K-11 Volume Quarto | Recensione
Pubblicato il 28 Febbraio 2021 alle 17:00
Karl, Lora e Voidanov fuggono dal Kransojarsk-11 alla ricerca di libertà mentre il Sol dell’Avvenire muta clamorosa colore in una Europa il cui assetto sta cambiando dopo la fine della II Guerra Mondiale.
Autori: Matteo Casali (testi), Francesco Francini (disegni), Stefania Aquaro, Alessia Pastorello (colori), Emiliano Mammucari (copertina)
Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore
Genere: fantascienza
Provenienza: Italia
Prezzo: € 16, 22×29.7, colore, 72 pp., cartonato
Data di pubblicazione: 25 febbraio 2020
K-11 Volume Quarto segna un deciso punto di svolta per la serie storico-supereroistica ideata da Matteo Casali e pubblicata da Sergio Bonelli Editore che cambia drasticamente scenario.
K-11, dove eravamo rimasti?
Nel Volume Uno – QUI la nostra recensione – eravamo stati catapultati agli sgoccioli del Secondo Conflitto Mondiale. Karl è sopravvissuto all’assedio di Stalingrado pur gravemente ferito mentre suo fratello purtroppo è rimasto ucciso. L’infortunio riportato in battaglia lo ha allontanato dal fronte e seppure gli ideali della rivoluzione bruciano ancora ardentemente dentro di lui, Madre Russia ovvero i suoi superiori non lo possono rimandare in prima linea.
Uno sconfortato Karl viene quindi avvicinato dal Capitano Voidanov al servizio del NKVD – il futuro KGB – che gli propone di offrirsi volontario per un programma sperimentale. Karl pur riluttante di fronte all’alone di mistero del progetto accetta e viene così trasferito nella remota località Kransojarsk-11. Ad aspettarlo c’è una struttura all’avanguardia che in realtà cela una serie di esperimenti atti a creare individui capaci di resistere alla nuova arma messa a punto dagli americani: la bomba atomica.
Nel Volume Secondo – QUI la nostra recensione – il Progetto Zaroff era andato avanti dall’aprile al luglio del 1945. Dopo il trattamento Karl era completamente guarito dalle sue ferite e dai suoi infortuni iniziando, seppur in circostanze particolari, a mostrare incredibili capacità. Non sono così fortunati gli altri 3 individui che erano stati sottoposti al trattamento. Due muoiono mentre all’ultimo, Bahzen, viene diagnosticato un cancro.
La tensione inizia a salire all’interno della città chiusa. Voidanov inizia a temere quello che Karl è diventato e che potrebbe aver attirato l’attenzione del governo centrale, gli scienziati rimangono esterrefatti dell’evoluzione delle sue capacità mentre Karl si avvicina pericolosamente all’unica persona che ha mostrato un po’ di umanità, l’infermiera Lora Kazimirova, e il loro rapporto potrebbe drasticamente cambiare il futuro di una intera nazione se non di tutti gli equilibri mondiali.
Nel Volume Terzo – QUI la nostra recensione – la scoperta della gravidanza di Lora risveglia una maggiore consapevolezza in Karl che ora è disposto a tutto per di proteggere il figlio e la donna di cui si è innamorato. Ma la situazione va gestita con cautela soppesando eventuali alleati. Ben presto la situazione precipita: qualcuno rivela a Voidanov che la Kazimirova è incita.
Gli scienziati voglio mettere in atto un protocollo di emergenza e studiare il feto che è di fatto un vero prodigio visto il livello di radiazioni che Karl emette. Voidanov è combattuto e capisce che la situazione potrebbe velocemente precipitare. Cerca di isolare Karl il quale però capisce tutto e dà sfogo a tutta la sua potenza mettendo a ferro e fuoco tutta Kransojarsk-11.
Karl è convinto di essere stato tradito ma in tutto questo che fine hanno fatto Voidanov e Lora?
K-11 Volume Quarto, Europe After The Rain
K-11 Volume Quarto si apre con Karl che, ancora ebbro dall’aver dato libero sfogo alla sua rabbia e ai suoi poteri, si aggira per le rovine di Kransojarsk-11 in cerca di Lora.
La donna è stata soccorsa da Voidanov che preme per una fuga rapida ma Lora non vuole andare via senza Karl. Far ragionare l’uomo non è facile e la situazione è tesa, per fortuna Lora riesce a convincerlo e Voidanov gli espone il suo piano.
Si tratta di un piano disperato e per attuarlo tutti e 3 dovranno rinunciare a quegli ideali che per i quali fino a quel momento avrebbero dato la vita. Attraversare clandestinamente tutta l’Unione Sovietica per poi uscirne dall’Ucraina, una volta giunti nell’Europa dell’Est grazie ai contatti di Voidanov avrebbe contattato l’OSS, (il servizio segreto americano) mettendo le abilità di Karl a loro disposizione in cambio di protezione.
