Strappare lungo i bordi: recensione della serie animata di Zerocalcare per Netflix
La serie in 6 episodi è disponibile dal 17 novembre sulla piattaforma.
Pubblicato il 17 Novembre 2021 alle 12:49
Titolo originale: Tear Along the Dotted Line
Scritta, diretta e interpretata da: Michele Rech *Zerocalcare*
Con la voce di: Valerio Mastandrea
Produzione: Michele Foschini, Bao Publishing
Distribuzione: Netflix, 17 novembre
Mai giudicare un libro dalla copertina, ma anche una serie spesso solo dai primi episodi, soprattutto se pensata per una scorpacciata di binge watching come Strappare lungo i bordi, la prima serie animata di Zerocalcare realizzata per Netflix dal fumettista di Rebibbia, disponibile dal 17 novembre sulla piattaforma.
Strappare lungo i bordi: Zerocalcare duro e puro prende vita con l’animazione
Le nostre prime impressioni alla Festa del Cinema di Roma sono state disattese in positivo, perché la visione di due episodi sui sei totali in questo caso dava solamente una visione parziale del lavoro fatto da Zerocalcare (qui la nostra intervista alla Festa di Roma) per il suo primo progetto animato strutturato dopo Rebibbia Quarantine. La serie è specchio perfetto della sua anima di fumettista, non la tradisce anzi la amplifica e dà modo di entrare ancora più dentro il suo universo che tutti abbiamo imparato ad amare negli anni, con i personaggi che oramai sentiamo davvero come nostri amici.
Questi personaggi – l’Armadillo, gli amici Secco e Sara, la madre Lady Cocca e così via – prendono incredibilmente vita e l’aspetto animato (e quindi movimentato) e colorato (i suoi fumetti sono in bianco e nero, lo ricordiamo, a parte le copertine colorate da Alberto Madrigal, proprio perché per stessa ammissione di Zero lui non è bravissimo a colorare) amplificano tutto il potere emozionale del suo lavoro.
Si ride a crepapelle fino ad avere mal di pancia, si piange coi lacrimoni arrivati all’epilogo finale, in cui tutte le storie spezzettate nel corso degli episodi acquistano un senso unitario e coeso. E’ una serie che riesce meravigliosamente a raccontare tutte le anime del fumettista di Rebibbia, intervallando la storia principale coi flussi di coscienza tipici dei suoi lavori cartacei, e con aneddoti ancora inediti della sua infanzia e adolescenza. E qui arriva il genio appositamente per il serial animato: alcune sequenze non avrebbero avuto lo stesso impatto sulla carta, come ad esempio la parodia di una certa sigla perfettamente contestualizzata, o ancora il già tormentone della frase-tipo di Secco.
Non solo: il suo doppiare tutti i personaggi, a parte l’Armadillo che ha la voce di Valerio Mastandrea, si rivela una scelta perfettamente azzeccata perché nessuno conosce quei personaggi come lui, non solo perché vengono proprio dal suo vissuto autobiografico, e rende ancora più intimo e personale il racconto, allo stesso tempo universale in un modo che solo Zerocalcare poteva realizzare e aveva già dimostrato con le proprie vignette e i propri graphic novel. Diventa ancora una volta “la voce di una generazione” destinata alla precarietà emotiva e lavorativa ed è proprio su questo concetto che si basa il titolo Strappare lungo i bordi: quanto è difficile compiere quest’operazione apparentemente semplice se applicata alla nostra vita e quanto la realtà una volta cresciuti sia diversa dalle aspettative che avevamo da bambini. La generazione di mezzo, quella che come un “figlio di mezzo” si trova tra due fuochi, fra il benessere precedente e la disillusione successiva, a volte soccombendo a questo limbo eterno.
Mastandrea non è l’unico amico e collaboratore “storico” (avrebbe dovuto lavorare al film tratto da La Profezia dell’Armadillo fin dall’inizio) nel progetto. Ciliegina sulla torta è infatti la colonna sonora che fa parte sempre dei gusti e del vissuto di Calcare, con in testa l’ennesima collaborazione con l’amico Giancane, che già aveva curato le musiche di Rebibbia Quarantine e qui firma la sigla – bellissima – che fin dal testo prepara al mondo e all’atmosfera in cui ci immergeremo. Un’atmosfera resa perfetta dall’animazione che, grazie anche al team di Movimenti Production in collaborazione con BAO Publishing, ha fatto passi da gigante rispetto a quanto realizzato a Propaganda Live.
Onesto, genuino, schietto, pieno di cuore e allo stesso tempo di cinismo, sempre attento alla contemporaneità e alle battute di quanto accade nel mondo intorno a lui. Questo è Zerocalcare e questa è Strappare lungo i bordi.
In Breve
Giudizio Globale
9.5
Sommario
Una serie che esprime tutta la creatività di Michele Rech in arte Zerocalcare, le sue tematiche, il suo mondo e l'universalità del suo messaggio voce di una generazione, senza tradirlo e anzi facendo prendere vita ai personaggi che oramai sono anche nostri amici con un'animazione che emoziona per i colori e la tecnica utilizzata.