Attack on Titan: l’editor risponde alle critiche verso le azioni di Eren
Attack on Titan: l'editor risponde alle critiche verso le azioni di Eren
Pubblicato il 8 Aprile 2022 alle 13:27
Ormai è trascorso un anno da quando Attack on Titan ha concluso la sua corsa rilasciando l’ultimo capitolo del manga sulla rivista Bessatsu Shōnen Magazine, mentre la trasposizione animata si appresta a concludere l’arco finale che sarà prodotto come sempre da Studio MAPPA nel corso del 2023.
I lettori più affezionati ricorderanno anche che al finale del manga di Isayama sono susseguite delle ulteriori pagine aggiuntive volte a chiudere tutto il cerchio, come extra all’interno del 34esimo tankobon.
Mentre gli amanti dell’anime aspettano con ansia la terza parte della stagione finale, oggi andremo a parlare delle ultime dichiarazioni dell’editor di Hajime Isayama, ovvero Shintaro Kawakubo, che a proposito delle critiche rivolte ad Attack on Titan, durante una delle ultime interviste svolte sul portale giapponese gendai ismedia, ha dichiarato:
Quando Isayama ha iniziato la serie undici anni fa, fin da subito ho capito la storia che voleva raccontare, una storia fatta di emozioni e sentimenti.
Dall’inizio alla fine ha continuato su questa strada, e credo che nessuno abbia il diritto di lamentarsi. Proprio per questo ho dato fiducia al capitolo finale, sperando in pareri positivi.
Un’altra delle domande proposte durante l’intervista, riguarda uno dei temi più importanti di Attack on Titan: il genocidio. Chi è appassionato della storia è consapevole di questo concetto, esplicato tramite scene di violenza estreme che fin dagli albori hanno alzato un polverone tra i mass-media non indifferente.
L’editor ha risposto:
Isayama ha sempre detto e affermato che è inutile dire a miliardi di persone che non devono uccidere, questo dovrebbero saperlo, non dovrei accennarlo io.
L’autore proprio per via delle scene estreme ha voluto criticare la società, trasmettendo attraverso scene di violenza, la futilità della vendetta e della conquista del potere.
Con questa dichiarazione l’editor ha voluto dire, tramite le parole dell’autore, che il concetto del genocidio è usato proprio per creare sdegno e discussione tra i lettori, che attraverso quelle scene dovrebbero carpire i tantissimi messaggi nascosti e diretti sull’umanità.
Nonostante il messaggio sia chiaro, Attack on Titan è sempre stato accusato di razzismo, oltre che essere etichettato come un manga che incita alla guerra e al genocidio. Anche a proposito di questo Shintaro Kawakubo ha dichiarato:
L’ultimo capitolo del manga ha riscosso enormi critiche negative, e hanno accusato l’opera di supportare il genocidio.
Nonostante Hajime era preoccupato, l’ho rassicurato dicendo che si stava rappresentando una guerra finta, che avrebbe evitato le vittime innocenti e trasmesso lo stesso messaggio di disgusto e ingiustizia; stati d’animo che in queste situazioni dovrebbero sempre esserci.