La Finestra di Orfeo 1 di Riyoko Ikeda | Recensione
Pubblicato il 18 Marzo 2021 alle 15:00
Sullo sfondo di un’Europa che procede verso la Prima Guerra Mondiale, prende vita una storia fatta di intrighi, misteri e miti, e dell’amore tormentato Julius Leonhart von Alensmeier, costretta dalla madre a fingersi un uomo.
Autrice: Riyoko Ikeda
Casa editrice: J-POP
Categoria: Shoujo
Genere: Drammatico, Gender Bender, Storico
Provenienza: Giappone
Prezzo: € 12, 400 pp. col., B.
Data di uscita: 17 marzo 2021
J-POP riporta in auge uno dei manga più importanti della carriere di Riyoko Ikeda, definito dall’autrice stessa come “l’opera della sua vita”: La Finestra di Orfeo, con cui l’autrice vinse il 9° Premio d’Eccellenza da parte dell’Associazione dei fumetti giapponesi nel 1980.
La Finestra di Orfeo – tra guerra, amore e mito
L’intera storia de La Finestra di Orfeo ruota intorno a una leggenda: si dice che chiunque si affacci alla cosiddetta ‘finestra di Orfeo’ si innamorerà della prima fanciulla che vedrà al di sotto di essa. Tale amore è però destinato a finire in tragedia, come il mito di Orfeo ed Euridice.
Le vicende ruotano intorno a tre ragazzi, studenti di un conservatorio in Europa, durante i primi anni del XX secolo, in un clima sempre più teso a causa dell’avvicinarsi della Prima Guerra Mondiale.
La protagonista di questa storia è Julius, una ragazza che è costretta dalla madre a fingersi maschio per poter ottenere l’eredità paterna, a discapito delle due sorellastre, figlie di una precedente relazione.
Per questa ragione Julius si è iscritta in un conservatorio maschile dove incontra Isaak e Klaus, destinati a diventare i protagonisti di una complicata e crudele storia d’amore. Isaak è uno studente povero che riesce a entrare nella scuola grazie a una borsa di studio.
Vive con la sorella minore Friederike e, a causa del suo carattere mite e buono di natura, sopporta le violenze del professore di musica Wirklich e del suo compagno di classe Moritz senza ribellarsi. Sarà Julius a vendicare il ragazzo in sua vece, una delle poche occasioni in cui la ragazza non sembra dare peso al fatto di dovere rinunciare al suo essere donna.
Julius infatti non ha mai dimentico la sua parte femminile e, dopo essersi innamorata di Klaus, la finzione in cui è costretta a vivere inizia a pesare come un macigno e diventa via via più insopportabile col proseguire della storia.
Da parte sua Klaus è un personaggio enigmatico e affascinante, fidanzato con la bella Alraune. Il rapporto tra i due però è strano e lo stesso Klaus sembra nascondere molti segreti.
E sono proprio i segreti, i misteri e gli intrighi a diventare i veri protagonisti della storia man mano che proseguiamo la lettura del primo volume. La stessa famiglia Ahrensmeyer sembra vittima di un complotto, anche se per ora non ne sono state rivelate le ragioni.
Attorno alla storia dei tre personaggi principali prendendo poi vita anche quelle di alcuni personaggi secondari, che catturano il lettore, scatenando in esso sentimenti contrastanti.
La Finestra di Orfeo – una narrazione profonda e onirica
Persino le bianche mani del destino mi oltrepasseranno, ignorandomi. E io riderò di scherno. Non scoprirà mai che l’innamorata che il destino ha voluto per lui gli siede accanto. E, ridendo, sguscerò via dalla tela del fato.
Sebbene La Finestra di Orfeo si presenta a prima vista come uno shoujo manga, i toni e gli elementi che caratterizzano la classica storia romantica dedicata alle ragazze adolescenti, cede presto il passo a una narrazione profonda, sia dal punto di vista psicologico sia da quello emotivo.
I sentimenti e le emozioni dei personaggi sono preponderanti all’interno della narrazione, enfatizzati, quasi esasperati, tanto da offuscare la storia in sé.
La trama è un turbinio di emozioni che si intrecciano in un labirinto senza fine, rese ancora più tangibili dai disegni dai toni cupi e neri, riflesso di ciò che i personaggi stanno provando in quel momento.
La drammaticità e la tragicità di quello che sta accadendo si manifestano nell’uso di figure di morte, quali teschi, oppure nei pensieri dei personaggi, che ben presto tradiscono l’istinto omicida e quella violenza rimasta celata nel loro cuore.
L’autrice riesce a catapultare il lettore in una storia dai toni gravi, talvolta così pesanti da togliere il respiro, in cui prende vita un’atmosfera surreale e onirica, dove l’incubo, creato dalle angosce dei personaggi, prende il sopravvento, manifestandosi in tutta la sua forza.
La storia d’amore è trattata in maniera totalmente diversa dall’opera precedente dell’autrice, Lady Oscar – La Rosa di Versailles. In questo caso l’amore non è sempre felice, ma tormentato, quasi irrazionale, e guida le gesta dei personaggi come un amante tradito portato alla follia.
Quello che troviamo ne La Finestra di Orfeo è una trama in cui l’elemento psicologico è predominate così come un’attenta analisi di ciò che si nasconde nell’animo umano: i personaggi sembrano essere in conflitto, non solo con gli altri ma anche con se stessi, come risulta evidente dalla condizione in cui versa Julius, i cui sentimenti negativi sembrano, in alcuni punti, accecare totalmente la razionalità della ragazza. Ma lo stesso vale anche per Klaus, così come gli altri personaggi secondari.
La tensione narrativa è palpabile e in alcune scene così forte che il lettore in prima persone riesce a sperimentare sulla propria pelle la potenza travolgente delle emozioni dei personaggi.
A proposito di Riyoko Ikeda
Riyoko Ikeda è nata nel 1947 ad Osaka.
Debutta nel mondo dei manga a 20 anni, nel 1967, con la pubblicazione della storia breve Bara Yahiski no Shōjo (La ragazza della casa delle rose), che trae ispirazione dal lavoro di Osamu Tezuka intitolato Bara Yashiki no Nazo (Il mistero della casa delle rose).
Nel 1972 inizia la pubblicazione di Versailles no Bara (Le rose di Versailles), con il quale i manga per ragazze acquistarono una loro dignità fino ad allora non riconosciuta. Nel 1974 l’Ikeda inizia la serializzazione di Onisiame e… (Caro fratello….) e l’anno successivo di Orpheus no Mado (La finestra di Orfeo).
Seguono storie più o meno importanti fino a Ten no Hate Made -Poorando no Hishi- (Fino ai confini del paradiso – la storia segreta della Polonia) che segna la momentanea conclusione della carriera di disegnatrice della Ikeda. Nel 2008 il Governo Francese le ha assegnato l’insegna Légion d’honneur (Chavelier) per il suo contributo nel far conoscere la storia e la cultura francese attraverso il suo lavoro.
In Breve
Storia
8,5
Disegni
8
Cura editoriale
9
Sommario
Una trama ricca di intrighi e misteri, una suspense crescente, un amore crudele e un mito che sembra guidare il destino dei personaggi. La finestra di Orfeo è un’opera unica, geniale, forse l’opera più importante della sensei Riyoko Ikeda.