Uncharted: recensione del film videoludico con Tom Holland
Il film è solo al cinema dal 17 febbraio 2022.
Pubblicato il 18 Febbraio 2022 alle 17:43
Titolo originale: Uncharted
Scritto da: Rafe Lee Judkins, Art Marcum, Matt Holloway
Diretto da: Ruben Fleischer
Basato sul videogioco “Uncharted” di Naughty Dog
Cast: Tom Holland, Mark Wahlberg, Sophia Ali, Tati Gabrielle, Antonio Banderas
Produzione: Columbia Pictures, Arad Productions, Atlas Entertainment, PlayStation Productions
Distribuzione: Sony Pictures, 17 febbraio 2022
Tom Holland oramai è di casa a Sony Pictures e dopo aver fatto letteralmente esplodere (anche al botteghino) il franchise di Spider-Man inserito nel Marvel Cinematic Universe, eccolo imbarcarsi in un’altra avventura a lungo raggio (almeno così sperano probabilmente a Sony) con Uncharted, il film di Ruben Fleischer tratto dal popolare videogioco di Naughty Dog dal 17 febbraio al cinema. Peccato che il nuovo impatto non sia altrettanto esplosivo.
L’astuto ladro Nathan Drake (Tom Holland) viene reclutato dall’esperto cacciatore di tesori Victor “Sully” Sullivan (Mark Wahlberg) per recuperare una fortuna persa da Ferdinando Magellano 500 anni fa. Quello che inizia come un furto diventa una corsa mozzafiato in giro per il mondo per raggiungere il tesoro prima dello spietato Moncada (Antonio Banderas), di cui ritiene di essere il legittimo erede. Se Nate e Sully riusciranno a decifrare gli indizi e risolvere uno dei misteri più antichi della storia, troveranno un tesoro di 5 miliardi di dollari e forse anche il fratello, scomparso da tempo, di Nate… solo se impareranno a lavorare insieme.
Uncharted: Tom Holland e Mark Wahlberg all’avventura
Uncharted Il Film, nella regia dinamica di Ruben Fleischer (reduce da film come i due Zombieland e i due Venom, non dimentichiamolo) e nelle citazioni ai vari Indiana Jones, I Goonies, Il Mistero dei Templari e così via, sembra pescare dal passato cinematografico per raccontare il passato fatto di artefatti, antichi misteri e tombe da esplorare. Un grande omaggio al cinema d’avventura che però non riesce a fare il salto per raccontare qualcosa di nuovo, qualcosa che non sia già stato esplorato.
Eccezion fatta per gli easter egg legati alla controparte originale videoludica. E senza dimenticare alcune trovate a livello di storia che non riescono a far passare nemmeno la sospensione dell’incredulità cinematografica, pur parlando di un film d’avventura estrema e di una pellicola tratta da un videogioco (che bisogna, dirlo, sono sempre più cinematografici e ancorati alla realtà paradossalmente, si pensi a The Last Of Us 2).
Non convince nemmeno l’apparato “sentimentale” della vicenda: la storia familiare di Nathan Drake avrebbe dovuto coinvolgere lo spettatore e portarlo con se a braccetto in quest’avventura in giro per il mondo, invece si ferma lì, in superficie, sullo schermo. Così come si fermano a un’interpretazione poco convinta tutti i membri del cast, a partire proprio da Tom Holland nei panni di Nathan Drake, fisicamente uguale ma forse troppo bambinesco, e soprattutto con alcuni atteggiamenti, mosse e tono nelle battute che ricordano troppo il suo Spider-Man e quindi non possono convincerci appieno che sia Drake. Sembrano poco convinti e convincenti anche Mark Wahlberg poco mentore e sempre seccato, Antonio Banderas sprecatissimo nel ruolo del villain e i personaggi femminili che poco riescono a portare al piatto finale.
Uncharted a conti fatti è un film che intrattiene forse il pubblico più giovane e meno quello più esperienziale – ma non ne siamo nemmeno sicuri – ma di cui ti dimentichi a fine visione, perché non ti ha lasciato davvero nulla se non la perplessità per alcune scelte narrative e alcune sequenze.
In Breve
Giudizio Globale
6.0
Sommario
Un film d'avventura che omaggia i tanti precedenti ma senza portare davvero qualcosa di nuovo, e senza riuscire ad emozionare lo spettatore con la sua storia familiare, con un Tom Holland che strizza troppo l'occhio al suo Spider-Man.