Zagor Le Origini – L’eroe di Darkwood | Recensione
Pubblicato il 8 Aprile 2021 alle 16:00
In Zagor Le Origini – L’eroe di Darkwood assistiamo all’esordio di Pat come Zagor!
Autori: Moreno Burattini (sceneggiatura & testi), Oskar (disegni), Michele Rubini (copertina) Luca Saponti, Adele Matera, Viola Coldagelli (colori)
Casa editrice: Sergio Bonelli Editore
Genere: avventura
Provenienza: Italia
Prezzo: € 17, 22×30, 80 pp., col., C.
Data di uscita: 08 aprile 2021
Zagor Le Origini – L’eroe di Darkwood conclude la miniserie in 6 volumi cartonati che rivisita, con taglio moderno, le origini del personaggio creato da Guido Nolitta e Gallieno Ferri.
In questo sesto ed ultimo volume Moreno Burattini, coadiuvato ai disegni da Oskar, assistiamo al ritorno di Pat nella contea di Wheeling in Ohio ma soprattutto al suo esordio come Zagor-te-Nay, lo Spirito con la Scure!
Zagor Le Origini – dove eravamo rimasti
Il piccolo Pat Wilding assiste impotente al massacro dei genitori per mano di un gruppo di indiani Abenaki guidati dal fanatico predicatore Salomon Kinsky.
Pat giura vendetta mentre viene accolto dal mountain man Wandering Fitzy dopo che questi ha scoperto l’incredibile verità sul padre di Pat il quale si è addossato la colpa per una massacro di Abenaki che, pur non avendo compiuto direttamente lui, era stato perpetrato da un suo ufficiale.
Per Pat inizia quindi una vita da mountain man mentre l’incontro con il Circo Bloom, con cui Fitzy aveva viaggiato in passato, fornisce l’occasione per addestramenti speciali come l’arrampicata e il lancio della scure. Dopo aver scoperto qualcosa in più sull’oscuro passato di Wandering Fitzy, Pat, quasi per caso, riesce ad ottenere la sua vendetta su Solomon Kinsky ma a caro prezzo: il sangue versato comporta sempre tragiche conseguenze e a farne le spese entrambe le figure paterne di Pat!
Senza una guida, Pat torna quindi nella foresta a caccia nel tentativo di ritrovare sé stesso ma una profezia pronunciata da uno sciamano Huron quando era bambino lo raggiunge presto. Il giovane Pat infatti salva una Potawatomi dalla violenza di alcuni cacciatori.
L’incontro risveglia nei due ricordi sopiti: Ayane infatti chiama Pat con l’appellativo di Zagor-te-Nay e Pat sgomento chiede spiegazioni. Ayane rivela di essere la discepola della potente e misteriosa sciamana Shyer a cui Pat si dovrà ricongiungere per conoscere i segreti della profezia che lo riguardano.
Sul suo cammino però il giovane trapper salva una carovana da un gruppo di agguerriti Delaware che giurano vendetta al giovane uomo bianco. L’inseguimento e lo scontro sono concitati e Pat rimane ferito. Sarà proprio Shyer a salvarlo e guarirlo con la sua magia introducendolo ad un mondo di forze primordiali e antiche battaglie di cui quelle terre e quelle foreste sono rimaste “imbevute”.
Proprio quelle antiche forze ritorneranno prepotenti ad affacciarsi nella realtà coinvolgendo anche i Delaware.
Zagor Le Origini – L’eroe di Darkwood, l’esordio dello Spirito con la Scure
Dopo essere stato testimone del lato magico della realtà e di aver appreso la sua connessione con essa, Pat sta ripercorrendo al contrario la strada che lo aveva allontanato tragicamente da casa molti anni prima.
In questo percorso ritrova alcuni vecchi amici del circo Bloom, Ares e Valentine, apprendendo della morte di Manuel Reyes colui che gli aveva insegnato a volteggiare fra i rami delle foreste.
Amareggiato Pat ritorna nel luogo dove molti anni prima furono uccisi i suoi genitore incontrando il simpatico trapper Walter Doney che lo avverte che la regione è tutt’altro che pacifica: bianchi e indiani si contendono violentemente le terre e i boschi.
Parole profetiche perché i due vengono attaccati da un gruppo di Wyandot, la più bellicosa delle tribù della zona, capeggiata dal rissoso sakem Oga-ito che vuole dichiarare guerra all’uomo bianco.
Uno sguardo all’orizzonte basta a Pat per rendersi conto che il gruppo di indiani ha fatto altre vittime. Prima una famiglia intera nella propria capanna e poi ha preso d’assedio una carovana da lui soccorsa e dove ritrova un’altra conoscenza del Circo Bloom ovvero Tobias Sullivan ed i suoi figli.
