Lost in Japan: parliamo dei sei puntini sulla fronte di Crilin – Speciale
Lost in Japan: parliamo dei sei puntini sulla fronte di Crilin - Speciale
Pubblicato il 9 Maggio 2022 alle 09:00
Torna Lost in Japan, la rubrica nostalgica che dona un piccolo spazio comunicativo alle opere provenienti dalla Terra del Sol Levante e alle vicende vicine al mondo nerd associate, che da sempre accompagnano numerosi spazi della nostra vita e delle nostre giornate, regalandoci momenti unici, formativi e senza tempo.
Oggi andremo ad analizzare la misteriosa simbologia inerente alla fronte di Crilin, un particolare che fin da subito desta domande e sospetti sul suo significato, data anche la curiosità che da piccoli colpisce tutti i bambini (e anche gli adulti in questo caso ndr).
Ovviamente per saperne di più dobbiamo cominciare dalle ispirazioni di Toriyama che ha usato per costruire l’universo di Dragon Ball. Molte delle ambientazioni della serie, le arti marziali, i punti della trama, le ideologie e altro ancora trovano la loro ispirazione nella cultura dell’Asia orientale di paesi come Giappone, Cina e India.
Supponendo che questo valga anche per i puntini sulla fronte del Guerriero Z, allora sono molto probabilmente il risultato di bruciature da moxibustione applicate ai monaci Shaolin.
La moxibustione era originariamente praticata in Cina come forma di medicina alternativa. Bruciando l’incenso di artemisia secca (moxa) e applicandolo ai punti meridiani, poteva essere usato per trattare tutti i tipi di malattie e disturbi.
Veniva anche usata per stimolare il flusso di sangue e qi; in Dragon Ball, quest’ultimo è meglio conosciuto come Ki (気) o energia.
Ci sono diversi metodi di moxibustione che sono sia permanenti che temporanei. Le opzioni permanenti comportano l’applicazione di coni di incenso moxa ad un punto di agopuntura designato e la sua combustione fino al punto in cui lascia una cicatrice.
Coloro che non vogliono cicatrici possono rimuovere la moxa prima che la pelle subisca danni permanenti o semplicemente usare la moxa adesiva. Nel caso di Crilin, probabilmente ha usato il metodo delle cicatrici dirette.
Un altro uso della moxibustione è impiegato dai monaci buddisti o Shaolin. Come parte del loro indottrinamento, gli aspiranti monaci devono avere la testa rasata e la fronte decorata con questi punti. Krillin proviene originariamente dal Tempio Orin, i cui praticanti assomigliano tutti ai monaci Shaolin.
Così come si rasano la testa e indossano abiti come i monaci Shaolin, è probabile che anche loro si sottopongano alla moxibustione per motivi simili alle loro controparti del mondo reale.
Le prime tre serie di punti rappresentano ognuno dei significati diversi. In primo luogo, rappresentano i Tre Gioielli: il Buddha, il Dharma (gli insegnamenti del Buddha) e il Sangha (i discepoli del Buddha). Rappresentano anche i tre voti che un buddista deve prendere: liberarsi dalle cattive abitudini, coltivare i buoni pensieri e accumulare saggezza.
Infine, i punti rappresentano le tre principali forme di allenamento dei buddisti: moralità e disciplina, concentrazione e saggezza. In generale, i punti dovrebbero rappresentare gli ideali e le virtù dei monaci.
La cosa divertente di Crilin è che, nonostante abbia l’aspetto iniziale di un monaco Shaolin, non ha incarnato molti dei loro principi. Mentre i monaci Shaolin rifiutano i piaceri terreni nella ricerca dell’illuminazione, il guerriero è diventato un artista marziale con l’intento di attrarre le donne.
Era anche impaziente, combatteva sporco e cercava sempre delle scorciatoie nel suo allenamento con il Maestro Muten, suo mentore, da come ricordiamo dalla prima serie di Dragon Ball.
Anche se il Guerriero Z non rappresenti e incarni pienamente i principi apparenti dei suoi punti, nessuno può mettere in dubbio il suo sviluppo come persona.
Non solo ha iniziato a prendere sul serio il suo allenamento nelle arti marziali, ma è anche un altruista e un coraggioso difensore della Terra. In ogni caso, i sei punti hanno forgiato la sua persona, che spesso e volentieri si è sacrificata per il bene degli altri.