Marvel Integrale: Spider-Man di J.M. DeMatteis nn.8-9 – Il bambino dentro | Recensione
Pubblicato il 11 Ottobre 2021 alle 11:00
Autori: J.M. DeMatteis (testi), Sal Buscema (disegni)
Formato: 16×21, 96pp., b., colori
Prezzo: 4,90 euro cad.
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Casa editrice: Panini Comics
Data di pubblicazione: 26 ago. 2021/30 set. 2021
J.M. DeMatteis è stato indubbiamente uno degli autori che, più di chiunque altro, ha saputo conferire spessore e maturità alle storie di Spider-Man.
Dopo un esordio più leggero su Marvel Team-Up, la testata dove Spidey divideva la scena con altri personaggi della Casa delle Idee, lo scrittore italoamericano firma subito una delle saghe più leggendarie dell’Arrampicamuri: L’ultima caccia di Kraven. Un racconto cupo e violento, che spiazzò tutti per la sua drammaticità, portando su un altro livello il perenne gioco tra gatto e topo che si era ormai instaurato tra Kraven il Cacciatore e il suo avversario, con l’intento di nobilitare un villain che sembrava non avesse più molto da offrire.
J.M. DeMatteis e l’amore per l’approfondimento psicologico
DeMatteis ha sempre mostrato un particolare interesse per l’approfondimento psicologico e la complessità dell’animo umano, in tutte le sue sfaccettature, specie quelle più oscure e scabrose, mettendo a nudo le fragilità e le paure più recondite dei personaggi a cui si approccia. Nel caso di supereroi e supercriminali, poi, c’è anche l’affascinante tematica della doppia personalità, spesso palesata da una maschera e un costume, ma che può nascondere disturbi ben più profondi e complessi.
Un suo “personaggio-feticcio”, creato sulle pagine di Captain America e poi ripreso su quelle di Spider-Man, è senza dubbio Vermin, un mostruoso e disturbante essere che vive nelle fogne, circondato dai topi, ai quali assomiglia. La sua tragica storia, che lo vede vittima di un esperimento genetico perpetrato dal Barone Zemo, ma anche di abusi da parte del padre quando era ancora un bambino, offre tutti gli spunti narrativi ed emozionali che lo scrittore ama analizzare.
Edward Whelan, questo il vero nome di Vermin, è un uomo profondamente segnato da numerosi traumi infantili, e vive la sua trasformazione come lo specchio di tutti i sentimenti negativi che prova dentro, dalla rabbia, alla paura, alla frustrazione. Attraverso la figura della dottoressa Ashley Kafka ( un nome non certo scelto a caso… ) DeMatteis scandaglia approfonditamente ogni aspetto di questo tormentato personaggio, come se assistessimo a una vera e propria seduta psichiatrica.
Sarà proprio Vermin il trait d’union tra L’ultima caccia di Kraven e la successiva saga dello scrittore, su Spectacular Spider-Man, ovvero Il bambino dentro, un altro intenso viaggio nella psiche umana, che coinvolgerà un personaggio fondamentale nella vita di Peter Parker, suo migliore amico e figlio del suo più acerrimo rivale: Harry Osborn.
In entrambe queste fondamentali storie, infatti, il dramma emotivo dell’aberrante uomo-ratto farà da sfondo o contraltare alla battaglia principale, che vedrà Spider-Man scontrarsi con un suo avversario storico, in un duello all’ultimo sangue, non solo fisico, ma anche ( e soprattutto ) psicologico.
Harry Osborn/Goblin – Un personaggio fragile e tormentato
Il figlio del perfido Norman Osborn/Goblin è sempre stato una figura estremamente fragile e insicura, schiacciata da un padre ingombrante, che non l’ha mai reputato all’altezza del suo nome. Questo malessere l’ha portato a fare uso di sostanze stupefacenti e medicinali, a seguito di numerosi crolli emotivi che sono andati peggiorando dopo la morte violenta del padre. I veri problemi, però, sono arrivati quando Harry ha scoperto i nascondigli segreti di Goblin e la formula che l’ha potenziato, oltre a farlo impazzire, e non ha resistito alla tentazione di proseguire il suo folle retaggio…
L’aspetto interessante è che Harry non è mai stato un nemico “puro” come suo padre, in quanto ha fondamentalmente un animo buono, anche se corrotto dall’ombra onnipresente di Norman, che spesso prende il sopravvento e gli fa perdere il lume della ragione. La sua è quindi una continua lotta interiore tra bene e male, ragione e follia, odio e amore, che lo destabilizza e lo rende diverso da qualsiasi altro villain classico e bidimensionale, il cui solo scopo è quello di delinquere o provocare dolore al prossimo.
