Ant-Man: tra passato, presente e futuro, Al Ewing celebra l’eroe Marvel!

Pubblicato il 29 Maggio 2022 alle 09:00

Ant-Man, uno dei più anziani supereroi della scuderia Marvel, sarà presto protagonista di un nuovo fumetto scritto da Al Ewing che ne celebrerà i sessanta anni, ripuntando l’attenzione su tutti e tre i personaggi che ne hanno indossato l’iconico casco cibernetico nel corso dei decenni… senza contare l’introduzione di una nuova versione avveniristica creata proprio per l’occasione.

Visto il sempre più imminente lancio negli USA, Dave Richards del sito Comic Book Resources ha intervistato l’ex sceneggiatore di Immortal Hulk, rilasciando al contempo un primo sguardo ufficiale alla prima uscita.

L’anteprima ci mostra la timeline a cui appartiene l’uomo formica del futuro, che attraverso la macchina del tempo del Dottor Destino giunge nel glorioso passato dell’Universo Marvel, ai tempi in cui a vestire il costume rossoblù del supereroe rimpicciolente c’era nientemeno che il fondatore degli Avengers Hank Pym, accompagnato come sempre dall’inseparabile Janet Van Dyne, la stupefacente Wasp.

I disegni dell’opera, affidati alla rising star Tom Reilly (The Thing), riescono fin da subito a differenziare a livello grafico le due distinte ere temporali in cui sono ambientate le varie pagine.

Le tavole del passato – con addirittura il numerino scritto a mano presente in fondo a destra come si faceva una volta – hanno un gusto squisitamente rétro, complici i colori della talentuosa colorista Jordie Bellaire, che cattura perfettamente la texture degli albi della Silver Age.

Le copertine variant, invece, portano la firma dell’artista Stormbreaker Patrick Gleason e dello spassosissimo Skottie Young.

Nella succitata intervista, Ewing mette fin da subito le cose in chiaro, manifestando tutto il suo amore per il supereroe creato nel 1962 dal magico trio composto da Stan Lee, Larry Lieber e Jack Kirby.

“Sono un fan”, svela l’autore britannico. “Sono un fan di lunga data del personaggio, da ben prima che iniziassi a lavorare per la Marvel. Ma quando affermo di essere un fan del personaggio, devo anche specificare qual è l’Ant-Man a cui mi sto riferendo e il preciso periodo storico.

Nel dettaglio, parlo dell’Hank Pym degli anni Sessanta tratto da quei vecchi volumi della raccolta ‘Essential’ che ristampava 500 pagine di vecchie uscite a fumetti in queste grandi rubriche telefoniche in bianco e nero.

Hank ha avuto una serie di storie che erano meravigliosi racconti autoconclusivi con tutto quel genere di divertimento che poteva esserci con i concetti di rimpicciolimento e comunicazione con le formiche. Avevano un tono molto più leggero e più stravagante di altre storie dell’epoca — erano quasi camp.

Naturalmente, non potevano durare. Wasp salì a bordo, il che era grandioso perché così abbiamo avuto una coppia alla Nick e Nora Charles, nonostante fosse completamente inappropriato avere due fessacchiotti al prezzo di uno.

Dopodiché Hank divenne Giant-Man, cambiò elmetto e il Sub-Mariner prese il suo posto, e da qui si è scaturito un percorso piuttosto ben tracciato che ha condotto a ignominia e rovina.

Dunque sono un grande fan di questo piccolo, sfuggevole istante dell’Ant-Man originale, e pensavo sarebbe stato divertente rivisitarlo.

Diciamo che tutto è venuto da sé da lì in poi, dall’idea di ripercorrere vecchie ere di Ant-Man per narrare una nuova storia che fosse grande, scatenata e a lunga gittata. E come risultato, adesso sono altresì un fan di tutti gli altri Ant-Man.

Una formica è ancora una formica nel XXIV secolo? Può ancora esserlo in un pianeta che è stato devastato da disastri ecologici e robot assassini? Qual è l’aspetto di Ant-Man quando non c’è più alcuna formica?

Come sono i fumetti quando non c’è alcun fumetto? Tutte queste domande otterranno una risposta quando faremo ritorno a un futuro Marvel che ho già visitato in passato — e troveremo l’Ant-Man del futuro che fronteggerà il più grande nemico degli Ant-Man del passato!

Ciascun numero è ambientato in un differente periodo cronologico del personaggio — non seguiremo l’ordine di successione degli Ant-Man in maniera rigida poiché volevamo che l’era moderna fosse incarnata da Scott Lang, essendo lui l’Ant-Man dei giorni nostri.

Ma stiamo realizzando un albo per Hank Pym negli anni Sessanta, uno per Eric O’Grady nei Duemila, un altro proprio adesso con Scott Lang seguendo la continuity contemporanea, e un altro ancora che prende luogo in un remoto futuro con l’Ant-Man del 2549, Zayn Asghar.

Ho fatto del mio meglio per ricostruire – o predire – ciascuna di quelle ere dei fumetti, e Tom Reilly si è gettato a capofitto nel progetto assieme a me.

