Raya e l’Ultimo Drago: recensione del film Disney
Pubblicato il 4 Marzo 2021 alle 12:00
Raya e l’Ultimo Drago, il nuovo film Disney, è in arrivo in Italia a marzo al cinema e dal 5 marzo su Disney+ con Accesso VIP.
Titolo originale: Raya and the Last Dragon
Durata: 107′
Genere: animazione, fantasy
Diretto da: Don Hall, Carlos López Estrada
Scritto da: Qui Nguyen, Adele Lim
Produzione: Walt Disney Pictures, Walt Disney Animation Studios
Cast: Kelly Marie Tran, Awkwafina, Gemma Chan, Daniel Dae Kim, Sandra Oh, Benedict Wong, Izaac Wang, Thalia Tran, Alan Tudyk
Distribuzione: The Walt Disney Company Italia
Uscita: Disney+ Vip Access e Al Cinema, 5 Marzo 2021
C’è un potente spirito guida in Raya e l’Ultimo Drago, il nuovo film Disney in arrivo in Italia a marzo al cinema e dal 5 marzo su Disney+ con Accesso VIP. Diretto da Don Hall (Big Hero 6) e Carlos López Estrada (Blindspotting), il film trae ispirazione dalle culture e dai popoli dell’Asia sudorientale.
Nuovo classico Disney, nuova principessa Disney
Raya non è come Frozen (e ancora di più il suo seguito) che, pur se destrutturava quanto fatto negli anni con le Principesse Disney, rendendole più indipendenti e combattive, aveva al suo interno comunque alcuni stilemi inossidabili, come il Principe (che in quel caso si rivelava il villain, ma questa è un’altra storia), pur concentrandosi sul rapporto fra le sorelle Anna ed Elsa.
In Raya e l’Ultimo Drago al centro c’è di nuovo il rapporto fra due giovani donne forti, la Raya del titolo e Namaari: entrambe sono figlie di due dei comandanti delle parti che compongono il regno di Kumandra (nomi che guarda caso richiamano le parti del Drago).
Questo perché il Drago è una figura mitologica molto importante per l’Oriente, che racchiude misteri, forza e segreti di sopravvivenza, il tutto avvolto da un’aura leggendaria. Raya e Namaari sono entrambe caparbie, determinate, un po’ nerd e trovano un terreno comune per un’amicizia, finché non accade qualcosa di apparentemente irreparabile.
A Kumandra molto tempo fa umani e draghi vivevano insieme in armonia, e i draghi proteggevano l’umanità. Quando però una forza malvagia chiamata Druun, che trasforma tutto ciò che tocca in pietra, ha minacciato la loro terra, i draghi si sono sacrificati per salvare l’umanità. 500 anni dopo, quella stessa forza malvagia è tornata e Raya, divenuta una guerriera solitaria con il fedele Tok-Tok al seguito (l’immancabile sidekick come ogni Principessa Disney che si rispetti), avrà il compito di trovare l’ultimo leggendario drago per riunire il suo popolo diviso. Durante il suo viaggio imparerà che per salvare il regno forse non servono i draghi… ma l’umanità stessa.
Raya è la prima Principessa Disney a non aver bisogno di un Principe (se escludiamo Merida), anzi la sua figura maschile di riferimento è il padre che, al contrario della storia di Mulan, l’ha addestrata fin da piccola ad essere una guerriera, per proteggere la sua parte di regno e salvaguardare la gemma del Drago. Kumandra si presenta come un luogo quasi utopistico, non solo per lo spirito di squadra che promuove ma anche per la parità di genere come normalità.
In Dragon Trainer i Draghi erano creature che gli umani pensavano di dover temere e invece scoprono che potrebbero essere la soluzione al problema (lì il protagonista e il drago erano entrambi maschi, qui anche il Drago è femmina, una trovata azzeccatissima). In Raya e l’Ultimo Drago sono da sempre considerati la soluzione, ma gli umani potrebbero scoprire che la soluzione è in realtà dentro di loro, nello spirito di squadra e nell’importante sentimento della fiducia.
Raya è la prima Principessa Disney a non cantare. Non ci sono brani e momenti musical all’interno del film, che invece è pervaso da ritmo, azione e dialoghi serrati, e questo lo rende al passo coi tempi (cosa che per esempio Over The Moon non era). Tutto questo lungometraggio animato sembra riuscire ad arrivare dove l’antecedente non-disneyano di Netflix non riusciva.
Il messaggio del film è incredibilmente attuale: gli uomini devono imparare a fidarsi gli uni degli altri e aiutarsi a vicenda invece che farsi la guerra, per riuscire a sopravvivere. Il fatto che il film esca durante una pandemia globale è quasi miracoloso per l’intento che porta con se.
Sul lato tecnico, l’animazione di Raya ha una CGI non sempre uniforme, e lo si nota soprattutto confrontando i paesaggi iper-realistici, che ricordano quelli de Il viaggio di Arlo, a quella meno fluida di alcuni personaggi, soprattutto quelli secondari. Ma è un accostamento che stona meno visto nel quadro generale degli intenti del film.
Us Again – il corto che accompagna Raya e l’Ultimo Drago
Us Again è il cortometraggio Walt Disney Animation Studios arriverà al cinema insieme a Raya e l’Ultimo Drago e sarà disponibile a giugno su Disney+. Un corto animato che è una favola romantica al sapore di La La Land in cui una coppia deve ritrovare il proprio ritmo. Dolcissimi e con delle coreografie pazzesche.
In una città vivace, movimentata e dal ritmo pulsante, un uomo anziano e sua moglie, giovane di spirito, riaccendono la loro passione giovanile per la vita e l’uno per l’altra, in una notte magica. Gli anni svaniscono mentre la gioia di ballare li trasporta attraverso l’emozionante paesaggio urbano della loro giovinezza e fa rivivere teneri ricordi e ambizioni.
Il regista/sceneggiatore Zach Parrish (capo dell’animazione per Big Hero 6 e regista di Puddles, del programma Corto Circuito di Disney Animation, ora disponibile su Disney+) attinge a temi personali, osservazioni familiari e all’amore per la danza, e unisce le forze con i premiati coreografi/ballerini Keone e Mari Madrid (campioni di “World of Dance”) e con l’acclamata compositrice Pinar Toprak (Captain Marvel) per creare questa sperimentale storia fantastica musicale.
Brad Simonsen, produttore associato di Big Hero 6, Zootropolis e Ralph Spacca Internet, è il produttore; mentre Jennifer Lee, chief creative officer di Walt Disney Animation Studios, è la produttrice esecutiva.
In Breve
Giudizio Globale
8.0
Sommario
Un classico Disney che rivoluziona tanti degli stilemi precedenti a partire dalla principessa protagonista proponendo un nuovo modello femminile. Chapeau.