Spider-Man: Torment – Marvel Must-Have | Recensione
Lizard ricompare nei vicoli oscuri di New York, ma stavolta sembra essere più feroce e spietato del solito ! Spider-Man dovrà quindi provare a fermarlo, ma lo scontro con il suo animalesco avversario sarà devastante !!! Chi avrà trasformato l’alter-ego del dr. Curt Connors in questo modo, e per quale motivo ???
Pubblicato il 9 Giugno 2022 alle 18:00
Todd McFarlane è stato un pioniere nel mondo dei comics, e non solo. Il suo modo di concepire il fumetto, sia a livello grafico che di scrittura, ha fatto scuola, aprendo la strada a una nuova generazione di artisti, pronti a dare libero sfogo al proprio estro creativo, senza alcun limite.
La nascita della Image Comics, fondata da lui insieme ad altri nomi del calibro di Jim Lee, Rob Liefield e Marc Silvestri, segnò una vera e propria rivoluzione per il fumetto USA anni Novanta, mettendo al centro di tutto l’immagine e la spettacolarità del disegno, valorizzato ancora di più da una scintillante colorazione digitale, che non sempre rispecchiava un’eguale cura a livello di trame e sceneggiature…
Prima di intraprendere quest’avventura, però, McFarlane si fece le ossa nelle big two dell’editoria, ovvero Marvel e Dc, anche se il vero successo arrivò proprio con Spider-Man, per il quale concepì un’interpretazione grafica talmente potente e innovativa da influenzare indelebilmente anche tutti gli artisti che si sarebbero approcciati al personaggio dopo di lui.
Il suo stile dinamico ed eccessivo, sotto ogni aspetto, lo si poteva ritrovare anche nel suo character design, dove primeggiava un Tessiragnatele molto “ragnesco”, dalle pose esagerate, spesso al limite dell’anatomia umana, e un costume con fitte ragnatele, caratterizzato da enormi lenti bianche che occupavano buona parte della maschera. Ma come non citare anche le sue iconiche ragnatele “a spaghetto”, poi riprese da quasi tutti i suoi successori.
Non dimentichiamo poi che sempre all’artista canadese dobbiamo, insieme allo scrittore David Michelinie, la nascita di Venom, uno dei più amati e carismatici villain del Ragno, poi evoluto in antieroe e personaggio autonomo, come dimostrano serie a fumetti e film di grande successo a lui dedicati.
Basterebbe questo per far capire quanto McFarlane abbia segnato in maniera sostanziale Spider-Man e il suo universo, portando una ventata d’aria fresca all’interno della serie, di cui si sentiva decisamente il bisogno. E il successo dopo il suo arrivo fu talmente strepitoso che gli editor decisero di affidargli anche una nuova serie, sempre con protagonista Spidey, totalmente realizzata da lui.
Il talento di McFarlane, infatti, era talmente straripante da risultargli stretto un ruolo di “semplice” penciler, al fianco di un altro scrittore. Era necessario lasciare totale campo libero alla sua creatività, seppur con la supervisione finale degli editor di allora, in qualcosa che lo rispecchiasse a pieno e si discostasse dalla serie storica del Tessiragnatele. Nacque così Spider-Man, una testata nuova di zecca dal titolo semplice ed essenziale, dove il nostro avrebbe potuto curare ogni singolo aspetto, dalle sceneggiature ai disegni, e in alcuni casi persino i colori.
Il primo ciclo di storie ha un titolo che è già tutto un programma, e la dice lunga sul tono e il mood che avrà questa nuova serie… Stiamo parlando di Torment, lo story-arc più celebre realizzato dal buon Todd, non solo perché è quello inaugurale, ma probabilmente anche quello che più lo rappresenta.
In questi primi cinque numeri infatti è condensata tutta l’arte di McFarlane e gli elementi tipici della sua scrittura: una New York sempre buia e piovosa, un’atmosfera tetra e angosciante, con pericoli e creature mostruose pronte a spuntare dall’ombra di ogni lercio vicolo… Lo stesso Spider-Man ha un aspetto inquietante quando attacca i criminali per strada, ma non certo quanto Lizard, uno dei suoi villain più storici, che qui viene trasformato in un famelico predatore dai lunghi denti aguzzi…!
La “cura McFarlane”, in pratica, riuscì a rendere appetibile un personaggio generalmente solare e divertente come Spider-Man anche per quei tanti lettori smaliziati degli anni Novanta, sempre più alla ricerca di emozioni forti e di storie adrenaliniche, ad alto tasso di violenza.
Torment era quindi il fumetto giusto al momento giusto. Cinque capitoli di azione serrata, dramma e sangue, scanditi dalle tavole esplosive di McFarlane, ovviamente mai ingabbiate in griglie troppo rigide, ma congegnate in modo da poter conferire il massimo risalto al tratto energico e cinetico dell’artista, con riquadri spesso sovrapposti o interconnessi, per lasciare spazio a inquadrature di ampio respiro.
Il meglio di sé McFarlane lo tira fuori nelle splash page, ovviamente, vero e proprio marchio di fabbrica della scuola Image, ma di solito sfrutta molto anche lunghe vignette verticali e orizzontali, che valorizzano comunque il suo stile eccentrico e strabordante.
Oltre a una delle più inquietanti e mostruose versioni di Lizard, Torment porta in scena anche la strega Calypso, senza in realtà svelare quasi niente di lei, se non il fatto che abbia avuto un legame con Kraven il Cacciatore… e questa sarà anche l’occasione per l’autore di omaggiare una storia cult come L’ultima caccia di Kraven, tra l’altro perfettamente in linea con l’atmosfera tetra e sanguinolenta della serie.
Nel complesso, Torment ha una trama piuttosto semplice e lineare, che si sviluppa nell’arco di poche ore, focalizzandosi sul cruento scontro tra Spider-Man e un ferocissimo Lizard, in un turbinio di eventi angoscianti e drammatici. L’unico faro in mezzo al buio per il nostro eroe rimane l’amata Mary Jane, qui rappresentata ancora come la pin-up un po’ svampita, che si lascia scivolare addosso i problemi andando a ballare tutta la notte. La sua serata in discoteca, di fatto, diventa l’unico spunto per smorzare la violenta battaglia del povero Peter Parker, che McFarlane ama spesso raffigurare col costume lacerato, stremato e sanguinante…!
Come buona parte dei fumetti Image anni Novanta, anche Torment non è una storia imprescindibile, almeno a livello di scrittura, ma a suo modo ha segnato un’epoca, proiettando nel futuro un personaggio iconico come Spider-Man, che proprio quest’anno compie la bellezza di sessant’anni. Per questo motivo la Panini ha ritenuto giusto considerarlo a tutti gli effetti un Must-Have, inserendolo così nella loro collana antologica, che funge da “biblioteca definitiva” per ogni vero appassionato Marvel.
In Breve
Storia
7
Disegni
7.5
Cura editoriale
7