Quasi una storia d’eroi, di Ettore Gula | Recensione
Pubblicato il 17 Settembre 2021 alle 10:17
Un noir dalle luci che si stagliano nette sulle forme. Corpi tondi, asciutti, ingombranti nello spazio e nel tempo. In un tempo che sembra fatto di sola notte, quella notte in cui i supereroi dismettono la maschera da Clark Kent di turno e indossano quella da supereroe.
Quasi una storia d’eroi è proprio ciò che dice di essere: una storia che non vuole raccontare chi è finalmente riuscito a fare qualcosa di banalmente eccezionale, ma chi costantemente ci prova. Un eroe è colui che a volte infrange la legge per poterci rientrare, in Quasi… la legge si infrange… e basta.
Ugo è un buon pacione balbuziente che vive con la madre anziana e semi- invalida. La sua giornata si divide tra la cura della mamma, la coltivazione dell’orto e il nutrire un segreto e morboso sentimento per la bella vicina Erika, fidanzata con un mezzo criminale con cui litiga spesso. La sua morbosità raggiunge livelli molto alti quando ogni notte entra nella sua camera da letto, la osserva dormire e le ruba un “souvenir”: un reggiseno, una statuetta…
Ugo è un guardiano silenzioso notturno, che non riesce mai a farsi scoprire né da lei né dal suo compagno Franco mentre dormono. Ma quando quest’ultimo “stranamente” sparisce, Ugo inizia a farsi carico della salute fisica e mentale di Erika e della sua neonata.
Fin qui sembra una normale storia d’eroi. Ma succede che la mamma di Ugo ha un attacco di cuore dopo che scopre tutti gli oggetti di Erika nascosti nella sua casa…
Fin dove sei disposto ad arrivare per ottenere ciò che desideri?
Il supereroismo del protagonista fa presto a svelarsi per ciò che realmente è: un pretesto per riuscire a toccare la bella Erika, per amarla, onorarla e odorarla per tutto il resto della sua vita. Il buon Ugo, costantemente bullizzato da tutti, madre compresa, diventa furbo, astuto, fino a essere capace di compiere crimini efferati pur di salvare la tossica Erika dalle grinfie del suo fidanzato manesco.
Ettore Gula, in questa sua prima opera come autore completo di graphic novel, si trascina con sé soltanto l’aspetto graficamente morbido delle sue esperienze passate in Disney e Panini; il resto è una profonda coltellata nei cinque sensi. La narrazione è una continua pugnalata al petto, il lettore cerca disperatamente il personaggio buono nel quale immedesimarsi e non lo trova mai: la ricerca finisce solo quando finiscono le 298 pagine.
Tutti i personaggi vivono nella stessa quotidianità che vivono la grandissima maggioranza degli italiani: si incontra l’ufficiale di polizia dall’alta morale ma facilmente corruttibile, il mafioncello di quartiere, i disagi di chi non ha modo di scegliere per sé. Ognuno di loro è un eroe nel riuscire ad aprire di nuovo gli occhi il giorno dopo: lo sono un po’ di meno quando cedono al fascino del proibito, per mettere a tacere le proprie rabbie.
Gula intervalla sapientemente una notte luminosa a un giorno oscuro, le parole con i silenzi, senza mai entrare nei pensieri dei personaggi. La narrazione rimane sempre esterna, segue come uno stalker i passi del protagonista, gli sta sul fiato sul collo: non lo giudica, ma lo guarda incuriosito nel cercare di capire che cosa succederà da qui al prossimo volta-pagina.
Quasi una storia… di uomini
I disegni in Quasi una storia d’eroi sono morbidi, accarezzati da una luce grigia che divide nettamente bianchi, neri e chiaroscuri. Ogni aspetto è ingabbiato dentro linee definite, ogni colore “macchia” con la sua presenza la storia, abbracciandosi un pezzo di tavola e tenendoselo stretto a se.
Il primo lavoro di Ettore Gula merita voti alti: è decisamente una storia cupa da non perdere, che vive tutti i giorni insieme a noi e, chissà, forse sta davvero accadendo al vicino del pianerottolo sotto al nostro.
In Breve
Storia
7.9
Disegni
7.5
Cura Editoriale
7