Tokyo Ghoul – le 5 migliori scene omesse dall’anime
Pubblicato il 11 Novembre 2021 alle 12:00
La serie seinen di Sui Ishida vanta ben sette anni di pubblicazione, tre serie anime per un totale di 48 episodi, due OAV e due film live-action (qui vi riportiamo all’annuncio di Tokyo Ghoul S), eppure alcune sezioni del materiale cartaceo non sono ancora state adattate in alcun modo.
Per ricordare il dramma psicologico dalle tinte horror con milioni di appassionati nel mondo, abbiamo sfogliato i volumi di entrambe le serie manga alla ricerca dei cinque momenti più travolgenti, con la volontà di porvi sia i tratti distensivi che quelli strazianti dell’opera, poiché ogni esperienza vissuta dal protagonista lo ha formato sia sotto l’aspetto psicologico che quello caratteriale.
Il gruppo di Kaneki
Gli intenti della seconda serie anime Tokyo Ghoul √A, sono stati chiari fin da subito, la volontà di intraprendere un percorso alternativo rispetto al manga mostrando il protagonista tra i membri di Aogiri per accrescere la propria forza. Ciò ha causato un ridimensionamento dello sviluppo di personaggi secondari come Tsukiyama e Hinami o nel peggiore dei casi, la quasi rimozione come avvenuto per Banjou e i suoi compagni mascherati.
Nel manga invece Kaneki vuole eradicare l’intero gruppo di Aogiri e trovare risposte da Kanou, il medico che lo ha reso un ghoul. Liberatosi dalle torture di Jason e dopo aver affrontato Ayato, Benda sull’occhio cerca membri volenterosi di unirsi alla sua crociata. Nonostante i comprensibili dubbi sulla lealtà di Gourmet, Kaneki accetta i suoi servigi così da avere ottenere una grande rete di informazioni fornita dai membri del ristorante ghoul e una copertura economica che solo lui avrebbe potuto fornire.
Tsukiyama rincuora Kaneki
Al fine di ottenere più forza possibile, Kaneki praticherà del cannibalismo divorando ogni ghoul da lui ritenuto malvagio così da diventare un kakuja. Questo tipo di trasformazione nonostante doni una grande forza, incide parecchio sulla psiche dell’individuo, facendolo cadere in un profondo stato di follia. Quando Kaneki si ritroverà di fronte a Kanou all’interno del suo laboratorio, non troverà le risposte che cercava e sarà anche costretto ad affrontare un esercito di esperimenti falliti del dottore, costringendolo a mutare in un mezzo-kakuja. Uscendo vittorioso dal conflitto ma in un enorme stato confusionale, il nostro Kaneki si ritroverà ad attaccare inconsapevolmente il suo compagno Banjou.
Per fortuna il ghoul è riuscito a rigenerare le sue ferite e cercò di risollevare il morale di Kaneki dicendogli che non fosse colpa sua, sfortunatamente non riuscendoci. Una volta al rifugio, Tsukiyama tenta anche lui di far capire a Kaneki di non avere colpe di quanto fosse accaduto e di accettare il suo stato di forza attuale, promettendogli di poter fare sempre conto su di lui e congedandosi, gli dona libri di suo gusto per farlo evadere un po’ dalla realtà. Questa sequenza mostra il lento cammino di Tsukiyama da villain ad amico fidato di Kaneki, come potremo vedere nella serie :re, in cui ogni giorno che passa abbandona l’idea del rapporto malato caccia-preda ed accoglie quello sano dell’amicizia, trovandosi addirittura l’inaspettata fiducia della piccola Hinami.
La nascita di Haise Sasaki
Alla messa in onda della terza serie anime molti spettatori si trovarono con molti dubbi e incertezze sull’andamento della trama mostrata.
La ragione è la volontà di tornare a raccontare la storia dalle pagine del manga, non menzionando di fatto avvenimenti della storia accaduti nella serie precedente. Questa scelta può essere apprezzata dai fan lettori dell’opera, ma nonostante l’ottima partenza dei primi episodi la qualità dell’adattamento cala drasticamente. Operando alcuni tagli comprensibili nella prima parte della stagione, si passa ad ignorare o velocizzare interi archi narrativi nell’ultima per l’esiguo numero di episodi a disposizione. Scartando una grande quantità di materiale era inevitabile incappare in buchi di trama, tra questi c’è la genesi di Haise Sasaki, nuova identità di Ken Kaneki ottenuta dopo essere stato arrestato da Arima e aver seguito un programma di “riabilitazione” da parte del CCG. Il programma consiste in numerose torture fisiche e psicologiche mirate nel far perdere la coscienza di sé del prigioniero e renderlo ubbidiente, Ken Kaneki non ricorda più chi sia e identifica Arima come una figura paterna. Al termine di questa riabilitazione il nuovo investigatore dovrà scegliersi un nome, che prenderà scegliendo casualmente degli ideogrammi su una rivista.
Il raid al laboratorio del CCG
A seguito della fondazione dell’Organizzazione Capra da parte di Kaneki, questi forma un piccolo gruppo affiancandosi Ayato, Kurona e Takizawa. Il gruppo ha il compito di recuperare degli inibitori RC all’interno di un laboratorio del CCG per permettere una completa guarigione alla gravemente ferita Akira Mado.
Questa inusuale formazione regala scambi di battute gradevoli e inaspettate, mostrandoci che questi personaggi apparentemente diversi tra loro sono invece legati da obiettivi comuni e sofferenze simili subite. Un grande combattimento che avviene all’interno di questo laboratorio ci mostra la determinazione di Takizawa nel salvare le persone che credono in lui e quelle impossibilitate a difendersi, rivelando una salute mentale ritrovata che ricorda i tempi in cui era un investigatore di secondo grado.
Il primo scontro tra Kaneki e Arima
Lo scontro tra Kaneki e Arima può essere considerato tra gli avvenimenti più importanti della prima serie, mostrandoci il sacrificio finale del protagonista al fine proteggere i suoi amici. Questo scontro purtroppo non è stato mostrato nel finale della seconda serie, che ha preferito soffermarsi sulla morte di Hide, amico di infanzia di Kaneki, che muore tra le sue braccia con in sottofondo una splendida versione acustica della prima sigla.
Gli ultimi minuti dell’episodio ci mostrano Kaneki che consegna il corpo di Hide al fronte del CGG, con Arima che attende il protagonista per iniziare il combattimento e proprio quando sembra che stia per iniziare lo scontro, lo schermo diventa improvvisamente nero ed iniziano i titoli di coda lasciando a molti l’amaro in bocca. Questa battaglia mortale che viene mostrata nel manga in tutta la sua interezza, con le riflessioni mentali di Kaneki, finisce in un bagno di sangue con il povero protagonista che inizia a vedere tutta la sua vita scorrergli davanti, rivelando traumi rimossi di un’infanzia infelice e un ricordo fondamentale per la trama che riguarda un clown come responsabile dell’incidente delle travi che lo colpirono insieme a Rize.
Vi ricordiamo che Sui Ishida è attualmente al lavoro su Choujin X, in corso di pubblicazione in Giappone su Tonari no Young Jump e online in lingua inglese su Manga Plus.
E voi cosa ne pensate? Quale altro importante evento è stato omesso secondo voi? Scrivetelo nei commenti!