Ascoltata l’epopea di Pat, convinto di voler portare la pace a Darkwood, i Sullivan si offrono di aiutarlo ad entrare in scena come protettore della regione e per farlo lo convincono a mettere in scena un ingresso spettacolare.
L’occasione è una riunione di guerra dei sakem delle varie tribù. Ma per quanto spettacolare sia il suo ingresso in scena, Pat dovrà legittimare il suo ruolo dimostrando sin da subito il suo valore e la sua destrezza in combattimento.
Zagor Le Origini – L’eroe di Darkwood, esecuzione classica, ispirazione moderna
Moreno Burattini paga dazio in Zagor Le Origini – L’eroe di Darkwood al classico Zagor racconta…
È una parabola perfetta quella tracciata dallo sceneggiatore che, mettendo in fila una serie di elementi protagonisti dei precedenti volumi, rende credibile la trasformazione di Pat in Zagor. Parabola contrassegnata da una forte dose di tensione e momenti drammatici che trovano perfetta conclusione nello scontro finale fra Zagor e Oga-ito.
Così come il precedente anche questo sesto e conclusivo si muove nel solco di una certa tradizione e di quel sincretismo della produzione zagoriana. Mentre nel quinto tutta la sceneggiatura era votata a legittimare il fantastico e il magico, in questo sesto volume è impossibile non rintracciare l’influenza di certi comics americani, più nella forma che nella sostanza a dirla tutta, soprattutto nella teatralità dell’esordio di Pat come Zagor.
È interessante notare come da un lato come Burattini abbia scelto per questo retelling delle origini il più classico degli schemi narrativi dell’eroe, quello omerico dell’Odissea, con la partenza ed il ritorno del protagonista ora consapevole delle sue capacità ancora prima che del suo ruolo. Dall’altro ovviamente il finale è tutt’altro che chiuso lasciando ancora margine per ulteriori retelling, uno su tutti quello dell’incontro con Cico.
Vale la pena sottolineare la bontà dell’operazione Zagor Le Origini. Un’operazione che mutuata, ancora una volta dai comics americani, fornisce quel punto di (ri)partenza soprattutto ai nuovi lettori ma anche a quelli storici (con il rispetto necessario). Personalmente ho trovato questa operazione più fruttuosa, concreta e utile di altri esperimenti simili in casa SBE che vanno da miniserie dalla dubbia qualità alla moltiplicazione di pubblicazioni in vari filoni.
Insomma Zagor Le Origini si colloca di poco sotto l’operazione Tex Willer ma per il momento solo perché la seconda ha avuto maggior continuità.
Zagor Le Origini – L’eroe di Darkwood, la parte grafica
Peccato solo che il lavoro di Moreno Burattini non trovi in Zagor Le Origini – L’eroe di Darkwood una matita brillante a cui accompagnarsi.
Il lavoro di Oskar è infatti privo di sbavature, perfetto nel trovare il giusto equilibrio fra un più moderno dinamismo e il classicismo grafico del sempre presente Gallieno Ferri ma davvero incisivo solo nelle scene d’azione dove un uso più efficace delle chine e quindi dei neri rende le anatomie più aggressive e scattanti.
Anche la colorazione non giova al disegnatore. Il lavoro di Luca Saponti, Adele Matera e Viola Coldagelli non è omogeneo e penalizza, quando predilige tinte più piatte e un uso della luce meno attento, soprattutto nel anatomie e l’espressività del protagonista in particolare.
Apprezzabile la scelta di differenziare le sequenze in analessi con un stile grafico e cromatico tendente al cremisi e all’acquerello.
Il volume
La collana Zagor Le Origini si chiude con l’ennesimo volume cartonato dalla impeccabile cura carto-tecnica. Rispetto agli altri volumi l’apparato redazionale è leggermente più asciutto (sempre a firma del vate zagoriano e curatore del personaggio, Moreno Burattini) e tutto votato a legittimare, qualora ce ne fosse bisogno, lo scopo di questo retelling delle origini di Zagor.
Da segnalare anche alcuni schizzi preparatori e studi dei personaggi di Oskar.
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In Breve
Storia
7.0
Disegni
6.0
Cura Editoriale
7.5
Sommario
Zagor Le Origini - L'eroe di Darkwood chiude la miniserie che rinarra le origini di Zagor, una operazione che fornisce quel punto di (ri)partenza soprattutto ai nuovi lettori ma anche a quelli storici (con il rispetto necessario) in maniera fruttuosa, concreta e utile.
Insomma Zagor Le Origini si colloca di poco sotto l'operazione Tex Willer ma per il momento solo perché la seconda ha avuto maggior continuità.