Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del sequel Marvel di Sam Raimi
Il film esce solo al cinema dal 4 maggio 2022.
Pubblicato il 3 Maggio 2022 alle 22:00
Titolo originale: Doctor Strange in the Multiverse of Madness
Scritto da: Michael Waldron
Diretto da: Sam Raimi
Basato sui fumetti Marvel di: Stan Lee & Steve Ditko
Musiche di: Danny Elfman
Cast: Benedict Cumberbatch, Elizabeth Olsen, Chiwetel Ejiofor, Benedict Wong, Xochitl Gomez, Michael Stuhlbarg, Rachel McAdams
Produzione: Marvel Studios
Distribuzione: The Walt Disney Company, 4 maggio 2022
Non con la stessa trepidante attesa di Spider-Man No Way Home ma comunque con una buona dose di hype esce in sala Doctor Strange nel Multiverso della Follia, dal 4 maggio con The Walt Disney Company. Lo abbiamo visto in anteprima e vi raccontiamo cosa aspettarvi senza spoiler.
Nel film Marvel Studios Doctor Strange nel Multiverso della Follia, l’Universo Cinematografico Marvel espande i confini del Multiverso ai massimi livelli. Un viaggio nell’ignoto con Doctor Strange che, con l’aiuto di mistici alleati sia vecchi che nuovi, attraversa pericolose e sconvolgenti realtà alternative del Multiverso per affrontare un nuovo misterioso avversario.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia: emozioni e resa visiva
Doctor Strange nel Multiverso della Follia punta essenzialmente tutto su due fattori: da un lato la resa visiva e la regia di Sam Raimi, che emerge durante la visione, con delle belle soluzioni per addentrarci in questo benedetto Multiverso. Inquadrature e movimenti di macchina che ci buttano subito in medias res all’inizio della pellicola e poi proseguono giocando molto con questi altri universi: qualcuno dirà pur rimanendo incastrato negli schemi dettati dai Marvel Studios e da Kevin Feige, ma raramente si era visto un autore così presente in un film del MCU, se non nei Guardiani della Galassia – che però aumentava il fattore comico già insito nella linea editoriale dello studio – e proprio nel primo Doctor Strange.
Dall’altro lato punta sul fattore emotivo che lega i personaggi tra di loro e nella loro evoluzione, come persone ancor prima che supereroi – oltre a quello dei fan per alcune possibili apparizioni nel film e incursioni dagli altri universi. Il film è funzionale anche a introdurre un personaggio che sarà fondamentale (evidentemente) per i prossimi film della Fase 4, ovvero l’America Chavez di Xochitl Gomez. Una ragazza giovanissima eppure molto coraggiosa, che deve imparare a controllare i propri poteri, dal trauma passato come da copione supereroistico e che va a inserirsi nell’oramai sempre più affollato cast del Marvel Cinematic Universe, che deve rimpolparsi con nuove leve dato che gli interpreti storici ci stanno via via lasciando.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia: crossover-sequel di WandaVision?
Più di altri film della Fase 4 – molto più della storia di Yelena che da Black Widow trovava una sua conclusione in Hawkeye – Doctor Strange nel Multiverso della Follia è estremamente legato alla controparte televisiva, in questo caso un grande sequel/crossover con WandaVision. È quindi importante aver visto la prima serie di questo MCU su Disney+ per poter apprezzare appieno le sfumature e l’ulteriore evoluzione del personaggio di Wanda Maximoff, che avevamo lasciato come Scarlet Witch pronta a “risorgere” dalle proprie ceneri con in mano il Darkhold (il libro dei dannati già visto nella quarta stagione di Agents of SHIELD).
Se in WandaVision Elizabeth Olsen ci aveva stupito per aver avuto finalmente lo spazio che si meritava nel Marvel Cinematic Universe e per aver dimostrato quanto fosse cresciuta come attrice nel riuscire a passare dal dramma alla commedia con una sola espressione del volto, qui ne abbiamo la conferma, pur reiterando alcune tematiche dalla serie tv come l’elaborazione del lutto e l’annosa domanda: se tu venissi a conoscenza di una versione di te in un altro universo che è più felice, che faresti? Vorresti in qualche modo prenderne il posto/raggiungerla o saresti grato per ciò che hai, piuttosto che amareggiato per ciò che hai perso?
A proposito di evoluzioni, anche il nostro Doctor Strange “a metà strada tra un otorino e un prestigiatore” per citare Tony Stark, ha il suo percorso personale, anche nel suo rapporto con la Christine di Rachel McAdams, in questo film più che mai per niente damigella in pericolo anzi parte in causa. Ed è proprio una scelta narrativa che riguarda loro due nei tanti universi da parte di Michael Waldron a dimostrarsi una delle più riuscite, a dispetto di altre più opinabili. L’elemento che più stride in questo film, inevitabilmente serioso e dalle tinte horror che pesca citazioni cinematografiche da George A. Romero e altri classici del genere, sono proprio i momenti comici, tipici del MCU, ma mai tali fino in fondo, proprio per allentare la tensione.
Benedict Cumberbatch è molto più a suo agio in questo ruolo e oramai lo dimostra, soprattutto quando è da solo sulla scena, dato che nel primo film a lui dedicato era proprio la sua parte ironica a risultare meno credibile – a causa dei tempi comici che aveva dimostrato di non saper reggere al confronto di un Chris Hemsworth a gran sorpresa in Thor Ragnarok ad esempio. Inoltre è appagante vedere come grazie all’interazione con gli Avengers prima e con Tom Holland poi, abbia trovato la propria dimensione come Doctor Strange, e dopo questo film la trovi ancora di più, consolidando il percorso fatto col personaggio, in un ruolo che oggi gli possiamo dire davvero cucito addosso.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia: un passo a due
Ancora una volta, da Civil War in poi in pratica – piuttosto che fare film singoli e parte del grande universo narrativo della Casa delle Idee al cinema – Doctor Strange nel Multiverso della Follia è un passo a due, con Wanda/Scarlet praticamente co-protagonista insieme a Stephen Strange oramai ex-stregone supremo (più Benedict Wong per tutti, grazie). Anche il prossimo Thor: Love and Thunder in fondo avrà i Guardiani della Galassia accanto al Dio del Tuono. Nel film d’altronde c’è tantissima magia avendo ben due personaggi centrali stregoni ed è proprio questo elemento mistico ad aiutare la regia di Sam Raimi, le meravigliose musiche di Danny Elfman e l’atmosfera generale del film, come ammantata da un’aura esoterica che accompagna lo spettatore fino alla fine.
Ricordiamo che Doctor Strange nel Multiverso della Follia arriverà il 4 maggio nelle sale italiane.
In Breve
Giudizio Globale
8.0
Sommario
Un film che punta sulle emozioni e sulla resa visiva di Sam Raimi, pur rimanendo incastrato (a volte forse troppo) nell'MCU.