Scirocco, di Giulio Macaione | Recensione
Pubblicato il 1 Giugno 2021 alle 10:30
Tre generazioni di una famiglia atipica, tra Venezia e la Sicilia. Mia studia danza, ha un padre affettuoso che non si concede di lasciarsi amare, e una nonna straordinaria che la sprona a cercare la propria strada a ogni costo. Una notizia inattesa sconvolgerà le esistenze di queste tre persone, costringendole a cambiare le loro vite in modi inaspettati. Giulio Macaione costruisce – alternando visivamente due bicromie, come a voler demarcare i due luoghi dell’anima di questa storia – un racconto allo stesso tempo intimo e corale, doloroso e pieno di speranza. Una storia coraggiosa, sul rapporto con la malattia e la libertà di scelta, anche a costo di ferire i propri cari, che dimostra una volta per tutte la caratura dell’autore, e la sua capacità di cogliere aspetti talvolta ineffabili dell’animo umano, e di raccontarli con poetica precisione.
Autore: Giulio Macaione (testi & disegni)
Genere: drammatico
Casa Editrice: Bao Publishing
Formato: 16 X 23 cm, cartonato, 208 pp. col
Prezzo: 20,00 €
Data di uscita: 27 maggio 2021
Il vento caldo dell’amore, che ti solleva da tutti i problemi e porta calore nel cuore, diventa un innocente spettatore di una storia emozionante.
Scirocco è l’ultimo lavoro di Giulio Macaione, pubblicato dalla milanese Bao Publishing e porta dentro di sé un racconto carico di voglia di vivere… vivere fino all’ultimo.
E di ballare.
Mia è una ragazza veneziana appassionata di danza, che si allena costantemente per accedere al provino de La Scala di Milano. La sua è una vita normale e semplice: vive con suo padre Gianni, single da tempo, e la nonna Clelia, che è riuscita a sconfiggere un cancro malefico. Nel bel mezzo di una vita normale, Clelia scopre che il tumore è tornato ed è più aggressivo di prima: la sua scelta improvvisa di tornare al suo paese, giù nelle Madonie, condizionerà inaspettatamente le azioni del figlio e della nipote, che si ritroveranno ad assistere impotenti alle conseguenze di questa scelta.
Scirocco, una recensione… calorosa
Non è semplice descrivere la trama di Scirocco, perché sono presenti davvero tanti piccoli elementi chiave e descriverli tutti equivale a scrivere una versione in prosa del graphic novel di Giulio Macaione.
Partiamo dai personaggi: i tre principali, Mia, Gianni ed Elsa, vivono le loro vite e i loro piccoli problemi quotidiani in maniera indipendente e interconnessa. Nel primo terzo del fumetto, la storia si sviluppa sul rapporto dei tre protagonisti, facendo intendere che sia quello il vero protagonista della narrazione. Ma subito dopo, nel secondo terzo, la notizia del cancro recidivo sposta la narrazione su nonna Elsa e sul suo spirito libero che non vuole farsi imprigionare di nuovo nella gabbia della chemioterapia.
La donna è sempre stata un’artista e continua a scegliere di rimanere tale, nonostante la malattia le stia lentamente impedendo di usare le braccia per lavorare alle sue amate sculture. Dopo la morte del marito Andrea, Elsa riprende contatti epistolari con il suo vecchio amore Luigi e sceglie di tornare al suo paese in Sicilia, San Mauro Castelverde, e vivere come meglio preferisce. Il suo animo forte diventa il vero protagonista della storia e all’improvviso, intorno a lei, tutto diventa comprimario.
Il colore dello Scirocco: un vento giallo, come la Sicilia
Le porzioni della narrazione si dividono da sole in tre parti, grazie alle gradazioni di colore unico usato:
- azzurro-quasi-verdemare per rappresentare una Venezia fresca, piena di sogni e di progetti, carica dell’ottimismo di chi non vuole fermarsi mai;
- giallo chiaro, come il sole della Sicilia, caldo e tiepido al tempo stesso;
- violetto-lilla, per richiamare il tramonto della vita, quell’attimo di transizione da ciò che era sempre stato e ciò che non sarà più.
Ogni colore è un intenso legame con le sue pagine, quasi imprescindibile: è impossibile pensare a Scirocco senza quei colori e viceversa, sarebbe un’altra storia.
Il tratto di Macaione continua a essere sempre più definito, meno “sporco” e più emozionante. Dopo Basilicò e Stella di mare, la mano del disegnatore sa già come muoversi per delineare l’ambientazione e i personaggi, e si sofferma di più sugli occhi, quasi come se questi ultimi fossero gli unici narratori di tutta la storia.
Lo scirocco continua a soffiare sui corpi di tutti, riscaldandoli e mantenendo il tepore di un abbraccio di chi continuiamo a cercare: Giulio Macaione ha voluto regalare un vento a tutti i lettori: un vento carico di racconti che nessuno ha ancora il coraggio di tirare fuori dalla propria storia.
In Breve
Storia
8.1
Disegni
8.5
Colori
8
Cura Editoriale
8