Josée, la Tigre e i Pesci: l’importanza della musica e del paesaggio nel film
Pubblicato il 22 Settembre 2021 alle 12:01
Josée, la Tigre e i Pesci – il film anime di Kotaro Tamura al cinema come evento speciale per tre giorni il 27-28-29 settembre (qui tutte le sale al momento disponibili, per prenotare sin da ora i biglietti) con Anime Factory l’etichetta di Koch Media dedicata all’animazione giapponese – ha tanti aspetti che lo rendono unico e particolare. Non solo la storia “secolare” che lo ha fatto attraversare più generazioni fino ad oggi, ma anche alcuni elementi visivi e uditivi. Stiamo parlando della musica e del paesaggio, due pezzi del puzzle animato importantissimi per la trama e per l’economia narrativa del film.
La musica di Josée, la Tigre e i Pesci
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Le musiche del film sono di Evan Call (che aveva già composto quelle per l’apprezzatissimo Violet Evergarden) e le canzoni di Eve, che vanta un totale di circa 500 milioni di visualizzazioni di video musicali e ha un talento in grado di ritagliare con parole semplici e melodie sofisticate i dolori e le gioie di tutti i giorni. Proprio questo serviva al film: qualcuno che raccontasse in musica le barriere architettoniche e metaforiche che i due protagonisti si sono costruiti per non soffrire, ma che dovranno imparare ad abbattere per vivere davvero, e finiranno per influenzarsi positivamente a vicenda. La colonna sonora del film è schietta e cruda, con momenti più dolci e melodiosi, proprio a mostrare le due anime che vivono nel film e in Kumiko e Tsuneo.
Evan Call, californiano classe 1988 quindi della “seconda generazione” di Josée la Tigre e i Pesci, ovvero quella del film live-action, ha studiato composizione per il cinema al Berklee College of Music e dalla sua laurea nel 2012 ha iniziato a comporre in Giappone. I progetti per cui ha curato le colonne sonore finora sono stati, tra gli altri, gli anime Hakumei to mikochi, Violet Evergarden, le serie Keichisho ikimono gakari, Haiji zero, Kagusa Nana no Ken e il film Kumatsu no koi to deau made. È proprio da questo incontro americano-nipponico che emerge la duttilità della sua musica, perfetta per un racconto universale e intra-generazione come quello di Josée, la Tigre e i Pesci.
Per la canzone principale di Josée, la Tigre e i Pesci, come dicevamo, è stato scelto Eve. Il brano racconta di un incontro insostituibile, il tempo che si ferma e poi ricomincia a muoversi dando vita a un nuovo intreccio, cambiando le vite dei due protagonisti per sempre. Siamo tutti un po’ Josée e Tsuneo e dobbiamo essere pronti a metterci in gioco per scoprire il mondo là fuori, perché è dall’incontro con altre persone che possono venir fuori sorprese inimmaginabili, un arricchimento personale e nuove sfide impensabili e inaspettate. Come ha dichiarato Kaya Kiyohara, la doppiatrice originale di Josée: “Ci sono molti pezzi musicali che lasciano il segno nel film, visto quando sono dettagliati e sfarzosi, tanto da farci perdere in essi. Probabilmente tutti coloro che lo guarderanno, troveranno un brano in particolare a cui affezionarsi“.
Il brano musicale principale del film si intitola Ao no Waltz e racconta in pratica tutto il mix di sensazioni che Josée prova ogni giorno: il suo desiderio di esplorare e vedere il mondo, i suoi sentimenti contrastanti per Tsuneo che cerca di affrontare e comprendere, la sua frustrazione per le proprie “limitazioni” e le sue speranze. E quando questo mix di sensazioni accompagnerà anche Tsuneo, che vede il proprio “progetto di vita” virare a causa dell’incontro con Kumiko, la musica farà ancora una volta da specchio.
Ma chi è Eve? Dopo due album autoprodotti nel 2016 pubblica Official Number, il primo disco con distribuzione nazionale. L’album indie Bunka uscito nel 2017 è stato realizzato solo con le prime canzoni autoprodotte e la canzone inedita Dramaturgy ha superato i 60 milioni di ascolti. Nella classifica di Oricon fino ad oggi è apparso più di 70 volte e continua ad essere un long seller. Il quarto album Otogi uscito nel 2019 (l’anno di inizio della nuova epoca, quella della generazione di questo Josée) e il quinto album Smile uscito nel 2020 hanno raggiunto il secondo posto nella classifica di Oricon.
