One Piece Story: chi era Barbanera? La vera storia del pirata che ha ispirato Marshall D. Teach

One Piece Story: chi era Barbanera? La vera storia del pirata che ha ispirato Marshall D. Teach

Pubblicato il 7 Maggio 2022 alle 14:30

Con One Piece Story, la rubrica che scava nel profondo delle ispirazioni di Eiichiro Oda sul mondo della pirateria, cogliamo l’occasione di parlarvi di Edward Teach, meglio noto come Barbanera, che come sapete ha ispirato il mangaka nel delineare il personaggio di Marshall D. Teach, uno degli attuali villain principale di Rufy.

One Piece Story – Chi era il vero Barbanera?

Edward Teach, il vero Barbanera!

Edward Teach è nato probabilmente a Bristol, nel 1680 circa ed è stato un temibile pirata inglese che controllò il Mar dei Caraibi in un periodo compreso tra il 1716/17. Teach è stata una delle colonne portanti in quella che fu considerata l’epoca d’oro della pirateria.

La sua storia è avvolta nel mistero e sappiamo veramente poco delle sue avventure. La nube di mistero e leggenda che avvolge il suo mito è poco veritiera a detta degli storici, dato che a suo carico non risultano atti efferati di violenza, né nei confronti dei prigionieri né, e men che mai, nei confronti dei suoi compagni. Un pirata rispettabile in poche parole.

La storia acclama che il pirata aveva servito in una nave corsara inglese in Giamaica e nel 1716 si era unito alla ciurma di Benjamin Hornigold, che per le sue scorrerie faceva base sull’isola di New Providence, nelle Bahamas, dove si era formata una numerosa “repubblica” piratesca, dove le regole fissavano la spartizione dei tesori equamente e sancivano le punizioni al riguardo chi infrangeva il codice comportamentale dei pirati.

Inoltre chi diventata inabile al lavoro otteneva delle somme in denaro come sostentamento.

Alcuni studi recenti hanno rilevato quanto le società piratesche fossero razionali dal punto di vista economico (P.T. Leeson, L’Economia secondo i Pirati, 2010) ed egualitarie dal punto di vista sociale (G. Kuhn, La vita all’ombra del Jolly Roger, 2015).

Proprio per via di questo codice comportamentale, storicamente Edward Teach non è come lo dipingono le leggende.

Ci sono prove che molti equipaggi di pirati adottarono un codice d’onore o articoli di accordo, soprattutto per mantenere l’ordine a bordo della nave.

Questi codici trattavano di tutto, da come dividere il bottino, a cosa succedeva ai pirati se venivano feriti in servizio, a come veniva affrontato il cattivo comportamento, a come venivano trattati i prigionieri.

Alcuni articoli sui pirati sono sopravvissuti fino ad oggi, compreso il codice dell’inglese George Lowther e del suo equipaggio, che, per esempio, risarcisce una persona che ha perso un arto durante una scaramuccia.

Se un pirata violava il codice, è improbabile che venisse fatto “camminare sull’asse”. Poche o nessuna prova storica esiste per sostenere questa pratica, che è stata in gran parte tratta dalla narrativa, compresa l’Isola del Tesoro. Dulcis in fundo era decisioni spesso non arbitrarie o giuste a tutti gli effetti.

Se le vittime venivano punite in qualche modo, era tipicamente attraverso la chiglia. Il keelhauling (Giro di chiglia) era probabilmente un destino più orribile che implicava che un individuo fosse legato a una corda e trascinato sotto la nave.

Le vittime del keelhauling o morivano dissanguate dalle ferite inflitte dai cirripedi sullo scafo della nave o annegavano. Altre forme di punizione andavano dall’essere gettati in mare all’essere frustati all’essere abbandonati su un’isola deserta (nella serie Black Sails è la punizione inflitta a Barbanera infatti, quella storicamente più attendibile ndr).

L’attività di Teach era ovviamente molto redditizia e questo diede fastidio ai governanti dei piani alti. Secondo un calcolo di Forbes, il solo Edward a capo della sua Queen Anne’s Revenge, avrebbe guadagnato in due anni circa 12,5 milioni di dollari attuali, ma nello stesso periodo Samuel “Black Sam” Bellamy avrebbe accumulato 120 milioni.

1717-18 re Giorgio I offrì un’amnistia a chi avesse cessato l’attività, mentre inasprì le pene, velocizzò i processi e scatenò una caccia feroce contro i pirati non ravveduti. Teach era una di questi e presto non avrebbe avuto scampo.

Il leggendario pirata fu ucciso su incarico del governatore della Virginia dal tenente della Royal Navy Robert Maynard, successivamente ad una sanguinosa battaglia navale al largo della Carolina del Nord.

Dopo la morte la sua testa fu affissa macabramente a un palo della nave. In pochi anni tale esperimento piratesco fu estirpato, sia per il ritorno alla legge di vari pirati (tra i quali Hornigold), sia con l’uccisione dei più renitenti (tra i quali l’inesperto alleato di Teach Stede Bonnet, e molti altri).

Marshall D.Teach!

Dalle fonti storiche (che potete consultare all’interno dell’articolo ndr) carpiamo che questo è tutto ciò che sappiamo su Edward Teach, il vero Barbanera che ha ispirato Eiichiro Oda, che da grande artista ha creato un personaggio totalmente diverso dalla figura storica ammiccando alle leggende che da centinaia di anni aleggiano su questa leggendaria figura.

Sicuramente Marshall D. Teach ha tanto in comune con il vero Edward Teach dato che entrambi sono dei grandi pirati, ambiziosi, guerrieri ed a tratti intelligenti, dato che in battaglia la forza non è tutto. Un mix tra leggenda e verità, il personaggio di Oda richiama alla grande la sua ispirazione, lasciando spazio a sfaccettature nuove e sempre sfumate donategli dall’autore.

Si chiude il secondo articolo di One Piece Story e presto tratteremo di altri pirati che hanno ispirato il sensei.

La forza di gravità di un buco nero, che annichilisce ogni cosa… insieme al potere dei terremoti di devastare tutto! Ce l’ho fatta, li ho finalmente tutti e due! Ora non ho più nemici, perché sono io il più forte in assoluto! Voglio che il mondo intero lo sappia! Voi, insulsi individui che vi crogiolate nella pace! Voi, Marine! E voi del Governo! E soprattutto voi, pirati! Ora il destino di questo mondo è stato deciso. In questo preciso istante ha inizio la mia epoca!

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