Tex – L’ultima Missione di Giorgio Giusfredi e Alfonso Font | Recensione
Pubblicato il 24 Febbraio 2021 alle 13:00
In Tex – L’ultima Missione, i due pards Tex e Kit Carson accompagnano il loro veterano compagno Lucky Joe in una missione disperata ricordando la Grande Invasione del Texas.
Autori: Giorgio Giusfredi (testi) Alfonso Font (disegni) Matteo Vattani (colori)
Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore
Genere: western
Provenienza: Italia
Prezzo: € 9.90, 22.5×30.5, C, colori, 52 pp
Data di pubblicazione: 20 febbraio 2021
Tex – L’ultima Missione è l’undicesima uscita della collana Tex – Romanzi a Fumetti, e segna l’esordio sulla stessa collana di Giorgio Giusfredi ai testi e del maestro spagnolo Alfonso Font, già matita dietro classici come Nei Territori del Nordovest e Gli Assassini.
La collana inoltre inaugura il 2021 con una storia completamente originale che segue invece la precedente uscita Tex – A Sud di Nogales, la nostra recensione QUI, ovvero una riproposta di una storia precedentemente uscita ma con tavole rimontate e a colori.
Tex – L’ultima Missione, “once a Texas Ranger always a Texas Ranger…”
“Lucky” Joe Beauregard è uno dei Texas Rangers più anziani ed esperti. Ha vissuto la frontiera in prima persona, combattuto battaglie e guerre compresa quella bastarda fra nord e sud ed ora è pronto ad un’ultima missione.
Sua moglie Martha è morta e Lucky Joe vuole addentrarsi nella Sacramento Mountains alla ricerca di alcuni misteriosi comancheros ma non lo farà da solo. Tex e Kit infatti lo raggiugono appena in tempo per unirsi a lui.
Intorno ad un fuoco i tre Rangers ricordano la Grande Invasione del Texas, gli assalti dei Comanche e l’incontro fra Joe e sua moglie Martha. Tuttavia giunti in prossimità dei canyons delle Sacramento Mountains i tre vengono assaliti da una banda di cacciatori di taglie.
Lucky Joe è quindi costretto a confessare il vero obbiettivo della sua missione: raggiungere la banda di El Morando per ripristinare il suo nome e quello di un suo insospettabile membro legato a lui e a sua moglie Martha.
Tex – L’ultima Missione, nel segno della più robusta tradizione
Con Tex – L’ultima Missione, Giorgio Giusfredi imbastisce una storia semplice e diretta che si inserisce nella tradizione texiana più robusta e d’azione.
La struttura narrativa è perfettamente bilanciata in tre atti ben delineati in cui viene anche ripreso uno dei più classici stilemi della narrazione texiana ovvero la lunga sequenza in analessi (in questo caso più di una) che serve per fornire contesto al personaggio da cui prendono il via tutte le vicende, in questo caso specifico “Lucky” Joe Beauregard.
È indubbio che lo sceneggiatore punti tutto sulla solidità del suo plot con i personaggi tratteggiati in maniera essenziale e immediata. Il volume d’altronde inizia con un un lunga sequenza introduttiva in cui, attraverso le didascalie, lo stesso Lucky Joe si presenta stabilendo subito da che tipo di personaggio saremo accompagnati.
In questo senso non c’è neanche necessità di soffermarsi né su Tex né su Carson lasciando spazio a lunghe sequenze d’azione che donano alla storia un eccellente dinamismo.
Giusfredi si muove nel solco della tradizione è evidente ma non rinuncia per questo ad un tocco di personalità. L’inserimento della musica, con Lucky Joe che ricorda “I Would not Die in Summertime” ovvero una canzone di Stephen Foster cantata intorno ad un fuoco, apre idealmente il terzo atto del volume in cui si fanno più robusti i riferimenti al modern western e a quello crepuscolare del Clint Eastwood della maturità come quello del film Gli Spietati.
Tex – L’ultima Missione, la magistrale sintesi di Alfonso Font
C’è da dire che Giorgio Giusfredi sembra cesellare la sceneggiatura affinché il disegnatore Alfonso Font si esalti in più di un frangente.
Tex – L’ultima Missione è, dal punto di vista grafico, una delle storie più urgenti fra le ultime uscite texiane merito del disegnatore spagnolo che con tratto rapido ed essenziale cattura l’aspetto più action di una storia dal ritmo già di per sé sostenuto.
Quello di Font è un lavoro di insieme in cui la sintesi del tratto è propedeutica ad una composizione globale della tavola dal grande impatto e ad uno storytelling incalzante, estremamente dinamico e votato all’immediatezza.
Prendendo alla lettera il dover illustrare un “Tex alla francese”, Font non si sofferma nella ricerca del dettaglio per un realismo fine a sé stesso ma opta per un tratto agile, con linee corte e spezzate ed in cui il tratteggio diventa strumento essenziale nel delineare figure ed espressioni.
La tavola è costruita con campi lunghi e medio lunghi prediligendo quindi la coordinata orizzontale e utilizzando la ripartizione a 8 vignette tipica della BD. Il risultato è una narrazione densa ma non farraginosa, particolarmente attenta agli ambienti e all’ambientazione.
Non c’è rigidità nella tavola. La schema francese lascia spesso spazio ad una rivisitazione di quello bonelliano o addirittura a tavole sbordate in cui l’inserto o la gabbia di sospensione allargano e sospendono idealmente la prospettiva e le tempistiche della narrazione.
È tuttavia nelle sequenze d’azione che Font offre davvero una prova maiuscola. L’orizzontalità diventa verticale, i riquadri si restringono e diventano anche 10/12 con il ritmo che sale vertiginosamente attraverso un gioco di consequenzialità spezzato da pose plastiche dal grande effetto (vedasi ad esempio la prima sequenza di vignette della seconda tavola riportata poco sotto).
Ottimo anche il lavoro di Matteo Vattani ai colori. Campiture ampie e omogenee per una paletta che contrappone toni brulli (marroni, ocra e gialli) ad alcuni elementi “fuori registro” come una grande Luna rossa all’inizio del terzo atto. Da segnalare l’utilizzo parsimonioso delle sfumature in favore di un gioco di luci più puntuale per donare profondità al tutto.
Magistrale l’ultimo atto in notturna, sotto la pioggia in cui il colorista si esalta rappresentando alla perfezione gli agenti atmosferici.
Il volume
Il volume di grande formato esalta il lavoro grafico di Alfonso Font e Matteo Vattani. La qualità di stampa è ineccepibile, la carta è porosa e opaca e si adatta perfettamente al lavoro dei due autori.
Non ci sono extra fatta eccezione per la breve introduzione firmata da Davide Bonelli e la biografia degli autori in coda. Peccato perché il volume avrebbe meritato qualche nota di approfondimento magari sulle guerre del Texas o sul brano di Stephen Foster.
Acquista il volume Tex – Nei territori del Nordovest disegnato da Alfonso Font
In Breve
Storia
8.0
Disegni
8.0
Cura Editoriale
7.5
Sommario
Tex - L'ultima Missione è una storia che sa di modern western: semplice, diretta, dinamica e dal grande impatto. A farla da padrone sono le incredibili scene d'azione, un personaggio malinconico ma soprattutto l'incredibile prova di Alfonso Font (coadiuvato dagli ottimi colori di Matteo Vattani).