Il Deposito di Zio Paperone | Recensione
Pubblicato il 1 Aprile 2021 alle 17:00
Il Deposito di Zio Paperone raccoglie 12 storie (in versione integrale) che vanno dal 1951 al 1983. Si tratta di excursus divertente e puntuale sull’evoluzione stessa del Deposito.
Autori: AA.VV. (testi & disegni)
Casa Editrice: Panini Disney
Genere: umoristico
Provenienza: USA/Italia
Prezzo: € 25, 18.3×24.5, C., pagine 304, colore
Data di pubblicazione: 11 marzo 2021
Il Deposito di Zio Paperone è il volume antologico compilato da Panini Disney che approda sugli scaffali delle librerie e fumetterie di tutta Italia in concomitanza con il ritorno in edicola, ovviamente sotto forma di gadget componibile – trovate QUI tutti i dettagli, del mitico quartier generale/salvadanaio di Paperone de’ Paperoni!
Un po’ di storia sul Deposito di Zio Paperone
Il Deposito di Paperon de’ Paperoni è uno dei più importanti monumenti di Paperopoli, nonché simbolo incontrastato della città nel mondo. Il deposito venne costruito dal magnante sulla storica collina Ammazzamotori nel 1902, al posto del forte Paperopoli, per immagazzinarvi il suo denaro. Il progetto originale fu disegnato dall’architetto Frank Lloyd Drake, il cui nome è una parodia di Frank Lloyd Wright, realmente esistito.
Il Deposito di Zio Paperone, una antologia di classici
Il Deposito di Zio Paperone raccoglie 12 storie (in versione integrale) che vanno dal 1951 al 1983. Si tratta di excursus divertente e puntuale sull’evoluzione stessa del Deposito.
Da semplice cassaforte gigante orgoglio e preoccupazione di Paperone e luogo in cui custodire il suo patrimonio lontano da ladri e spese pazze (almeno per lo standard del papero più ricco del mondo) delle prime e storie firmate da Carl Barks, il Deposito si evolve letteralmente.
Dapprima con Romano Scarpa e poi Carlo Chendi passando divenendo deposito da combattimento (con tanto di braccia) a status symbol ineguagliabile contro Rockerduck.
Non solo deposito ma anche abitazione e come tale ricca di trappole per evitare intrusioni, nella storia di Luciano Gatto, il che ci avvicina, con le storie che vanno dal 1974 al 1983, forse a quelle migliori del volume e più eterogenee.
Quella di Marco Rota in cui non solo il Deposito e le sue ricchezze divengono un continente sotterraneo a sé ma anche vittima di un maleficio di Amelia. Cambia volto diventando una piramide, ad appannaggio delle Giovani Marmotte, nella storia di Romano Scarpa che cede il testimone a Giorgio Cavazzano che passa agilmente da atmosfere campestri, trasformando il Deposito in una roulotte, a quelle fantascientifiche spedendo il Deposito addirittura in orbita.
Infine il Deposito è al centro di “brillanti” strategie antifurto nella storia di Giovan Battista Carpi.
Il Deposito di Zio Paperone, una antologia di classici
Il Deposito di Zio Paperone permette di tracciare l’evoluzione del Deposito stesso non solo come luogo ma sia come vero e proprio personaggio sia come ambientazione nell’ambientazione divenendo non solo il motore di alcune fra le più divertenti battaglie fra Paperone e i Bassotti ma anche come esotica ambientazione divenendo un luogo-non-luogo fra trasformazioni architettoniche e meccaniche tanto esterne quanto interne.
Se, orientativamente, le prime 6 storie vedono il Deposito essere semplicemente il terreno di scontro fra Paperone e i Bassotti o chi per loro in battaglie all’ultimo guizzo d’ingegno, le restanti 6 mostrano un respiro più ampio e una ispirazione che anticipa alcune interazioni tanto del Deposito quanto di Paperone e degli immancabili “comprimari” (dai nipotini Qui, Quo, Qua e Paperino fino ad Amelia) che verranno ben sfruttati in altri media negli anni ’80 e ’90.
Ovviamente viste le illustri matite coinvolte gran parte dell’appeal del volume è data dalla parte grafica. Si parte con il geniale Carl Barks ovvero uno dei disegnatori che ha contribuito indissolubilmente a creare l’estetica disneyana moderna passando poi per i grandi disegnatori italiani fra cui spiccano per efficacia Romano Scarpa e un Giorgio Cavazzano (non ancora al massimo della sua espressione) che hanno il merito di lavorare in maniera più efficace sulla costruzione della tavola che sul tratto in sé per sé caratterizzandosi in pochi e ampi riquadri uscendo dalla orizzontalità predominante fino ad allora e sperimentando con la verticalità.
Tuttavia è Marco Rota a guadagnarsi una menzione d’onore per la storia migliore del lotto non solo in termini di sceneggiatura ma anche in quelli di comparto grafico con uno stile più personale in termini di attenzione ai dettagli gettando le basi per quello adottato da molti autori contemporanei che hanno ritagliato al fumetto Disney uno spazio più autoriale anche in termini di pubblicazione e confezione con volumi a sé stanti ad esempio e slegati dalla pubblicazione sui vari settimanali, mensili etc…
Il volume Panini Disney
Panini Disney confeziona un cartonato 18.3×24.5 interamente a colori e con copertina che presenta una scritta in rilievo. La carta è lucida e patinata con una resa dei colori molto buona, peccato solo per due delle storie il cui materiale originale probabilmente non era buono e la cui resa non è ottimale.
Molto interessante l’articolo introduttivo al volume tutto dedicato al luogo Deposito come personaggio firmato da Giacomo Delbene e Mila Nikolic, architetti professionisti appasionati di fumetto Disney.
In Breve
Storia
7.5
Disegni
8.0
Cura Editoriale
7.5
Sommario
Il Deposito di Zio Paperone permette di tracciare l'evoluzione del Deposito stesso non solo come luogo ma sia come vero e proprio personaggio sia come ambientazione nell'ambientazione divenendo non solo il motore di alcune fra le più divertenti battaglie fra Paperone e i Bassotti ma anche come esotica ambientazione divenendo un luogo-non-luogo fra trasformazioni architettoniche e meccaniche tanto esterne quanto interne.