Ghostbusters Legacy: recensione dell’insperato e sorprendente terzo capitolo
Il film ha aperto Alice nella Città e sarà al cinema dal 18 novembre.
Pubblicato il 15 Ottobre 2021 alle 08:17
Titolo originale: Ghostbusters Afterlife
Diretto da: Jason Reitman
Scritto da: Gil Kenan, Jason Reitman
Cast: Carrie Coon, Finn Wolfhard, Mckenna Grace, Paul Rudd
Prodotto da: Columbia Pictures, Bron Creative, Ghost Corps, The Montecito Picture Company, Right of Way Films
Uscita: 18 novembre 2021, #soloalcinema
Distribuzione: Warner Bros. / Sony Pictures Italia
Non sarà vistosamente presente fin dalla prima inquadratura l’iconica colonna sonora che ha caratterizzato i primi due capitoli, ma Ghostbusters Legacy, film di apertura in anteprima europea di Alice nella Città, dal 18 novembre al cinema con Warner e Sony, terzo e insperato capitolo (finale, si spera) messo in cantiere per tanti anni e finalmente realizzato, sorprende soprattutto per l’omaggio non eccessivo che riesce a dare e l’equilibrio fra vecchio e nuovo che riesce a mantenere con i precedenti due film, divenuti cult senza tempo.
Ghostbusters Legacy: un capitolo finale a conduzione familiare
Il merito forse sarà da assegnare al fatto che questo Ghostbusters Afterife (titolo originale, un gioco di parole col concetto di fantasmi della saga e con il fil rouge di questo film) è diretto da Jason Reitman, figlio di quel Ivan Reitman che aveva diretto i primi due capitoli. La sua scrittura (ha partecipato alla sceneggiatura) così come la sua regia sono da appezzare nel riuscire a dare uno stile personale senza eccedere al materiale di partenza. Ed è proprio l’averlo lasciato a conduzione familiare la sua forza, sia fuori che dentro lo schermo. Il cast della nuova storia è stato scelto con altrettanta cura e attenzione, puntando su un talento della comicità contemporanea come Paul Rudd (qui una conferma come mattatore), affiancandogli un’attrice molto amata come Carrie Coon, che dimostra un’inaspettata vena comica.
Quest’ultima interpreta Callie, una donna che insieme ai figli Trevor (Finn Wolfhard di Stranger Things, in un ruolo nuovamente congeniale) e Phoebe (McKenna Grace, la vera sorpresa di questo film) si trasferisce per motivi economici nella campagna dell’Oklahoma nel bel mezzo del nulla dopo la morte del padre, che le ha lasciato una casa in rovina, tanto da essere chiamata da tutti in paese la Casa Stregata. Rudd è l’insegnante di scienze della scuola che scopre subito un’affiatamento con Phoebe, anche lei appassionata della materia, e con Callie, che invece ha sempre rigettato qualsiasi fattore scientifico nella propria vita. Come questa storia si riallaccerà alla storia originale sarà una bella sorpresa, compreso il coinvolgimento dell’intero cast originale, a parte il compianto Harold Ramis, co-sceneggiatore dei primi due film di Ghostbusters e vincitore del Golden Globe per la scrittura di Ricomincio da capo.
Nel suo sviluppo Ghostbusters Legacy riesce a omaggiare i primi due film senza ricalcarne troppo la trama, riportando alcuni personaggi e riferimenti ma senza infarcirlo di citazioni e easter egg, mantiene un difficile equilibrio fra vecchio e nuovo, fra nostalgia e futuro, fra omaggio e strizzata d’occhio al pubblico non solamente millennial. Proprio come ha fatto la prima stagione di Stranger Things con gli anni ‘80, a cui la costruzione di questa pellicola si rifà, compresi alcuni artefatti e antichi miti e leggende che riconducono proprio all’Aldilà del titolo originale. Si ride, ci sono delle belle sequenze action, c’è la semplicità che come ha insegnato il reboot di Jumanji a volte è l’arma migliore, ci si anche un po’ commuove sul finale. Insomma ci sono tutti gli ingredienti per salutarli (davvero, si spera, per non rovinare questa riuscita operazione eredità, o operazione oltretomba se ci rifacciamo all’originale) un’ultima volta e domandarsi: “Chi chiamerai?”
In Breve
Giudizio Globale
8.5
Sommario
Un capitolo che conclude la tanto voluta trilogia con Reitman figlio dopo Reitman padre, in un passaggio di eredità davanti e dietro la macchina da presa. Un film che prende gli stilemi (e un attore) da Stranger Things per celebrare e omaggiare senza eccedere ciò che quei due film cult hanno rappresentato per una generazione.