Se siete fan di Ant-Man e del suo vasto retaggio, sono piuttosto certo che ognuno di questi albi stamperà un sorriso sulle vostre facce, e vi divertirete guardando come i personaggi escano a vicenda l’uno nell’albo dell’altro.”

Come sapranno di certo i lettori più navigati, tante sono le interpretazioni di Hank Pym presenti nei fumetti, a tal punto che sarebbe lecito domandarsi da quale di esse trarrà ispirazione Al Ewing per la sua run. Il passato oscuro del personaggio, sublimato nel 1981 con lo storico Avengers #213, farà forse parte della storia?

“Come ho detto, sono profondamente influenzato dalle prime storie quando si tratta di Hank, e questo è senza dubbio qualcosa con cui voglio divertirmi. In tutta onestà non so se è possibile redimerlo o se vorremmo davvero farlo, ma penso che lui sia caduto vittima di una strana tipologia di meta-commenti.

Diventò Giant-Man perché ovviamente Ant-Man non era fico abbastanza, ma poi anche questo non bastò più, così indossò un nuovo casco e si ingigantì ancor di più, ma non senza qualche problema.

Ciascuna sua evoluzione avviene con una escalation dei suoi problemi, che riguardano il non essere un personaggio all’altezza, e ciò lo porta a commettere un atto di violenza domestica mentre stava costruendo un robot con cui attaccare i suoi amici. Diciamo che a quel punto si è un po’ scavato la fossa.

Quindi immagino che quando penso all’Ant-Man di Hank Pym, la mia mente mi riporta all’Hank prima che l’insoddisfazione editoriale con lui iniziasse a prendere piede.

La Marvel potrebbe non essere stata felice, ma Hank lo era — a lui andava benissimo parlare alle formiche, risolvere i crimini di poco conto e spassarsela con la sua spalla (o forse qualcosa di più?). Lui stava bene. Era felice.

Se potessi riportare sulla scena Hank Pym nell’Universo Marvel moderno, questa sarebbe la versione di lui che farei ritornare. Ovviamente sarebbe totalmente ridondante, ma questa volta a lui non importerebbe.”

E per ciò che concerne Scott Lang, l’ex furfante che su Marvel Premiere #47 si appropriò indebitamente della tecnologia Pym per divenire il secondo Ant-Man?

“Narrativamente Scott ha un equilibrio che a Hank manca. Hank non è nato come un personaggio di cui ci è stata presentata la sua situazione problematica — lui era semplicemente un’altra aggiunta in una processione di scienziati che sconfiggevano le forze della natura traendone una stimolante lezione.

Per cui hanno dovuto aggiungergli un po’ di dramma e poi provarci e riprovarci. Ma con Scott, hanno fatto centro  – lui è una canaglia ma con un cuore d’oro e con una figlia per cui farebbe di tutto.

Quali altri eroi Marvel hanno preso l’abbrivo con una bambina? A quei tempi, lui era piuttosto unico nel suo genere.

Anche quando sua figlia è morta, l’idea che in qualità di padre dovesse fare del suo meglio era così radicata in lui da dargli il potere di battere il Dottor Destino (cercando al contempo di distruggerne il mito — cosa molto più ardua da fare, e Scott ci è arrivato più vicino di tutti a parte lo stesso Doom).

Ad ogni modo, come risultato di tutto ciò, Scott può arrivare molto lontano nella vita, ma ciò lo rende solo più amabile, e i film gli hanno conferito un certo grado di immunità se si tratta di superare dei limiti da cui non può far ritorno.”

Ewing parla poi di Eric O’Grady, la dissacrante versione di Ant-Man nata nel 2006 dalla geniale mente di Robert Kirkman, il papà della serie di culto The Walking Dead. Morto nei Secret Avengers di Rick Remender, O’Grady è tornato in vita sotto forma di un Life Model Decoy noto come Black Ant, nickname con cui si è ricorrentemente dato al crimine.

Nella serie limitata in questione, Al Ewing farà uso sia dell’attuale Black Ant che di Eric O’Grady. Nel dettaglio, quest’ultimo uscirà nel secondo capitolo, che riporterà i fan ai tempi del celebrato crossover Secret Invasion (2008) di Brian Michael Bendis.

“Scrivere Eric, quello originale, è un interessante esercizio di viaggio nel tempo — mi sono divertito un sacco con il suo albo e mi auguro che sarà così anche per voi. Ma il personaggio si è davvero dischiuso dinanzi a me quando ho iniziato a pensare a come sta ora, o piuttosto a come sta il suo rimpiazzo.

Black Ant è un L.M.D. che si comporta come uno specifico essere umano, escluso il fatto che è una versione peggiore dell’originale dato che Eric è morto da eroe e Black Ant è ancora il cattivo, quasi come se fosse meno in grado di andare incontro a un reale cambiamento.

Questa è una potente narrazione in puro stile Philip K Dick – e hey, Philip K Dick ha scritto una storia su un androide programmato per credere che sia un essere umano, e l’ha intitolata ‘The Electric Ant’.

