Dylan Dog 414 – Giochi Innocenti | Recensione
Pubblicato il 27 Febbraio 2021 alle 12:00
Dylan è alle prese con un filmato arrivato sul suo smartphone, che non riesce a visionare data la scarsa dimestichezza con la tecnologia digitale. Si tratta di un’invocazione di aiuto da parte di Allie, la piccola figlia di un’amica di Rania. La bambina è terrorizzata da un’oscura presenza che si trova nella sua camera da letto. E, poco tempo dopo, Allie scompare nel nulla…
Autori: Paola Barbato (testi), Paolo Martinello (disegni)
Genere: horror
Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore
Formato: 16×21 cm, b/n, 96 pp.
Prezzo: 3,90 €
Data di uscita: 27 febbraio 2021
Un racconto potente, un passato nascosto e un finale sorprendente: queste sono le tre caratteristiche principali di Dylan Dog 414, “Giochi innocenti”, il nuovo numero della serie horror di Sergio Bonelli Editore in uscita a fine febbraio 2021.
La scrittrice che ha più numeri di Dylan Dog nel suo curriculum, Paola Barbato, torna dopo più di un anno a raccontare sulla serie regolare una storia di pura paura, come solo lei sa fare. Dylan riceve un video sul suo smartphone, ma si rifiuta di vederlo (dato che è avverso alla tecnologia, come ben sappiamo).
Dopo un po’ però visualizza il video e scopre che è una bambina di sei anni, Allie Weldon, figlia di amici di Rania, che gli chiede disperatamente aiuto, per via di un mostro nascosto nella sua camera.
Dopo aver mostrato il video a Rania, i due si dirigono a casa Weldon e scoprono che Allie è scomparsa nel nulla. Nessuna traccia, nessun segno di scasso o effrazione. Gli ex amanti fanno squadra per cercare di ritrovare la bambina, oltre a decine di altri bambini scomparsi nello stesso modo; e, in questa occasione, Rania dovrà vedersela con un ricordo che aveva ormai relegato nel fondo della sua mente.
Dylan Dog 414 – Il significato dei giochi innocenti
Paola Barbato torna in veste di regina dell’orrore con un nuovo, spettacolare capitolo della vita di Dylan Dog. I protagonisti sono i personaggi in assoluto più inquietanti nella storia degli horror: i bambini. I piccoli esseri umani spaventano più di qualsiasi mostro, perché la loro innocenza e purezza è una tavola bianca con la quale e sulla quale scrivere ogni genere di nefandezza; sono il capro espiatorio perfetto per comunicare con le altre dimensioni o con l’aldilà.
Ma in “Dylan Dog 414” rivestono una nuova identità, quella del famiglio. Paola Barbato riesce a inanellare più aspetti della vita dei demoni e inserisce la figura dei bambini felici e spensierati al loro fianco.
La scrittrice raccoglie tutti i bimbi dentro un Paese dei Balocchi oscuro, talmente tangibile che sembra quasi si possa raggiungere senza problemi dal mondo reale. La ricerca di un luogo fisico all’interno del quale il Male può aver nascosto i bambini rapiti ricorda la ricerca dantesca dell’ingresso per l’Inferno, dentro al quale si rischia di rimanere per l’eternità.
La tangibilità dell’altra dimensione è forte in questo albo: stavolta Dylan non ha a che fare con incubi, i demoni esistono davvero ed escono dalle fottute pareti (semicit.). Rapiscono bambini per i loro sordidi scopi… più o meno.
Parallelamente, Paola Barbato scava nelle profondità dell’animo e della storia del sergente Rania. Tutto ciò che sta accadendo ad Allie è già successo a lei quando era bambina. Scopriamo quindi che l’integerrima tutrice dell’ordine, scettica nei confronti del “posto di lavoro” dell’ex marito Dylan Dog, ha anche lei uno scheletro demoniaco nell’armadio. Scheletro con cui dovrà fare i conti in “Giochi innocenti”…
Con le matite di Paolo Martinello entriamo in un mondo letterario tutto ottocentesco. Dylan Dog 414 non sembra più solo un albo da edicola, ma di colpo si trasforma in una raccolta di 96 xilografie di fine XIX secolo, che richiamano alla vista le opere di Gustav Dorè de L’inferno e Il Paradiso Perduto.
Non solo: nella prima parte dell’albo, la pulizia dei contorni e i mezzitoni retinati regalano al lettore una visione cinematografica, con una fotografia che ricorda i film in bianco e nero degli anni Cinquanta. Matite bellissime che impreziosiscono la storia e che richiamano alla memoria i vecchi libri per bambini.
Menzione speciale per il mastodontico essere che troviamo nelle ultime pagine: la sua forma è angelica e demoniaca al tempo stesso e infonde contemporaneamente un senso di pace e di orrore. Un dualismo perturbante e al tempo stesso eccitante.
In Breve
Storia
8.7
Disegni
8.8
Cura Editoriale
9
Sommario
Paola Barbato torna in veste di regina dell'orrore con un nuovo, spettacolare capitolo della vita di Dylan Dog. I protagonisti sono i personaggi in assoluto più inquietanti nella storia degli horror: i bambini.