Nomadland, recensione del film vincitore agli Oscar 2021

Pubblicato il 28 Aprile 2021 alle 18:00

Chloé Zhao dirigerà Gli Eterni per il Marvel Cinematic Universe.

Titolo originale: Nomadland

Durata: 107′

Genere: drammatico, indie, true story

Scritto e diretto da: Chloé Zhao

Cast: Frances McDormand, David Strathairn, Linda May, Charlene Swankie, Bob Wells

Produzione: Highwayman Films, Hear/Say Productions, Cor Cordium Productions

Distribuzione: The Walt Disney Company Italia

Data di uscita: 29 Aprile 2021 al cinema, 30 Aprile 2021 su Disney Plus Star

Federico Vascotto
Federico Vascotto
2021-04-28T18:00:12+00:00
Federico Vascotto

Chloé Zhao dirigerà Gli Eterni per il Marvel Cinematic Universe. Titolo originale: Nomadland Durata: 107′ Genere: drammatico, indie, true story Scritto e diretto da: Chloé Zhao Cast: Frances McDormand, David Strathairn, Linda May, Charlene Swankie, Bob Wells Produzione: Highwayman Films, Hear/Say Productions, Cor Cordium Productions Distribuzione: The Walt Disney Company Italia Data di uscita: 29 Aprile 2021 al cinema, 30 Aprile 2021 su Disney Plus Star

Dopo il trionfo agli Oscar 2021 con ben tre premi vinti come Miglior film, Miglior regista (Chloé Zhao) e Miglior attrice (Frances McDormand), arriva al cinema (29 aprile) e su Star all’interno di Disney Plus (30 aprile) Nomadland, il lungometraggio Searchlight Pictures.

Nomadland, un viaggio on the road nel senso più puro del termine

Basato sul libro di Jessica Bruder “Nomadland. Un racconto d’inchiesta”, edito in Italia da Edizioni Clichy, Chloé Zhao mette in scena un film intimista, dal sapore indie ma dall’intento enorme, universale, per i sentimenti che racconta e che trasmette allo spettatore.

nomadland

Dopo il collasso economico di una città aziendale nel Nevada rurale, Fern (McDormand) carica i bagagli sul proprio furgone e si mette in strada alla ricerca di una vita fuori dalla società convenzionale, come una nomade moderna.

Nomadland ha tutti gli elementi per accontentare vari tipi di spettatori: lo sguardo indipendente e intimistico; la veridicità dell’ispirazione del racconto e degli interpreti che affiancano Frances McDormand e David Strathairn, ovvero i veri nomadi Linda May, Swankie e Bob Wells nel ruolo di mentori e compagni di viaggio di Fern durante il suo vagare attraverso i vasti paesaggi dell’Ovest americano; la dimensione universale della pellicola.

Il paesaggio è proprio, come c’era da aspettarsi, personaggio che vive e respira del film, cuore pulsante della regia di Zhao, che al suo terzo lungometraggio dimostra grande padronanza della macchina da presa e del costrutto filmico generale. Vengono affrontate le piccole grandi sfide del vivere da nomadi, ricordandoci quanto molte comodità le diamo oramai per scontate, e quanto nella natura selvaggia ci siano molti “pericoli” ma altrettanti motivi di luce, di speranza, di ritorno all’amore primordiale e all’emozione ancestrale più pura. Le luci sono l’altro elemento con cui regia e fotografia giocano molto per vedere l’America attraverso gli occhi di Fern, il senso di comunità costruita faticosamente pur spostandosi continuamente. La tribù di cui Fern è entrata a far parte suo malgrado ma in cui poi si è sentita “a casa”.

La casa mobile viene sviscerata in tutte le sue caratteristiche: fisiche e metaforiche, cosa rappresenta per i personaggi e la protagonista, il fatto che l’essere nomadi significhi anche rimanere da soli con se stessi per molto tempo, imparando ad accettarsi e a volersi bene.

Frances McDormand è davvero immensa in questo ruolo, trovando anche nuove sfumature rispetto ai suoi precedenti personaggi, e regalando un’interpretazione non solo da Oscar ma incredibilmente sfaccettata: la sua Fern è una donna ruvida quanto piena d’amore, resa dura dalla vita che tanto le ha portato via ma ora le sta dando forse ancora di più grazie a questo viaggio. E’ come se attraverso le immagini di Zhao gli spettatori potessero vedere i suoi pensieri, le sue emozioni. Non solo il rimorso e il ricordo per il marito defunto. Il cerchio che per lei si chiude, fisicamente ed emotivamente, alla fine del film regala un grande momento di cinema.

Nomadland è insomma un grande spaccato veritiero sulla vita da nomade della protagonista e degli altri personaggi, un viaggio nell’America on the road nel senso più puro del termine.

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In Breve

Giudizio Globale

8.5

Sommario

Un grande spaccato veritiero sulla vita da nomade della protagonista e degli altri personaggi, un viaggio nell'America on the road nel senso più puro del termine.

8.5

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