Lucifer: Il Diavolo sulla Soglia | Recensione

Pubblicato il 16 Maggio 2022 alle 14:30

Autori: Mike Carey (testi), Scott Hampton, Chris Weston, Warren Pleece (disegni)
Formato: 17×26, 176pp., B., colori
Prezzo: € 16,00
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Data di pubblicazione: 07/04/2022

Tobia Brunello
Tobia Brunello
2022-05-16T14:30:57+02:00
Tobia Brunello

Autori: Mike Carey (testi), Scott Hampton, Chris Weston, Warren Pleece (disegni) Formato: 17×26, 176pp., B., colori Prezzo: € 16,00 Casa Editrice: Panini Comics Provenienza: USA Data di pubblicazione: 07/04/2022

Panini inizia la riproposta in volumi, sotto l’etichetta DC Black Label Collection, del Lucifer di Mike Carey, lo spin-off di Sandman che è servito anche da ispirazione per la fortunata serie televisiva presente su Netflix.

Solo da ispirazione, perché a parte la premessa del Diavolo che si dimette dall’Inferno e apre un club a Los Angeles e a qualche elemento di contorno, nella serie originale di Mike Carey non c’è quasi nulla di quanto si ritrova nella serie TV, sia a livello di trama che di tono generale dell’opera.

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In questo primo volume, che raccoglie la miniserie The Sandman Presents: Lucifer del 1999 e i primi quattro numeri della successiva serie Lucifer del 2000, Mike Carey riprende il personaggio di Lucifer Morningstar da dove l’aveva lasciato Neil Gaiman sulle pagine di Sandman, ma a parte qualche lieve accenno alle vicende di Morpheus, crea proprio su queste pagine i personaggi e la mitologia che andrà poi ad esplorare nel corso della serie.

In questo volume sono presentate tre storie, apparentemente abbastanza scollegate tra loro. Nella prima, ovvero la miniserie in tre numeri disegnata da Scott Hampton, Lucifer fa un patto con il Paradiso per fermare un’entità che sta esaudendo i desideri della gente. L’indagine di Lucifer lo conduce ad una giovane ragazza di origini Navajo, Rachel Bengai, la cui vita viene sconvolta dalla tragedia che questi desideri esauditi possono portare con sé.

Un po’ guida, un po’ consigliere, un po’ cinico manipolatore, Lucifer si imbarca in una sorta di viaggio sciamanico alla cui conclusione ottiene quello che vuole. Le tavole pittoriche di Scott Hampton sono evocative e particolarmente efficaci soprattutto quando si discostano dalla realtà e narrano l’esperienza sciamanica, oscillando tra l’oscurità più inquietante e la luce più sublime.

La seconda storia, che raccoglie i primi tre numeri della serie regolare, vede Lucifer recarsi ad Amburgo in cerca di una divinazione che gli sveli il suo futuro e quale sia l’inganno perpetrato ai suoi danni dal Paradiso.

La sua ricerca lo porterà nel celeberrimo quartiere di St. Pauli, culla del movimento punk e vetrina di umanità di vario genere, tra cabarettiste, naziskin, immigrati, prostitute e quant’altro. Il sublime stile pittorico di Hampton qui viene sostituito dal disegno classico di Chris Weston, decisamente più adatto a rappresentare la carne e il sangue dell’umanità che viene travolta dalle azioni divine. 

Infine, l’ultima storia, con i disegni di Warren Pleece e Dean Ormston, è un’altra storia tragica ma raccontata con un piglio un po’ “naif”, che vede una bambina capace di parlare con i morti, Elaine Belloc, indagare sull’omicidio della sua amichetta Mona. Ancora una volta, il cambio di stile di disegno, più stilizzato ed evocativo, è particolarmente funzionale alla storia.

Tre storie differenti, legate tra loro tra un sottile filo conduttore che però rende ben chiaro il fatto che Carey qui sta iniziando un lavoro di ampio respiro, seminando quegli elementi che costituiranno l’ossatura della serie per tutti i suoi altri 74 episodi.

Lungo tutto il volume veniamo a contatto le vite travolte dalle azioni delle sfere divine, e nessuno di questi agenti soprannaturali appare minimamente benevolo nei confronti dell’umanità. Anche il protagonista, Lucifer, è mosso principalmente dal suo desiderio di libertà e di affermare il libero arbitrio rispetto al piano divino, e ben poco si cura di chi trova sul suo cammino. C’è un senso di ineluttabilità e di disperazione che solo il centratissimo personaggio di Elaine Belloc nell’ultimo episodio risolleva, con quella sua positività infantile anche di fronte alla morte e agli orrori che deve attraversare.

In Breve

Storia

8

Disegni

7.5

Cura editoriale

7

7.5

Punteggio Totale

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