Vertigo Hits n. 8: Hellblazer di Peter Milligan n. 7 – Recensione
Pubblicato il 6 Settembre 2012 alle 17:00
Continuano le folli avventure del mago John Constantine scritte dal visionario Peter Milligan e stavolta il detective dell’occulto dovrà vedersela con la terribile minaccia del suo… trench?! Com’è possibile? Scopritelo in questo nuovo tp!
Vertigo Hits n. 8 – Hellblazer di Peter Milligan n. 7
Autori: Peter Milligan (testi), Simon Bisley, Giuseppe Camuncoli, Gael Bertrand, Carli Hide, Stefano Landini (disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Provenienza: USA
Genere: Horror
Prezzo: € 13,95, 16,8 x 25,6, pp. 144, col.
Data di pubblicazione: 24 agosto 2012
Hellblazer, serial imperniato sul mago John Constantine, è da parecchio una delle testate di punta della Vertigo e certamente una delle migliori, considerando il livello eccelso di buona parte degli autori coinvolti. Come sanno i fan, da mesi le vicende di John sono narrate da Peter Milligan, trasgressivo sceneggiatore britannico, e ho scritto in numerose occasioni che, pur apprezzandolo, lo trovo discontinuo: a volte, infatti, realizza opere innovative e iconoclaste come Shade The Changing Man, Enigma o X-Statix, e in altre, invece, propone fumetti convenzionali.
Nel caso di Hellblazer, in principio la sua run non mi era sembrata eccezionale. Episodio dopo episodio, però, Peter ha preso confidenza con il personaggio, ideando story-line intriganti e inserendo interessanti invenzioni, a cominciare dalla sexy alchimista Epiphany che, da semplice comparsa, ora riveste un ruolo di primo piano, se non altro poiché è diventata moglie dell’incorreggibile occultista. Vera e propria co-protagonista della serie, quindi, Epiphany ha portato una ventata di novità nelle storie, con il suo misterioso passato e il rapporto non facile con il padre, spietato gangster che intende utilizzare le conoscenze esoteriche di John per i suoi loschi scopi.
Per giunta, nei tp precedenti il gemello malvagio di Constantine ha fatto passare brutti quarti d’ora a Gemma, l’amatissima nipotina del nostro anti-eroe, e in questo volume che include i nn. 282-286 del comic-book originale, le cose tra i due non miglioreranno. Posso affermare che la sequenza è indubbiamente valida, ambientata in una Gran Bretagna livida e sporca che pare uscita da un incubo ballardiano e in certi momenti le situazioni narrative ricordano la follia del capolavoro Shade The Changing Man.
Il volume si apre con un episodio auto-conclusivo che vede John in carcere (che sia un omaggio alla controversa run di Azzarello?) e qui dovrà occuparsi dell’orribile demone babilonese Julian, introdotto da Peter nei numeri passati. Dopodiché è la volta di una sequenza più lunga e complessa e Constantine si confronterà con il suo trench. Sì, avete capito bene. Il celebre soprabito, parte integrante del look del mago, finisce nelle mani di persone attratte dall’occulto. Forse ispirandosi alla tradizione esoterica del ‘mana’, secondo la quale gli oggetti appartenuti a un individuo sono intrisi della sua essenza, Milligan immagina cosa accadrebbe se qualcuno indossasse il trench di un uomo che nel corso della sua esistenza ha interagito con spettri, diavoli e orrori assortiti. Le conseguenze, come si può intuire, sono agghiaccianti.
Tra morti violente, spettri, cadaveri parlanti, mutilazioni, efferati mafiosi, Milligan delinea una trama avvincente, ricca di umorismo macabro, con testi deliranti ma intensi. Anche in questa occasione, comunque, Gemma sarà della partita e non mancherà la terribile Tasmin, leader di una congrega di streghe che ha già dato filo da torcere a John. Il tp si conclude poi con lo splendido annual del 2012 e qui Milligan narra una malinconica ghost story, affrontando tematiche scottanti come la piaga dei suicidi giovanili e la violenza domestica, e deliziandoci con una prosa poetica e profonda.
Dal punto di vista grafico, i penciler che si alternano nella serie, l’inglese Simon Bisley e l’italiano Giuseppe Camuncoli, svolgono un lavoro impeccabile. Opposti nello stile (dark e grottesco il primo; più cinematico e realistico il secondo), rappresentano due differenti concezioni visive del comic-book e delle sue cupe atmosfere ma risultano entrambi adatti. In alcuni casi, Camuncoli è coadiuvato da Carli Hide e Stefano Landini ed è specialmente il connubio Camuncoli/Landini a risultare efficace. Un altro episodio è illustrato da Gael Bertrand che non è paragonabile agli artisti sopraccitati, pur dimostrandosi funzionale. Il tp è inoltre corredato da un’intervista allo stesso Camuncoli che spiega curiosi retroscena sulla serie e sulla realizzazione del trench di Constantine presentato alla convention di San Diego.