The Invisibles n. 6: Scienza Nera – Recensione

Pubblicato il 7 Settembre 2012 alle 13:00

Si conclude la seconda stagione del capolavoro di Grant Morrison! Cosa succederà quando gli Invisibili affronteranno il bizzarro Quimper? Ce lo spiega il geniale autore scozzese coadiuvato da Chris Weston e Ivan Reis!

Vertigo Classic n. 8 – The Invisibles n. 6 – Scienza Nera

Autori: Grant Morrison (testi), Chris Weston, Ivan Reis (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Provenienza: USA

Genere: Fantascienza

Prezzo: € 18,95, 16,5 x 25,2, pp. 224, col.

Data di pubblicazione: 31 agosto 2012

 


Si conclude la season two di The Invisibles, serial Vertigo ideato da Grant Morrison e da parecchi considerato la summa del suo poliedrico pensiero nonché indiscusso capolavoro. Come gli utenti sanno, il comic-book sin dal principio non fu particolarmente facile, dal momento che richiedeva una lettura attenta e che tanti dettagli presenti nelle storie, in apparenza senza senso, assumevano un significato solo dopo numerosi episodi.

Scaturito da un’esperienza mistica con creature extra-dimensionali a Katmandu, The Invisibles è da considerare un atto magico; con il pretesto di un fumetto, Morrison ha infatti tentato di diffondere notizie e informazioni relative a un sistema generalizzato di controllo. Con echi di tradizioni esoteriche e riferimenti alle teorie della cospirazione, Morrison ha denunciato il clima da Nuovo Ordine Mondiale ormai sotto gli occhi di tutti.

Protagonista del serial è la cellula anarchico/esoterica degli Invisibili che si oppone alle perverse macchinazioni degli Arconti, entità malvagie che da secoli dominano l’umanità con la complicità di agenti terreni. Se questi ultimi rappresentano la repressione, gli Invisibili, dediti all’uso di droghe, al sesso estremo e alla ricerca della consapevolezza, simboleggiano la ribellione. La prima stagione del comic-book, pubblicata da Planeta in tre volumi, era ostica e impervia, con una scansione narrativa contorta e cerebrale (ma affascinante), e gli episodi erano ambientati in una Gran Bretagna da incubo tormentata da pulsioni malate e dittatoriali.

Con la seconda stagione, invece, Grant si è avvicinato parzialmente alle atmosfere supereroiche, con elementi di spionaggio e fantascientifici, puntando maggiormente su azione, eventi imprevedibili e colpi di scena. In questo tp, dunque, che include i nn. 14-22 del mensile originale, Grant porta a conclusione una complessa story-line che però implica sviluppi futuri. Se con la season one l’autore si era limitato a impostare le basi della lunga trama, con la season two gli Invisibili iniziano realmente la loro guerriglia nei confronti degli Arconti. Questa si svolge negli Stati Uniti e la scoperta di una cura per l’Aids in una base del New Mexico dà vita a una pletora di avvenimenti.

In questo tp, King Mob e soci se la vedranno con il bizzarro nano Quimper e i suoi poteri di manipolazione mentale. Ma Morrison non si risparmia e rivela sconcertanti dettagli riguardanti la splendida Ragged Robin, strega telepate proveniente dal 2012 che tenta di evitare il terribile destino dell’umanità; lo sciamano travestito Lord Fanny e l’enigmatico Mason Lang che finanzia gli Invisibili. I ruoli, tuttavia, non sono scontati e Morrison depista continuamente il lettore: quando si crede di aver capito tutto emergono infatti nuovi, incredibili particolari che gettano una luce differente sui character da me citati.

Tra droghe, viaggi nel tempo, influssi della fisica quantistica, citazioni cinematografiche, letterarie e musicali, perversioni assortite e così via, Grant scrive una sequenza immaginifica, non esimendosi dall’evidenziare le insidiose forme di controllo dilaganti: per esempio, i messaggi subliminali nelle canzoni, nei videogame e nei film hollywoodiani; e punta il dito contro la violenza ai minori e altre devianze, con testi allucinati e psichedelici, mutuati dalla new wave di Ballard e Moorcock e dall’underground. Come se non bastasse, Morrison affronta di nuovo l’argomento della Mano di Gloria, già esplorato nei capitoli precedenti, e ripesca characters intriganti come il rapper voodoo Jim Crow e la guerrigliera lesbica Jolly Roger. Vi anticipo che il secondo stadio del dissidio contro gli Arconti arriverà a un punto definitivo. Ma è solo l’anticipazione di ciò che accadrà nella dirompente season three.

Dal punto di vista grafico, Chris Weston svolge un gran lavoro, caratterizzando magnificamente ogni personaggio, dando il meglio di sé con la sexy Ragged Robin e con l’adolescente Jack Frost, e dimostrando perizia nella costruzione delle pagine, specialmente quelle dei trip psichici. Un episodio è illustrato da Ivan Reis, noto a tutti i DC fan, e nemmeno lui sfigura, interpretando ottimamente le visionarie idee di Morrison.

Insomma, anche in questo caso The Invisibles si conferma in effetti come un capolavoro e, al pari di Transmetropolitan di Ellis, è imprescindibile. Quest’opera ha il pregio di far riflettere e, per quanto mi concerne, ciò che Morrison descrive non è fantasia. Piuttosto, un’atroce realtà.


Voto: 8 ½

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