Stranger Things: recensione stagione 4 parte 1 l’atteso ritorno su Netflix

La prima parte della stagione arriva su Netflix il 27 maggio, la seconda il 1° luglio.

Pubblicato il 27 Maggio 2022 alle 11:17

Titolo originale: Stranger Things

Creata da: The Duffer Brothers

Cast: Winona Ryder, David Harbour, Finn Wolfhard, Millie Bobby Brown, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin, Natalia Dyer, Charlie Heaton, Cara Buono, Matthew Modine, Noah Schnapp, Sadie Sink, Joe Keery, Dacre Montgomery, Sean Astin, Paul Reiser, Maya Hawke, Priah Ferguson, Brett Gelman, Jamie Campbell Bower, Eduardo Franco, Joseph Quinn

Produzione: 21 Laps Entertainment, Monkey Massacre

Distribuzione: Netflix, dal 27 maggio 2022

Federico Vascotto
Federico Vascotto
2022-05-27T08:57:13+02:00
Federico Vascotto

Titolo originale: Stranger Things Creata da: The Duffer Brothers Cast: Winona Ryder, David Harbour, Finn Wolfhard, Millie Bobby Brown, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin, Natalia Dyer, Charlie Heaton, Cara Buono, Matthew Modine, Noah Schnapp, Sadie Sink, Joe Keery, Dacre Montgomery, Sean Astin, Paul Reiser, Maya Hawke, Priah Ferguson, Brett Gelman, Jamie Campbell Bower, Eduardo Franco, Joseph Quinn Produzione: 21 Laps Entertainment, Monkey Massacre Distribuzione: Netflix, dal 27 maggio 2022

Incredibile ma vero è lo Stranger Things Day e questo vuol dire che finalmente dopo tre anni di attesa inclusa una pandemia che ha rallentato ulteriormente la produzione, la (prima parte della) quarta stagione è disponibile su Netflix con 7 episodi. Li abbiamo visti in anteprima e vi raccontiamo cosa aspettarvi senza spoiler.

Stranger Things: la stagione più coesa, matura e spettacolare dalla prima

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STRANGER THINGS. Joseph Quinn as Eddie Munson in STRANGER THINGS. Cr. Courtesy of Netflix © 2022

Nonostante ciò che la promozione della serie aveva fatto intendere, nei nuovi episodi non abbandoniamo completamente Hawkins anzi la cittadina fittizia dell’Indiana centro gravitazionale degli eventi e delle minacce finora non smette di essere il cuore pulsante della narrazione. Un racconto che però – complice la crescita nella storia e soprattutto nella realtà degli interpreti/personaggi – si apre a nuovi paesaggi ed esperienze: non solo la California dove Undi (Millie Bobby Brown) si è trasferita insieme a Joyce (Wynona Rider) e ai suoi figli Jonathan (Charlie Heaton) e Will (Noah Schnapp), ma anche altri territori inesplorati dai personaggi e dalla serie che si avvicenderanno in questi sette nuovi episodi.

Una caratteristica delle nuove puntate è proprio lo spezzettare le varie storyline in parallelo in vari luoghi lontani, con un montaggio serrato volto ad aumentare la tensione narrativa e raccontando, come da tradizione nella serie, vari prologhi che si tradurranno e riuniranno poi in un unico epilogo finale (per quello aspettiamo il 1° luglio) ma intanto già si formano i gruppi, perché altrimenti sarebbe stato ridondante rispetto ai precedenti capitoli. È proprio il gruppo la forza principale della serie, soprattutto ora che anche le precedenti new entry sono rodate (Sadie Sink nei panni di Max e Maya Hawke in quelli di Robin sono quelle che daranno maggiori soddisfazioni nei nuovi episodi).

Le new entry vere e proprie invece sono quasi tutte una bella sorpresa, a partire da Eddie Munson (Joseph Quinn) a capo dell’Hellfire Club di Dungeons & Dragons che viene ri-utilizzato a livello narrativo per parlare di come venga ritenuto una minaccia addirittura vicina al satanismo, come oggi spesso vengono visti i videogiochi del resto se ci pensiamo.

