Superman vs Lobo, un folle scontro in formato Prestige | Recensione
Pubblicato il 13 Maggio 2022 alle 17:00
Autori: Sarah Beattie, Tim Seeley (testi), Mirka Andolfo (disegni)
Formato: 21.6×27.6, 48pp., B., colori
Prezzo: € 6,90
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Data di pubblicazione: 21/04/2022
Sono entrambi gli ultimi sopravvissuti del loro pianeta natale, ma non potrebbero essere più diversi: il figlio di Krypton e l’ultimo czarniano si scontrano in Superman vs Lobo una miniserie fuori dagli schemi, scritta da Sarah Beattie e Tim Seeley per i disegni di Mirka Andolfo.
Uscita per l’etichetta DC Black Label, Superman vs Lobo è una storia slegata dalla continuity regolare del DC Universe, che presenta i personaggi in una sorta di status “standard”: Clark Kent lavora per il Daily Planet, dove Lois Lane è la solita giornalista rampante e Jimmy Olsen l’amico che talvolta finisce per trasformarsi in un uomo-tartaruga gigante, mentre Lobo è il cacciatore di taglia che vaga per l’universo con l’unico obiettivo di soddisfare il suo edonismo.
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Il motore scatenante del confronto tra i due è un’entità, unica sopravvissuta del suo universo, che assume forma di un tardigrado, una forma di vita che normalmente dovrebbe essere microscopica ma che invece, di dimensioni colossali, semina distruzione in un paese in cui Lobo stava cercando di passare le vacanze.
Nonostante l’intervento di Superman, è Lobo a risolvere la situazione, ma il fatto che tutto il merito vada all’Azzurrone scatena l’invidia dell’Ultimo Czarniano, che decide di recarsi sulla Terra e mettere in atto una tremenda rivalsa.
Se uno si aspetta un enorme “slugfest”, con un Superman che può scatenare tutta la sua potenza contro un nemico virtualmente immortale e in grado di rigenerarsi all’istante, è completamente fuori strada.
L’attacco di Lobo nei confronti di Superman è molto più subdolo, e si concretizza in un’azione sui social media attraverso fake news e una campagna d’indignazione montata ad arte.
Più che a colpi di vista calorifica e pugni a supervelocità, lo scontro si combatte con menzogne, diffamazioni e pettegolezzi, un campo dove l’onesto giornalista Clark Kent si ritrova in realtà in svantaggio.
Beattie e Seeley mettono in piedi una storia agile e dinamica, ma allo stesso tempo ricca di spiegazioni utili per i lettori meno avvezzi all’universo DC grazie all’introduzione dello strampalato personaggio della dottoressa Semedea Flick, una ricercatrice aliena che segue Lobo per documentarne le azioni.
Il duo mette in atto una satira nei confronti dei social media, mostrando come Lobo riesca a fare leva sui peggiori istinti della società senza farsi remore, laddove invece Superman ha difficoltà a controbattere senza andare ad inficiare i principi di libertà di cui si fa simbolo.
Il primo numero di Superman vs Lobo chiude questa vicenda rilanciando per il numero successivo un altro confronto tra i due, questa volta su un piano totalmente diverso. Da un lato l’ultimo czarniano, dall’altro l’ultimo kryptoniano. Cosa succederebbe se tornassero ai loro pianeti natali… ma a ruoli invertiti?
Dal punto di vista dei disegni, Mirka Andolfo padroneggia le tavole con maestria, riuscendo a veicolare i tempi comici della vicenda alla perfezione. Qualcosa però non ha funzionato nei dettagli, in particolare nei volti. Forse una non perfetta sinergia con la colorazione di Arif Prianto, forse il formato DC Prestige Plus che presenta pagine più grandi del normale, ma certe espressioni risultano poco definite. Un peccato, perché in genere l’espressività dei personaggi è uno dei punti forti della disegnatrice, ma qui si nota solo in parte.
Per quanto riguarda l’edizione, è sicuramente realizzata bene, anche se maneggiare un brossurato di grandi dimensioni e con così poche pagine (48) fa sorgere molti interrogativi sulla tenuta a lungo termine della colla della costoletta, che peraltro è così sottile da non risaltare nemmeno in libreria.
In Breve
Storia
7.5
Disegni
6.5
Cura editoriale
7
Sommario
Storia spassosa e divertente, ma che offre anche degli spunti di riflessione non superficiali. La vicenda permette di mettere in luce tutte le caratteristiche dei protagonisti ed è accessibile anche a chi ne ha una conoscenza superficiale. Ottimo utilizzo anche dei personaggi secondari. Disegni un po' altalenanti, con certi punti in cui la sinergia con i colori non funziona al meglio.