Quando Spider-Man è costretto ad affrontarlo, infatti, si trova doppiamente in difficoltà, in quanto sa che dietro quel ghigno malefico si nasconde il suo amico ed ex compagno di avventure ( oltre che di appartamento ), una persona a cui vuole bene e che non è cattiva, ma solo molto fragile e instabile emotivamente.
Come nella vita reale, in questa storia non ci sono dei veri “cattivi”, ma persone disturbate e problematiche, con un passato difficile. Harry Osborn e Vermin sono accomunati da una figura paterna scomoda, le cui azioni sconsiderate hanno segnato indelebilmente le loro esistenze, mentre Peter Parker, dal canto suo, ha ricevuto tanto amore dai suoi zii, ma non si era mai reso conto di quanto gli pesasse l’assenza dei suoi veri genitori, morti quando era ancora molto piccolo, tanto da nutrire un senso di colpa inconscio e immotivato.
Il bambino dentro si potrebbe definire dunque una lunga seduta di psicanalisi, che deflagrerà poi in Spectacular Spider-Man #200, dove ci sarà l’ultimo, tragico, scontro tra Harry Osborn/Goblin e Peter Parker/Spider-Man, che ovviamente non sarà una semplice scazzottata, ma piuttosto una gara di nervi giocata sulla paura e la tensione emotiva, visto che non stiamo parlando di semplici avversari, ma di persone che si conoscono molto bene e fino a poco tempo prima si consideravano “migliori amici”…
Spider-Man: Il bambino dentro – La parte grafica
La parte grafica è completo appannaggio del veterano Sal Buscema, uno dei più prolifici artisti della Casa delle Idee e del Tessiragnatele in particolare, che grazie al suo stile molto essenziale e non curatissimo nei dettagli riusciva a sfornare decine di tavole ogni mese. Benché il suo tratto risultasse un po’ grezzo e frettoloso, a Buscema va sicuramente riconosciuto il dono dell’immediatezza e la capacità di comunicare in maniera molto diretta ed efficace attraverso le sue tavole, senza troppi fronzoli o manierismi artistici.
Un suo marchio di fabbrica sono le espressioni facciali particolarmente marcate, spesso caratterizzate da grosse bocche spalancate, che allungano la conformazione del viso a livelli spropositati, e a cui si aggiungono di solito occhi spiritati, con piccoli puntini al posto delle pupille. Nel caso di personaggi come Goblin e Vermin le sue rappresentazioni sono ancora più inquietanti, in quanto esaspera le loro espressioni in volti scavati ed occhi enormi, con tanto di ghigno ‘a la Joker o denti aguzzi. Anche le lenti del suo Spider-Man sono molto grandi, a dimostrazione di quanto all’epoca dettasse legge lo stile McFarlane, a cui chiaramente si ispirava anche Buscema.
Spider-Man: Il bambino dentro – Considerazioni finali
In conclusione, non si può nascondere che venga un po’ di nostalgia rileggendo queste perle del fumetto supereroistico, così epiche e profonde, con picchi narrativi difficilmente riscontrabili in opere più recenti, tra cui quelle che attingono in maniera diretta proprio dal lavoro di DeMatteis, come l’attuale gestione di Nick Spencer sul Ragno.
Chi ama il personaggio, dunque, deve assolutamente recuperare il ciclo di questo grande autore, che non a caso la Panini ha deciso di riproporre integralmente in formato tascabile, anche nelle edicole, dopo il successo delle precedenti iniziative analoghe. Se preferite i cartonati, però, la drammatica saga di Harry Osborn è stata raccolta nella sua interezza anche in un volume della Spider-Man Collection intitolato proprio Il bambino dentro, uscito qualche anno fa e forse non più facilissimo da reperire, ma sicuramente meritevole. Si tratta comunque di storie memorabili, che hanno segnato indelebilmente la storia dell’Arrampicamuri, per cui valgono assolutamente l’acquisto, aldilà del formato e del prezzo che si è disposti a spendere.
In Breve
Storia
9
Disegni
7.5
Cura editoriale
7
Sommario
Il bambino dentro è un’altra perla scritta dal grande J.M. DeMatteis su Spider-Man, che riporta in scena il suo “personaggio-feticcio” Vermin, e soprattutto Harry Osborn nei panni di Goblin, in quello che sarà lo scontro definitivo tra lui e Peter Parker, che un tempo considerava il suo migliore amico. L’autore intavola una vera e propria seduta psichiatrica, analizzando con lucidità paure e debolezze dei tre protagonisti, in un confronto teso e drammatico, che colpisce il lettore come un gancio nello stomaco.