Dopo la “stagione dell’amore” precedente questa è sicuramente quella della crescita, dell’affrontare le proprie paure anche in conseguenza a quanto accaduto nella battaglia di Starcourt – e le paure saranno centrali al mistero e al villain di questa stagione. Gli interpreti sono visibilmente cresciuti e questo significa anche un cambiamento per alcuni personaggi come Lucas ora parte della squadra di basket e quindi combattuto tra due mondi e due identità, o Undi che affronta l’essere emarginata e bullizzata nella nuova scuola, essendo messa di fronte all’annosa domanda: è una supereroina o un mostro? Non si può essere entrambe le cose? Altri sono lasciati un po’ più in sordina, come i Byers: Will però nel suo non detto e nei suoi sguardi dice tantissimo in realtà.

Visivamente la stagione è la più spettacolare, a livello di scenografie ed effetti speciali, ma anche la più coesa e matura dalla prima, con una storia volta a riunire anche le precedenti storyline e minacce e iniziare e porre le basi per il gran finale, che sarà portato alla luce con la quinta stagione, già annunciata come ultima. La regia di Shawn Levy e Nimród Antal insieme a quella dei Duffer Brothers dà alla stagione un respiro più horror, con chiari riferimenti a Nightmare – Dal profondo della notte (con tanto di partecipazione di Robert Englund) e tutto quell’immaginario anni ’80, ma anche e soprattutto a I Goonies, già fonte d’ispirazione per la serie che qui sembra tornare in più occasioni a strizzare l’occhio allo spettatore. In questo senso la casa – già topos narrativo della serie – diventa anche topos horror, sempre omaggiando il genere.

Stranger Things: ripetizioni e lunghezza

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STRANGER THINGS. (L to R) Gaten Matarazzo as Dustin Henderson, Joe Keery as Steve Harrington, Sadie Sink as Max Mayfield, and Maya Hawke as Robin Buckley in STRANGER THINGS. Cr. Courtesy of Netflix © 2022

In generale alcune dinamiche sono ripetitive ma quelle che sembrano subire maggiormente il processo di “stanca” sono le storyline degli adulti, con Hopper come sappiamo vivo e vegeto in Russia e Joyce pronta a salvarlo per l’ennesima volta per riuscire a ritrovarsi. Continuano però a funzionare le coppie, i buddy movies inseriti nel contesto e nel quadro generale: su tutte la conferma Steve (Joe Keery) e Dustin (Gaten Matarazzo) e la scoperta Nancy (Natalia Dyer) e la stessa Robin.

La vera pecca della stagione però è la durata eccessiva degli episodi, quasi dei “sequestri di persona seriali”. Non sono infatti lunghi un’ora e un quarto in media (e il finale ben un’ora e quaranta minuti) per necessità narrativa (si poteva benissimo diluirli e asciugarli nei canonici 50 minuti a puntata) ma perché le piattaforme in generale, e in particolare Netflix, sembrano voler sovvertire qualunque regola seriale. I media cambiano e di conseguenza le strutture narrative e i limiti imposti dalla pubblicità, ma allo stesso tempo spesso alcuni showrunner e alcune produzioni si dimenticano che per destrutturare bisogna saper prima di tutto strutturare, e non avere piena libertà senza un effettivo motivo.

Ricordiamo che dal 27 maggio sono disponibili i primi 7 episodi della quarta stagione di Stranger Things mentre la seconda parte con gli episodi 8 e 9 (di cui il secondo avrà la durata eccezionale di 2 ore e mezza) sarà disponibile il 1° luglio.

In Breve

Giudizio Globale

7.5

Sommario

Stranger Things torna con (la prima parte della) stagione più coesa e coerente dalla prima, che inizia a mettere ordine e a collegare tutte le storie pregresse per prepararsi al gran finale della quinta stagione.

7.5

Punteggio Totale

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