Greg Smallwood e le censure subite su Elektra

Il disegnatore lamenta la modifica, espressamente non richiesta, di alcune sue tavole

Pubblicato il 11 Febbraio 2022 alle 18:03

Il disegnatore Greg Smallwood si è pubblicamente lamentato del  trattamento riservato alle sue tavole realizzate per l’antologia Elektra: Black, White & Blood # 2 e che avrebbero subito alcune censure. L’albo della Marvel Comics, in uscita questa settimana, fa parte di una serie di miniserie incentrata proprio sul valore autoriale dei disegni dei vari autori. 

Smallwood ha chiaramente ricevuto in anticipo la sua copia dalla Marvel e ha pubblicato su Twitter il confronto con le sue tavole originali per esprimere il suo dissappunto.

“È triste constatare che, senza la mia approvazione, la Marvel ha tentato di “aggiustare” diversi pannelli della mia opera nel numero due di Elektra: Black, White e Blood prima di inviarli alle tipografie. Non sono grandi cambiamenti, ma davvero non mi fa piacere che la mia arte venga manomessa.”

“Per farla breve: 2 mesi dopo aver consegnato le pagine finite, sono stato informato dal mio editore che l’ufficio di “controllo qualità” della Marvel ha segnalato i miei disegni e mi ha chiesto di ridisegnare diverse vignette in modo che rientrassero “entro i parametri per la migliore rappresentazione dei personaggi asiatici”. 

Io e mia moglie aspettavamo il nostro secondo figlio la settimana successiva ed ero di fretta per finire un numero di Human Target prima della nascita, quindi ho detto alla Marvel che non avevo tempo per apportare le modifiche ma che sarei stato perfettamente d’accordo con loro se avessero accantonato la storia per questioni di sensibilità.”

“Mi è stato detto che accantonare la storia non era un’opzione e se non avessi potuto fare revisioni, il Marvel Bullpen avrebbe invece “provveduto” alle mie pagine. Ho affermato molto chiaramente che non volevo che nessuno toccasse la mia arte, quindi ho lasciato perdere tutto ciò che stavo facendo e ho immediatamente rielaborato tutte le vignette che erano state contrassegnate.

Sfortunatamente, ho scoperto solo ieri che la gente della Marvel non si è nemmeno preoccupata di usare i miei nuovi disegni e invece è andata in stampa con le proprie pagine riviste. Non mi è stata data la possibilità di apportare ulteriori revisioni o addirittura di approvare le modifiche apportate dal bullpen. Hanno anche tentato di coprire alcune scene di nudità che con il risultato di un pasticcio confuso. Anche questa, una cosa che ero disposto a sistemare. 

Volevo solo far sapere tutto ciò perché il mio nome è su quel fumetto, ma sono piuttosto seccato per come appare. Per consolazione, ecco la copertina e le prime due (anche le migliori) pagine, inalterate. Ho un neonato, un bambino di tre anni e alcune scadenze ravvicinate da gestire in questo momento, quindi questo è tutto ciò che dirò sulla questione. Ora Torno di nuovo nella mia tana.”

Devin Lewis, editor della miniserie di Elektra in questione, ha risposto a Greg Smallwood sulle censure dicendo:

“Mi dispiace, Greg, ci occuperemo dell’errore qui. Abbiamo avuto un problema di cattiva comunicazione via e-mail da parte mia, come abbiamo discusso ieri. Come ti abbiamo già assicurato, useremo le tue pagine per le edizioni digitali ed eventuali nuove stampe e collezioni.”

Smallwood però ha ribattuto dicendo che Lewis non si era scusato per le modifiche, ma per non aver risposto prima alle sue mail:

“Non cattiva comunicazione. Nessuna comunicazione. Devin si è scusato con me ieri per non essere stato in grado di rispondere alle mie e-mail riguardanti le modifiche (una specie di errore del server da parte sua). Non si stava scusando per i cambiamenti. Ieri mi ha assicurato che sarei stato felice con loro.”

Molti autori si sono espressi a sostegno di Smallwood, facendo notare che le correzioni risultano in una rappresentazione dei personaggi asiatici più stereotipata e che rimanda a rappresentazioni più offensive. Non è la prima volta che la Marvel incorre in polemiche riguardante la censura di alcuni suoi autori, ma questa volta appare essere forse più un malinteso che altro.

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