Il problema non è tanto attraversare l’Unione Sovietica, dove intanto la notizia del disastro a Kransojarsk-11 giunge anche alle orecchie del leader Stalin proprio alla vigilia dello sgancio della bomba atomica su Hiroshima, quanto passare “inosservati” negli stati “amici”.
Giunti in Romania infatti i 3 rischiano di essere catturati ma per fortuna sfuggono e prendono finalmente con l’OSS.
Ma gli americani non si fanno convincere facilmente e Karl è chiamato ad un altro grosso sacrificio pur di ottenere l’agognata libertà.
K-11 Volume Quarto, anima storica
Con K-11 Volume Quarto la serie cambia drasticamente scenario e, abbandonando momentaneamente le atmosfere dei primi tre volumi, si appoggia in maniera più importante a quella componente storica che fino a questo momento era stata sfruttata come insolito sfondo per le vicende di Karl in seno al topos tipicamente supereroistico del super soldato
Matteo Casali infatti realizza una sceneggiatura il cui plot paga dazio alle grandi serie di avventura del fumetto classico italiano e francese. Gli echi del thriller e delle storie di spionaggio ad ampio respiro trovano perfetta ragion d’essere nella fuga dei tre protagonisti mentre viene dipinto un affresco storicamente puntuale dell’Europa alla fine della II Guerra Mondiale.
Se però solitamente l’attenzione dei lettori viene indirizzata su quello che era il fronte occidentale e la Berlino divisa, Casali si concentra sulla convulsa situazione dell’Europa Orientale nonché sulla situazione interna dell’Unione Sovietica offrendo ancora una volta una visione “esotica” per l’ambientazione della serie.
È questo il punto di forza di K-11 cioè calare un topos semplice e conosciuto da una vasta tipologia di lettori in un contesto nuovo e insolito. Ma K-11 Volume Quarto evidenzia anche forse gli unici attuali problemi di quella che è una delle proposte più originali di casa Sergio Bonelli Editore: la mancanza di un antagonista ben definito ed un ritmo che si muove sempre in bilico fra la serialità italo-americana e quella più robusta di stampo franco-belga.
Per semplificare: il formato e la foliazione spingono verso “capitoli” più corposi in termini di progressione della trama ma la narrazione invece preferisce un ritmo più posato tipico delle serie americane e italiani più lunghe.
K-11 Volume Quarto, i disegni
K-11 Volume Quarto è disegnato da Francesco Francini. Il suo è un approccio, per quanto riguarda le figure e l’impianto stilistico generale, tipicamente bonelliano nella sua ricerca di un realismo mai troppo esasperato e sempre attento al particolare soprattutto di sfondi e ambienti.
Quello di Francini è un tratto che cerca già una certa sintesi che si rifà a certi disegnatori francesi che si muovono più o meno dello stesso ambito narrativo ed in cui la prossemica e le inquadrature giocano un ruolo di primaria importanza più che il dettaglio anatomico o espressivo fine a sé stesso.
In questo senso la tavola alterna una coordinata orizzontale che predilige campi medio-lunghi (tipica della bande desinéè) con una verticale con mezzi busti e piani americani in cui c’è anche un uso più marcato del nero come elemento di contrasto.
Non si tratta comunque di una costruzione rigida della tavola comunque ma votata soprattutto all’uso dell’inserto e di una dinamicità intrinseca.
È uno stile particolare e deciso quello di Francesco Francini in cui le due esperte coloriste, Stefania Aquaro e Alessia Pastorello, devono più volte correggere il loro approccio e le loro palette.
La scelta è sempre votata alla ricerca di colori che aderiscano alle ambientazioni (diverse nel corso del volume) in cui l’uso delle sfumature e delle luci è votato a sottolineare la ricerca del realismo del disegnatore.
Da segnalare infine la sempre puntuale copertina firmata da Emiliano Mammucari.
La cura editoriale
Come sempre ottima la cura editoriale che Sergio Bonelli Editore ripone nel volume non solo dal punto di vista carto-tecnico ma anche da quello dei contenuti extra ed editoriali.
In questo quarto volume, Matteo Casali si sofferma, con un esaustivo articolo, nella fase di character design dei personaggi della serie. Come sempre molto illuminanti le riflessioni dell’autore che offrono uno sguardo più che approfondito al “dietro le quinte” della lavorazione di K-11.
In Breve
Storia
7.0
Disegni
7.0
Cura editoriale
8.0
Sommario
Con K-11 Volume Quarto la serie cambia drasticamente scenario e, abbandonando momentaneamente le atmosfere dei primi tre volumi, si appoggia in maniera più importante allasua componente squisitamente storica.
È questo il punto di forza di K-11 cioè calare un topos semplice e conosciuto da una vasta tipologia di lettori in un contesto nuovo e insolito. Ma K-11 Volume Quarto evidenzia anche forse gli unici attuali problemi di quella che è una delle proposte più originali di casa Sergio Bonelli Editore: la mancanza di un antagonista ben definito ed un ritmo che si muove sempre in bilico fra la serialità italo-americana e quella più robusta di stampo franco-belga.