Il Principe Cerca Figlio, recensione del sequel Amazon con Eddie Murphy
Pubblicato il 5 Marzo 2021 alle 11:55
Il Principe Cerca Figlio, sequel del cult Il Principe Cerca Moglie, è disponibile da oggi su Amazon Prime Video
Titolo originale: Coming 2 America
Diretto da: Craig Brewer
Sceneggiatura di: Kenya Barris, Barry W. Blaustein & David Sheffield
Soggetto di: Barry W. Blaustein, David Sheffield e Justin Kanew
Basato sui personaggi creati da: Eddie Murphy
Prodotto da: Kevin Misher e Eddie Murphy
Costumi: di Ruth E. Carter
Produttori esecutivi: Brian Oliver, Bradley Fischer, Valerii An, Kenya Barris, Charisse Hewitt-Webster, Michele Imperato Stabile e Andy Berman
Cast: Eddie Murphy, Arsenio Hall, Jermaine Fowler, Leslie Jones, Tracy Morgan, KiKi Layne, Shari Headley, con Wesley Snipes e James Earl Jones. A cui si uniscono John Amos, Teyana Taylor, Vanessa Bell Calloway, Paul Bates, Nomzamo Mbatha, Bella Murphy
Uscita: Amazon Prime Video, 5 Marzo 2021
Molto spesso (potremmo dire quasi sempre) un sequel arriva, soprattutto quelli al sapore di revival dopo molti anni, senza un vero significato o comunque intento che vada oltre il mero botteghino economico o il piacere della reunion nostalgica. Quando capita l’eccezione, è bene segnalarla, e in questa ristretta categoria rientra Il Principe Cerca Figlio, sequel targato Amazon de Il Principe Cerca Moglie, il cult del 1988 con Eddie Murphy.
Il motivo del senso compiuto a se stante nel sequel risiede principalmente nella natura inclusiva e all’avanguardia che già il film di John Landis aveva, e che trova una naturale evoluzione in questo nuovo capitolo (che potrebbe essere il secondo di due, a detta di Murphy, ma non potrà aspettare altri trent’anni per farlo).
Il Principe Cerca Figlio – ritorno a Zamunda
Nel rigoglioso regno di Zamunda, trent’anni dopo il primo film, Re Akeem (Eddie Murphy) festeggia un’altra importante ricorrenza, l’anniversario con la moglie e regina Lisa (Shari Headley), invece che il compleanno.
La festività porterà alla luce un segreto sopito da tempo che costringerà lui e il fidato consigliere Semmi (Arsenio Hall) a intraprendere una nuova ed esilarante avventura che li porterà ad attraversare il globo partendo dalla loro meravigliosa nazione africana fino al Queens, il quartiere di New York dove tutto è iniziato.
Africa e America si mescolano ancora una volta, tra tradizioni e contraddizioni, tra politically correct per una volta perfettamente inserito, e inclusività e apertura soprattutto verso il femminismo, che già il primo film aveva.
Non dimentichiamo che Lisa e la precedente regina sono state entrambe decisive per l’epilogo della storia, e lo stesso Akeem voleva trovare una moglie che non fosse un trofeo ubbidiente ma bensì una donna indipendente, con le proprie idee e posizioni, preferenze e gusti, che mettesse continuamente in discussione lui e il regno.
Ed è proprio sulla messa in discussione di tutto che si concentra Coming 2 America, questo il titolo originale del sequel di Coming To America.
Il film è diretto questa volta da Craig Brewer (che con Murphy aveva già lavorato in Dolemite Is My Name) su una sceneggiatura di Kenya Barris (proprio lui, quello del “franchise” di black-ish che ha quindi ben presente la black comedy oggi), Barry W. Blaustein e David Sheffield.
Il Principe Cerca Figlio, il sequel che funziona
Ne Il Principe Cerca Figlio assistiamo a uno scontro generazionale che porterà non pochi scossoni alla famiglia del Principe (oramai Re). Un cast all black – come poche volte è capitato nella storia del cinema, come ha tenuto a precisare Murphy – che vede ritorni anche inaspettati del primo film insieme ad alcune new entry che impreziosiscono e portano nuove interessanti dinamiche come Jermaine Fowler, Leslie Jones (una vera potenza accanto a Headley), il comico Tracy Morgan (abbastanza fuori posto) e nientemeno che Wesley Snipes in un ruolo inedito.
Il punto di vista delle new entry a palazzo ribalta la situazione del primo film, il ricco che va tra i poveri contro il povero che va tra i ricchi.
In alcune sequenze – soprattutto quelle iniziali – il sequel ricalca pedissequamente l’originale come una sorta di omaggio, anche a livello di coreografie-scenografie, per poi però distaccarsene ed è qui che emerge davvero la forza di questo secondo capitolo.
Il Principe Cerca Figlio è pur sempre una commedia per famiglie e una commedia romantica, che però sotto lo strato di leggerezza nasconde una profondità di intenti e di messaggi, oggi importanti più che mai: inclusione, parità dei sessi e apertura verso il cambiamento, forse la più importante anche a livello politico-sociale.
Non tutte le gag sono riuscite, i protagonisti sono visibilmente invecchiati così come il tipo di commedia presentato, ma la struttura e le tematiche per una volta non inserite a forza e “fuori posto” salvano lo spirito “reunion” del film.
In Breve
Giudizio Globale
6.5
Sommario
Finalmente un sequel sensato che continua l'opera di inclusività e apertura già presente nel primo film diventato di culto, nonostante la comicità e i protagonisti visibilmente invecchiati.