Venom La furia di Carnage: recensione del sequel Marvel/Sony
Il film uscirà solo al cinema il 14 ottobre.
Pubblicato il 14 Ottobre 2021 alle 13:32
Titolo originale: Venom Let There Be Carnage
Diretto da: Andy Serkis
Scritto da: Kelly Marcel Basato sui fumetti: Marvel Comics
Cast: Tom Hardy, Michelle Williams, Naomie Harris, Reid Scott, Stephen Graham, Woody Harrelson
Prodotto da: Columbia Pictures, Marvel Entertainment, Tencent Pictures, Pascal Pictures
Uscita: 14 ottobre 2021, #soloalcinema
Distribuzione: Sony Pictures Italia
C’è un’evidente voglia di ricerca di maggior coerenza in Venom La furia di Carnage il sequel Marvel/Sony in sala dal 14 ottobre che vede Tom Hardy tornare sul grande schermo nei panni di Eddie Brock, giornalista d’inchiesta che ha imparato a convivere (più o meno) con il simbionte alieno Venom che aveva preso possesso del suo corpo perché altrimenti non sarebbe potuto sopravvivere sulla Terra. Ci saranno riusciti? Lo abbiamo visto in anteprima e ve lo raccontiamo senza spoiler.
Venom La furia di Carnage: un buddy cop movie che non ci crede fino in fondo
Questo sequel di Venom cerca quindi di trovare un proprio equilibrio, riuscendoci poco, nel raccontare un buddy cop movie che omaggi i polizieschi action anni ’80 e ’90. E’ un film che si dimostra maggiormente coerente e coeso rispetto al primo: ora che il segreto di Brock è sulla bocca di tutti (o quasi), possiamo assistere alla loro coesistenza e al formarsi di un’altra “coppia” che si rivelerà la minaccia di questo nuovo capitolo. Woody Harrelson dopo essere apparso nel precedente film nella scena post credits, torna a vestire i panni di Cletus Kasady, un pericoloso assassino che dopo anni in prigione decide di rilasciare un’intervista in esclusiva solo a Brock. L’occasione fa l’uomo ladro e da un morso col sangue di Eddie nascerà Carnage, figlio di Venom ma più potente, instabile e pericoloso del genitore alieno, che prenderà possesso del corpo di Cletus.
Carnage diventa quindi il villain di questo secondo capitolo, a cui però si aggiungono lo stesso Kasady e la sua fidanzata, Frances Barrison alias Shirek (Naomie Harris) anch’essa una psico-assassina e dal pericoloso potere che risiede nella voce: le sue urla possono distruggere ogni cosa intorno a lei, e possono nuocere gravemente ai simbionti poiché si aggirano su quelle stesse frequenze che avevamo già scoperto essere il loro punto debole, insieme al fuoco. Torna anche Michelle Williams nei panni di Elle, l’ex fidanzata di Eddie che continua a tornare prepotentemente nella sua vita e che oramai ha un rapporto di reciproco rispetto e quasi ammirazione da parte di Venom. Donzella da salvare ma anche eroina determinata, è coinvolta in alcune sequenze che vorrebbero addirittura omaggiare cult come King Kong ma ci riescono poco.
Ciò che forse più disturba della pellicola però è l’impronta comica oramai iniziata col primo film e qui ricalcata che, seppur trova un certo equilibrio, non risulta infine abbastanza convincente. Se nel Marvel Cinematic Universe è un tratto distintivo che ne ha fatto anche la fortuna, in questo universo collaterale non ancora propriamente parte del MCU risulta stonata, sia per le origini fumettistiche estremamente drammatiche di Venom, che gettavano basi altrettanto tragiche per una trasposizione cinematografica, sia per il voler a tutti costi fare di un villain un eroe. Ciò genera tutti i confronti a suon di battute fra Eddie e Venom (sfruttando anche il suo uscire in parte dal corpo dell’uomo rispetto al primo film), fra Elle e Venom e così via fra i vari personaggi, risultando più una nota stonata che un obiettivo raggiunto.
La regia di Andy Serkis, che ha preso le redini della saga da Ruben Fleischer e aveva dimostrato di poter fare qualcosa di molto valido con la CGI come interprete in The War – Il pianeta delle scimmie, dietro la macchina da presa si dimostra quasi assente, in difficoltà, con effetti speciali e visivi non propriamente convincenti – che si acuiscono quando assistiamo al confronto fra Venom e Carnage, senza esseri umani di mezzo.
Non conosciamo al momento il futuro di questa saga, poco apprezzata dalla critica ma di grande successo al botteghino, ma nello spirito della continuità non perdete assolutamente la scena post credits (anzi mid credits per la precisione) perché rivelerà un dettaglio decisivo per il futuro di Venom al cinema.
In Breve
Giudizio Globale
5.5
Sommario
Un sequel che tenta di portare coerenza nella storia già presentata in Venom, ma che ci riesce poco e che continua ancora di più sulla linea della comicità Marvel che qui però risulta fuori tono.