Batman: L’Impostore n.1 | Recensione
Pubblicato il 18 Ottobre 2021 alle 14:13
Autori: Mattson Tomlin (testi), Andrea Sorrentino (disegni)
Formato: 17×26, 48pp., S., colori
Prezzo: 5,00 euro
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Casa editrice: Panini Comics
Data di pubblicazione: 12 ott. 2021
Mentre tutti aspettiamo di vedere la nuova pellicola cinematografica di Matt Reeves dedicata al Cavaliere Oscuro, la Dc ha pensato bene di ingannare l’attesa proponendo ai suoi fan una miniserie in tre parti scritta da Mattson Tomlin, uno degli sceneggiatori del film.
Intitolata Batman: L’impostore, questa miniserie si avvale delle splendide ed evocative tavole di Andrea Sorrentino, talento nostrano ormai sempre più lanciato nel firmamento del comicdom statunitense, grazie a uno stile molto personale ed estremamente realistico.
Queste sue caratteristiche si sposano alla perfezione con l’approccio narrativo dello sceneggiatore di The Batman, anch’esso molto improntato alla realtà, nella sua accezione più cruda e spietata. Non è un caso, infatti, che questa miniserie sia pubblicata sotto l’etichetta Dc Black Label, dedicata a un pubblico più adulto e maturo.
Batman: L’impostore non è di certo un classico fumetto mainstream supereroistico. La trama prende forma lentamente e attraverso i dialoghi, mentre l’azione resta più un elemento di contorno, che, almeno in questo primo numero, non è predominante o fine a sé stessa. A Tomlin interessa più che altro introdurre il lettore nella sua personale visione di Batman e della sua città, dove niente accade per caso e ad ogni azione corrisponde sempre una reazione ( uguale o contraria ), esattamente come nella realtà.
Ragionando in termini molto pratici e pragmatici, lo scrittore mette in evidenza le ricadute economiche che la presenza di un vigilante mascherato potrebbe causare in una metropoli come Gotham City, dominata da numerose ricche famiglie, per di più invischiate spesso col malaffare… E un discorso simile vale per le forze dell’ordine della città, le quali d’improvviso si trovano a dover dividere la scena con questa oscura presenza, che di fatto dimostra di saper lavorare meglio di tutti loro, rischiando così di metterli in ridicolo o di umiliarli.
In molti, sostanzialmente, non vedono di buon’occhio la presenza del Crociato Incappucciato nella loro città, e questo darà il via ad una serie di eventi che gli si ritorceranno contro ( azione/reazione ), tra cui la comparsa di un “impostore”, vestito esattamente come lui, pronto a screditarlo macchiandosi di numerosi omicidi ai danni di alcuni malavitosi.
Dall’altra parte troviamo un Bruce Wayne ancora giovane e alle prime armi, che solo ora inizia a rendersi veramente conto degli effetti, sia positivi che negativi, che la sua crociata comporta. Subito all’inizio del racconto ci viene mostrato quanto metta a rischio la sua vita ogni volta che indossa quel mantello, anche solo sventando una semplice rapina, ed è interessante notare l’assenza ( almeno per adesso ) di figure di supporto come il maggiordomo Alfred o il commissario Gordon, solo appena accennate o menzionate.
In compenso, però, viene dato grosso risalto alla dott.ssa Leslie Thompkins, qui rappresentata come una donna di colore molto forte e determinata, che non si fa problemi a mettere con le spalle al muro il giovane Bruce Wayne, costringendolo a confrontarsi con lei e a farlo riflettere sui rischi che corre ogni notte. Si tratta di un confronto molto schietto e genuino, basato sulla stima e il rispetto reciproco, anche se più ruvido e meno accondiscendente rispetto all’amorevolezza quasi paterna di Alfred.
Lo scrittore inserisce poi un nuovo personaggio, ovvero la giovane e intraprendente detective asiatica Blair Wong, intenzionata a far luce sui presunti omicidi perpetrati dall’Uomo Pipistrello. Entra così in gioco la componente investigativa, tipica delle più classiche avventure batmaniane, sin dai suoi esordi su Detective Comics, e che in questo caso verrà portata avanti sia dalla detective che dallo stesso Bruce Wayne, su due binari differenti che probabilmente saranno destinati ad incrociarsi…
Come detto all’inizio, siamo di fronte ad una storia matura del Cavaliere Oscuro, molto cupa e realistica, che non parte in quarta con azione spettacolare o grossi colpi di scena, ma si prende i suoi tempi per costruire una trama più spessa e articolata, dove ogni pedina deve essere sistemata al posto giusto.
Le tavole di Sorrentino, d’altro canto, sono eccezionali e non potevano trasmettere in maniera migliore la cruda realtà in cui lo sceneggiatore ci voleva immergere, complice anche l’azzeccatissima colorazione fredda e basilare di Jordie Bellaire. Da notare poi la grande inventiva dell’artista nella costruzione delle tavole, con soluzioni grafiche sempre molto accattivanti ed originali, come splash page dalle quali riesce a ricavare più segmenti o vignette, attraverso figure incastonate o ritagliate al loro interno.
Batman: L’impostore è quindi una lettura per palati più raffinati, che amano il noir e l’introspezione, oltre a una visione decisamente più realistica del mondo del Cavaliere Oscuro, in linea con la pellicola cinematografica di prossima uscita, alla quale anche Sorrentino si è chiaramente ispirato a livello visivo/estetico. Se vi piace questo tipo di approccio, dunque, la miniserie in questione è sicuramente da provare.
In Breve
Storia
7.5
Disegni
8
Cura editoriale
7.5
Sommario
Mattson Tomlin, co-sceneggiatore della prossima pellicola dedicata al Cavaliere Oscuro, ci propone anche in fumetto la sua visione cruda e realistica del personaggio, in una detective story cupa e avvincente, impreziosita dalle eccezionali tavole di Andrea Sorrentino, sempre originali e di grande impatto.