Top Gun Maverick: recensione dell’attesissimo sequel con Tom Cruise
Il film presentato a Cannes esce al cinema il 25 maggio 2022.
Pubblicato il 17 Maggio 2022 alle 15:48
Titolo originale: Top Gun Maverick
Scritto da: Ehren Kruger, Eric Warren Singer, Christopher McQuarrie
Diretto da: Joseph Kosinski
Musiche di: Harold Faltermeyer, Lady Gaga, Hans Zimmer, Lorne Balfe
Cast: Tom Cruise, Miles Teller, Jennifer Connelly, Jon Hamm, Glen Powell, Lewis Pullman, Ed Harris, Val Kilmer
Produzione: Skydance Media, Don Simpson/Jerry Bruckheimer Films
Distribuzione: 25 maggio 2022, Paramount Pictures
36 anni e non sentirli. Sembra una frase fatta ma è davvero così: stiamo parlando di Top Gun Maverick l’attesissimo sequel del cult del 1986 di Tony Scott (il fratello di Ridley a cui il film è dedicato, avendoci lasciato dieci anni fa), questa volta diretto da Joseph Kosinski con il cast originale a tornare, a partire dai protagonisti Tom Cruise e Val Kilmer affiancati da svariate new entry.
Top Gun Maverick: un sequel equilibrato e portentoso
In un’operazione simile ma diversa da Ghostbusters Legacy. Top Gun Maverick riesce nell’incredibile impresa – incredibile tanto quanto quella dei piloti protagonisti – di proporre un sequel equilibrato tra effetto nostalgia del passato e una trama solida per un seguito di ciò che è stato, senza dimenticare una strizzata d’occhio al futuro. Sono passati più di 30 anni, il Maverick di Tom Cruise è diventato Capitano ma non ha fatto carriera, ha mollato molto presto il ruolo di insegnante per poter essere pilota a tutti gli effetti.
Ora deve rispolverare le sue capacità d’insegnamento quando è costretto dal Vice Ammiraglio Cyclone (un mai così integerrimo e intransigente Jon Hamm) a tornare alla Top Gun Academy per istruire un gruppo di giovani e promettenti piloti, la créme de la créme della nuova generazione della Marina Militare americana. Tra questi c’è Rooster (Miles Teller), figlio del migliore amico e gregario di Maverick, il compianto Goose, ricordato con alcune scene del vecchio film. La somiglianza fra i due è incredibile e il lavoro fatto dal giovane attore per raccogliere l’eredità di Anthony Edwards è encomiabile. Il rapporto fra Mav, Rooster e Cyclone sarà il fulcro degli scontri della pellicola, per una storia che parla di eredità e paternità in modo davvero coinvolgente.
Top Gun Maverick si snoda proponendo vari rimandi al primo Top Gun anche come struttura: dalla sequenza iniziale prima sulla portaerei e poi in volo, alla scena sportiva sulla spiaggia, dalle scene in moto alla rivalità fra i due giovani aspiranti piloti – Teller e Glen Powell (già scelto per il prossimo film di Nolan), moderni Cruise e Kilmer. Quest’ultimo – data la malattia che ha colpito l’attore nella realtà – ha acquisito un ruolo quasi da “mentore” per Maverick negli anni, e qui compare in un cameo che emozionerà inevitabilmente gli spettatori e i fan.
Top Gun Maverick: tanta (forse troppa) adrenalina
Joseph Kosinski alza ancora di più il tiro quando si tratta di acrobazie aerospaziali – d’altronde con Cruise il regista aveva già lavorato in Oblivion – proponendo delle sequenze ad alto tasso adrenalinico, soprattutto nella seconda metà, durante le quali sembra davvero di essere in volo insieme a loro. È nella parte finale che eccede con delle trovate e dei colpi di scena che assurgono il protagonista a Dio in Terra.
Ma del resto è questo ciò che Tom Cruise ha rappresentato attraverso il suo Maverick già nel 1986, giovanissimo, e che continua a fare anche oggi, dove a quasi 60 anni non sembra invecchiato di un giorno. Rappresenta un machismo e una categoria di maschi cis bianchi che ha fatto il suo tempo, ma che lui e Kosinski riescono incredibilmente a rispolverare rendendoli quasi destinati all’eternità. L’eccesso delle scene finali rappresenta quindi Cruise/Maverick e il suo sfidare continuamente i propri limiti e quelli imposti dall’alto, davanti e dietro lo schermo, grazie anche al contribuito in sceneggiatura di Christopher McQuarrie, con l’interprete anche nei prossimi due Mission Impossible.
Anche il nuovo interesse amoroso del protagonista, Jennifer Connelly, qui biondissima e magrissima, madre single indipendente che possiede e gestisce un bar, incarna un’ideale di bellezza femminile forse passato e che nel film originale toccava a Kelly McGillis (che “dimostra l’età che ha” come ha dichiarato la stessa attrice e quindi non appare nel sequel); al pari di Meg Ryan che era la moglie di Goose (e quindi la madre di Rooster), anche lei non partecipe di questo nuovo capitolo. L’altro ruolo femminile spetta invece a Monica Barbaro nei panni di Phoenix, una pilota in “gara” insieme agli altri della nuova generazione, senza voler troppo puntare sul divario maschilista della Marina ma piuttosto sulle capacità comprovate della ragazza.
Ricordiamo che Top Gun Maverick dopo la presentazione a Cannes 2022 sarà al cinema il 21 e 22 in anteprima in sale selezionate e dal 25 maggio in tutti i cinema distribuito da Paramount Pictures.
In Breve
Giudizio Globale
8.5
Sommario
Un sequel che riesce a guardare al passato ma senza cadere nella trappola della mera nostalgia, strizza l'occhio al futuro, con un Tom Cruise perfettamente in parte, un Miles Teller sorprendente e delle sequenze aree mozzafiato.