Eve, come racconta lui stesso, si è approcciato alla delicatezza e alla bellezza degli storyboard, dove sembrava che i personaggi stessero per iniziare a muoversi e le immagini stessero per animarsi. Ha affrontato la composizione del brano in modo rispettoso verso il materiale originale, cercando qualcosa in comune con la timida e goffa Josée, qualcosa che non svanisca col tempo. E possiamo dire che ci sia riuscito. La canzone Ao no Waltz ha così tanti toni e melodie al suo interno, e così tanti messaggi tra le righe, da aver colto l’ampissima gamma di sensazioni che i protagonisti – e noi spettatori con loro – proviamo durante il film, fino all’inaspettato epilogo, che culmina appunto con il brano, come un’esplosione in climax.
Il paesaggio di Josée, la Tigre e i Pesci
L’esperienza pregressa di Kotaro Tamura come assistenza alla regia di Wolf Children di Mamoru Hosoda (e poi regista della serie Noragami, qui al suo primo lungometraggio) si vede tutta in Josée, la Tigre e i Pesci. La si nota nell’importanza data al paesaggio, che diventa personaggio e specchio dell’anima dei protagonisti. Tanto quello naturale (l’oceano e il viale di fiori di ciliegio in cui Josée vorrebbe tornare) quanto quello artificiale degli edifici che tengono “chiusi” i protagonisti. In Wolf Children la “libertà” era rappresentata dalla natura e dagli “uomini lupo”, qui è il mondo acquatico che ha anche molti punti di contatto con Ride Your Wave. Il lavoro di animazione fatto con l’acqua è ricco di spunti e suggestioni e ha un ruolo quasi tattile. Possiamo sentire l’acqua del mare che Josée vuole scoprire se sia salata, cosa vorrebbe dire per lei poter nuotare libera e riusciamo a immergerci nei suoi disegni.
Per questo bisogna ringraziare lo Studio Bones, dietro a successi quali Cowboy Bebop The Movie – Knockin’ On Heaven’s Door, My Hero Academia e Fullmetal Alchemist, e la responsabile del Character Design e direttrice generale delle animazioni Haruko Iizuka insieme alle bozze dei personaggi realizzate da Nao Emoto che già aveva curato il manga per la rivista «Da Vinci». Josée che immagina di immergersi nel mondo sottomarino nella propria stanza, o Tsuneo che fa vere e proprie immersioni insieme agli amici sono solo due episodi. Ancora più eclatante è la favola della Sirena disegnata da Kumiko, che prende vita davanti agli occhi dei bambini, utilizzando un’animazione più semplicistica, quasi rarefatta, cose se appartenesse “ad un altro mondo”. Sono tutti accorgimenti per sfruttare al meglio l’elemento acquatico e allo stesso tempo mostrare l’anima dei personaggi. Vedere ciò che hanno fuori per scoprire ciò che hanno dentro di se.
Insieme ai Pesci, l’altro simbolo presente fin dal titolo è la Tigre. E si vede poco se vogliamo, ma è importantissima per l’epilogo e per l’economia di Josée, la Tigre e i Pesci. Rappresenta la paura più grande di Kumiko, quella da affrontare a testa alta, col suo sguardo profondo e affascinante, come se ti leggesse dentro, e i suoi movimenti lenti e misurati. E’ la terza anima del film e ancora una volta si rifà alla natura e a ciò che frena Josée mentre i Pesci sono l’elemento comune che potrebbe liberare la protagonista e che sono l’obiettivo di libertà di Tsuneo. Affronteranno le proprie paure e andranno avanti o rimarranno bloccati?
Josée, la Tigre e i Pesci: la sinossi e il trailer
Ma di cosa parla Josée, la Tigre e i Pesci?
Josée vive nel suo mondo fatto di hobby come la pittura, i libri e l’immaginazione. Si muove su una sedia a rotelle fin da piccola e un giorno, quando ne perde il controllo scendendo per un pendio pericoloso, viene salvata da Tsuneo, uno studente universitario.
Tsuneo, laureando in biologia marina, trascorre il suo tempo lavorando part-time mentre insegue il suo sogno di vedere un pesce leggendario che vive solo in Messico. Josée vive insieme a sua nonna Chizu, che offre a Tsuneo un nuovo lavoro part-time: esaudire qualsiasi richiesta di Josée. Tuttavia la ragazza ha una lingua affilata che colpisce Tsuneo in modo duro, portando i due a scontrarsi più volte.
In questa situazione dove entrambi svelano e nascondono ciò che provano, la distanza tra i loro cuori si fa via via più vicina. Insieme a Tsuneo, Josée decide finalmente di aprirsi al mondo esterno, cosa che non pensava sarebbe riuscire a fare.
Il film uscirà al cinema come evento speciale per tre giorni il 27-28-29 settembre con Anime Factory.