E ogniqualvolta si manifesta un sincronismo mentre sto scrivendo un fumetto, so che sarà un buon lavoro. Quindi suppongo che dirò che scrivere Eric è stato spassoso, ma esplorare Black Ant è ciò che scatena in me il vero trasporto emotivo.”

Fra i tanti comprimari degni di nota, Ewing assicura senza alcuna esitazione la presenza nel cast di due volti parecchio noti ai fan storici: Wasp e Stinger.

“Di sicuro incontreremo Janet e Cassie! Per me non ci potrebbe essere una storia di Hank senza Jan, e amo la dinamica attuale tra Scott e Cassie. Perciò sono ambedue parti importanti delle loro rispettive ere. Eric non ha un vero e proprio sidekick nel preciso periodo cronologico in cui lo sto scrivendo, ma fa un’apparizione Maria Hill, e anche Criti Noll. (Vi ricordate? Vi rimetteremo in pari, non preoccupatevi.)

Jan si è rivelata essere la mia vera preferita, specialmente la sua versione degli anni Sessanta.  Ci ho inserito un po’ di Emma Peel, un po’ di Nick e Nora — Hank è il grande uomo di scienza quadrato che preferirebbe lavorare, mentre lei è l’eccitata fashionista che vorrebbe più girare per la città, e insieme combattono il crimine.

È uno show televisivo che si scrive da solo, e una volta che ne hai realizzato un po’ di pagine, ti rendi conto che probabilmente potresti farlo senza Hank, il che è una buona notizia considerando le attuali circostante in cui si trova. Comunque, Jan è sulla mia lista di ‘personaggi di cui voglio scrivere di più'”.

In seguito, lo scrittore ha speso qualche parola anche sul team artistico che si occuperà del comparto grafico di Ant-Man (2022).

“Tom Reilly è meraviglioso. Non avrei potuto chiedere un collaboratore migliore per questo incarico. Adoro il suo stile, quelle linee squisite, pulite e nette. 

È semplicemente impeccabile a tuttotondo. E come ciliegina sulla torta, sembra divertirsi seriamente a sperimentare con gli stili del passato, incorporandoli dove necessario, dando vita a nuove variazioni del tema, e creando persino una versione futuristica del suo stile per ciò che verrà.

E per quanto riguarda questo argomento, menzionerò la colorista Jordie Bellaire — è salita a bordo di questo progetto che stavamo realizzando per lavorare sul fronte della colorazione, compiendo incredibili scelte cromatiche per l’albo degli anni Sessanta che fanno perfettamente rima con ciò che ha disegnato Tom, e vi strabilieranno in maniera assoluta. Non vedo l’ora di vedere cosa farà con il resto.”

Infine si è parlato anche degli antagonisti che compariranno nel corso della storia, con qualche accenno a un big villain che ogni fan degli Avengers che si rispetti conosce più che bene.

Già nelle pagine che vi abbiamo mostrato in apertura è possibile scorgere nemici poco popolari quali il Signore del Tempo (Tales to Astonish #43 del maggio 1963) e Trago l’uomo con la tromba magica (Tales to Astonish #47, settembre 1963). Ma cos’altro dovrebbero aspettarsi i lettori?

“Per lo più useremo i nemici davvero classici – che in certi casi incontreremo solo per la seconda volta – e il villain principale della storia è un antagonista legato all’arco narrativo di Ant-Man che non vediamo da un bel po’ e che ho scritto in precedenza. Quindi prendetelo come un gran bel suggerimento.

Voglio ringraziare ogni singola persona per aver scelto questo progetto – ci abbiamo lavorato con molta dedizione per far sì che fosse una vera celebrazione del passato, del presente e del futuro di Ant-Man.

Dirò anche che se al momento non siete fan di Ant-Man, lo potrete davvero diventare dopo che porteremo tutto ciò a compimento. Sono fiducioso nel dire che questo fumetto costituirà un vero piacere per chiunque scelga di leggerlo.”

Ant-Man (2022) #1 di Al Ewing & Tom Reilly sarà disponibile negli Stati Uniti a partire da mercoledì 27 luglio. Trovate la sua sinossi ufficiale a seguire.

“Fate ritorno ai primi giorni della carriera di Hank Pym come lo stupefacente Ant-Man! È tempo di una serata romantica per Hank e la sua fidanzata Janet Van Dyne, ma nessuno lo ha comunicato ai nemici di Ant-Man!

Osservate gli ant-agonisti di Hank unirsi assieme per mettere finalmente al tappeto lo scienziato avventuriero! Ma qualcuno si farà avanti per soccorrerlo? E chi è quel tizio misterioso che gli sta alle calcagna? Unitevi ad Al Ewing (Immortal Hulk) e Tom Reilly (The Thing) mentre esplorano la storia di ogni eroe (passato, presente e futuro!) noto come Ant-Man!”

Comincia dal principio: recupera il primo Marvel Masterworks dedicato a Ant-Man!

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