Punisher War Journal torna come una serie di speciali
Frank Castle torna a scrivere il suo diario di guerra in una serie di speciali che inframezzano la serie regolare
Pubblicato il 22 Marzo 2022 alle 13:18
Nonostante i grandi sconvolgimenti che sta vivendo, Frank Castle continua a scrivere regolarmente nel suo diario: Punisher War Journal tornerà a partire da giugno come una serie di speciali one-shot.
Per permettere a Jason Aaron, Jesus Saiz e Paul Azaceta di raccontare adeguatamente la loro vicenda sulle pagine della nuova serie Punisher, nei mesi in cui la serie regolare non uscirà sarà sostituita da questi speciali Punisher War Journal che racconteranno alcune missioni collaterali svolte da Frank Castle.
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Il primo è Punisher War Journal: Blitz, scritto da Torunn Grønbekk con disegni di Lan Medina e una copertina di Mahmud Asrar.
In Punisher War Journal: Blitz, il Punitore usa il suo nuovo status di capo della Mano per eliminare il Seminatore d’Odio.
La sinossi ufficiale dello speciale recita:
Finn Fratz sa che se vuoi che le persone si odino a vicenda, un cannone Banner nelle giuste mani fa molto. L’anziano profittatore di guerra si è guadagnato un posto nella lista delle uccisioni del Punitore ben prima di adottare il soprannome di Seminatore d’Odio, ma si è dimostrato un uomo sfuggente.
Ora, con la Mano a sua disposizione, Frank Castle è pronto ad eliminarlo. Ma non solo Hate-Monger è costretto a difendersi, ma se ne andrà combattendo. Buon per lui. Non cambierà nient’altro che il bilancio delle vittime.
Torunn Grønbekk e Lan Medina uniscono le forze per portarti il primo di tre avvincenti racconti tra le pagine di PUNISHER, esplorando il nuovo modus operandi di Frank attraverso alcune delle sue missioni più letali…
Dobbiamo quindi aspettarci altre due interruzioni nella narrazione della trama della serie regolare di Punisher, durante le quali usciranno gli altri due speciali Punisher War Journal. Piuttosto che inframezzare la saga di Aaron con disegnatori ospiti la Marvel ha infatti deciso per questa opzione che ricorda molto la vecchia usanza di produrre i cosiddetti fill-in, ovvero storie singole, slegate dalla stretta continuity delle serie, da poter utilizzare all’ultimo momento quando gli autori erano in ritardo con le consegne.