BATMAN n.49 – Il finale di FEAR STATE e della run di Tynion IV, la recensione
Lo Spaventapasseri vuole imporre il suo Fear State a Gotham City, sganciando una bomba che scatenerà il terrore nella mente di tutti i suoi abitanti ! Riuscirà Batman a fermarlo in tempo, considerando che si troverà davanti anche il super-potenziato Peacekeeper-01 ???
Pubblicato il 20 Giugno 2022 alle 16:00
I poveri abitanti di Gotham City non riescono a trovare pace ultimamente. Da quando Bane ha preso il controllo della città, durante la fine della lunga gestione di Tom King, è stato un susseguirsi di eventi catastrofici e distruttivi, che l’hanno messa in ginocchio, sotto ogni punto di vista.
Batman n.49 recensione
L’arrivo al timone della testata di Batman dello scrittore James Tynion IV, infatti, non ha di certo calmato le acque, anzi… Nel giro di pochi numeri il Principe Pagliaccio del Crimine ha messo a ferro e fuoco la città del Cavaliere Oscuro con la sua Joker War, per poi arrivare subito dopo al terribile Fear State dello Spaventapasseri.
Un rocambolesco turbinio di disgrazie, quello attuale, che ha visto però anche un cambio di rotta rispetto al periodo di King, molto incentrato sugli aspetti più intimi e sentimentali di Bruce Wayne, in relazione soprattutto al suo rapporto amoroso con Selina Kyle/Catwoman. Tynion IV, invece, imposta il racconto in maniera più corale, introducendo innumerevoli personaggi, sia nuovi che già conosciuti, “freddando” inevitabilmente la liaison con la Donna Gatto.
Già nella sua precedente run su Detective Comics, l’autore aveva dimostrato il suo amore per la Bat-famiglia e l’interazione tra character dalle personalità molto diverse e sfaccettate, focalizzandosi soprattutto su Batwoman e Tim Drake/Robin, oltre a un inconsueto Clayface redento… Stavolta invece riporterà in scena Barbara Gordon nel suo ruolo di Oracle, di fondamentale supporto al Cavaliere Oscuro nelle retrovie, ora che Alfred non c’è più, oltre alle già rodate “Batgirls” Spoiler e Cassandra Cain/Orfana, mentre il villain in cerca di redenzione adesso è la spumeggiante Harley Quinn, ormai sempre più decisa a scrollarsi di dosso il suo passato criminale al fianco del Joker.
Ma se questi possiamo annoverarli tra i volti noti, un capitolo a parte lo meritano i nuovi arrivati, ovvero l’imperturbabile e scostante Ghost-Maker, una sorta di ninja ipertecnologico, che condivide con Batman un durissimo addestramento in giro per il mondo, per affinare la sua tecnica in maniera quasi maniacale. Il suo spiccato spirito competitivo lo porterà a scontrarsi spesso con l’Uomo Pipistrello, anche se poi impareranno a collaborare…
Durante Fear State verrà introdotto anche Il Collettivo del Disagio, un gruppo di anarchici dai look stravaganti, che hanno l’obiettivo di smuovere le coscienze e combattere il potere delle multinazionali. Tra di loro spiccherà una brillante informatica chiamata Miracle Molly, che ricoprirà un ruolo cruciale all’interno della saga.
Passando ai villain, invece, al fianco di un sempre più inquietante Spaventapasseri, qui reinterpretato graficamente dall’ottimo Jorge Jimenez, si fa strada il subdolo Simon Saint, classico stereotipo dell’imprenditore di successo della cosiddetta new economy, dal look informale e trasandato, ma convinto di poter esercitare il suo potere sugli altri grazie alle sue invenzioni avveniristiche e il suo denaro.
E’ proprio su queste pagine che assisteremo alla nascita del Magistero, ovvero la forza di polizia speciale che avevamo visto controllare col pugno di ferro la città nel distopico Future State, così come il suo leader Peacekeeper-01, che qui scopriremo essere l’ex guardia del Manicomio Arkham, Sean Mahoney, un poliziotto dai metodi dubbi, coinvolto nell’ardito piano di Saint e dello Spaventapasseri per via della sua psiche facilmente manipolabile.
Chiude il quadro una Poison Ivy più arrabbiata che mai, ora ribattezzata Queen Ivy, pronta a far crollare l’intera Gotham City grazie alle radici delle sue piante, infiltratesi sotto le fogne della città, nel caso qualcuno venga a distruggere il suo Eden nei bassifondi. Solo la sua ex fiamma Harley Quinn e la misteriosa Gardener ( altro personaggio da aggiungere al palmares di Tynion IV ), potranno convincerla a non mettere a repentaglio la vita di migliaia di innocenti…!
Da tutti questi elementi finora elencati dovrebbe già risultare chiara la certosina opera di world building messa in atto dallo scrittore di Batman, affinché potessero interagire tra loro così tanti personaggi diversi, e mettere in atto tutte le varie trame e sottotrame da lui orchestrate.
Quando c’è così tanta carne al fuoco, è inevitabile che qualche calo di ritmo o buco di sceneggiatura salti fuori, ma nel complesso Tynion IV ha fatto comunque un buon lavoro, rimettendo l’azione e l’avventura al centro del racconto, ma anche tematiche più profonde, come il concetto di potere e di controllo esercitato dai media e dalle multinazionali, magari con campagne pubblicitarie ad hoc, che spesso coinvolgono anche i politici, e in generale chi ci governa.
Batman in questo caso si erge come baluardo del libero pensiero e del libero arbitrio, combattendo affinché ognuno possa decidere autonomamente il proprio percorso, senza nessuna imposizione dall’alto, sia che si tratti di uno stato di polizia, o di qualche folle che vuole instillare o eliminare del tutto la paura nelle persone. Starà a lui dimostrare che il suo simbolo nel cielo possa essere ancora sinonimo di speranza e libertà per tutti i cittadini, e non qualcosa di antiquato e sorpassato, come Saint e i suoi lacché volevano lasciar intendere…
Fear State si dimostra, dunque, un degno canto del cigno per il buon Tynion, che sicuramente avrebbe avuto ancora molte idee per sconvolgere il mondo del Cavaliere Oscuro, ma ha preferito dedicarsi ad altri progetti creator-owned, per cui abbandonerà la serie dopo questo ciclo.
Buona parte del suo successo va attribuito anche alle magnifiche tavole di Jorge Jimenez, che proprio grazie a Batman ha avuto la sua consacrazione come top artist. Il suo tratto energico e dinamico, con evidenti influenze anche dal fumetto orientale, rendono il suo stile unico ed immediatamente riconoscibile.
Notevole soprattutto il lavoro che lo ha visto impegnato come character designer, dove si è occupato di aggiornare il look di villain come lo Spaventapasseri e Poison Ivy, e di crearne altri da cima a fondo, come quelli del ninja Ghost-Maker o l’eccentrica Miracle Molly. Le sue figure allungate, inoltre, riescono ad essere muscolari ed imponenti negli uomini, e particolarmente sensuali e sinuose nelle donne, ma non mancano lineamenti più grotteschi ed esasperati per personaggi borderline come Saint e Jonathan Crane/Spaventapasseri.
Un artista tanto talentuoso e creativo era senza dubbio fondamentale per una gestione tanto “affollata” quanto quella di Tynion IV, ed è quindi una buona notizia il fatto che lo rivedremo ancora, stavolta in coppia con Chip Zdarsky, sempre sulla testata del Pipistrello. Il suo estro sarà sicuramente un valore aggiunto anche in questo caso.
In Breve
Storia
7.5
Disegni
8
Cura editoriale
7