The Legend of Zelda 35° Anniversario: aneddoti e curiosità

Pubblicato il 20 Febbraio 2021 alle 13:15

The Legend of Zelda è la saga fantasy Nintendo per eccellenza, una serie di videogame che emoziona noi videogiocatori da 35 anni.

La fortunata serie esordì il 21 Febbraio 1986 nei negozi giapponesi con il primo titolo sviluppato per il Disk System, la periferica del Famicom che utilizzava floppy disk proprietari.

Un anno e mezzo dopo arrivò in Occidente per il Nintendo Entertainment System su cartuccia color oro con batteria interna per i salvataggi.

Per celebrare l’anniversario nelle pagine che seguono possiamo leggere alcune curiosità che ho raccolto su una serie che mi tiene compagnia da 31 anni ormai e che occupa un posto speciale nel mio cuore.

The Legend of Zelda, la nascita di una leggenda

Nella prefazione che apre il volume Hyrule Historia, pubblicato in occasione dei 25 anni della serie, Shigeru Miyamoto spiega così la genesi del primo gioco della serie:

Ho iniziato a lavorare al primo progetto di The Legend of Zelda con un piccolo staff in un angolo dell’ufficio sviluppo Nintendo a Kyoto. Era la metà degli Anni 80, e il Famicom era sul mercato da due anni circa.

Ai tempi stavo lavorando a una compilation di Super Mario Bros. per il Famicom, ma il Disk System stava per uscire e avevamo bisogno di sviluppare un titolo di lancio.

Pensavo che avremmo dovuto avvantaggiarci della caratteristica del Disk System di riscrivere i dati realizzando un gioco che permettesse ai giocatori di creare dungeon e quindi esplorare le rispettive creazioni.

Disegnammo il gioco e la risposta generale fu che giocare nei dungeon era la parte migliore.

Realizzammo un gioco per un giocatore singolo con dungeon sotto le montagne che circondavano Death Mountain, ma non riuscivamo a liberarci della sensazione “Vogliamo giocare anche in superficie!”, così aggiungemmo foreste e laghi e infine Hyrule Field.

The Legend of Zelda, sul titolo e sui nomi dei personaggi

Nella medesima introduzione, il maestro Miyamoto parla di come sono stati ideati il titolo del gioco e i nomi dei protagonisti:

Ovviamente il titolo del gioco non fu deciso subito all’inizio. Sapevo che volevo che fosse The Legend of “qualcosa”, ma ebbi difficoltà a capire quale sarebbe stato quel “qualcosa”.

Fu allora che il responsabile delle pubbliche relazioni disse: “Perché non realizzi uno storybook per questo gioco?”

Suggerì e illustrò un gioco dove Link salvava una principessa, una bellezza senza tempo dal fascino classico, e accennò: “C’è un famoso scrittore americano la cui moglie si chiama Zelda. Perché non diamo quel nome alla bellezza eterna?”.

Non riuscivo proprio ad appoggiare l’idea del libro, ma mi piaceva davvero il nome Zelda. Gli chiesi se potevamo usarlo, e disse che andava bene. Ed ecco da dove è nato il titolo The Legend of Zelda.

Chiamammo il protagonista Link perché collega le persone. Avrebbe dovuto diffondere l’energia dispersa del mondo attraverso le ere.

La vecchia narratrice che provvede le informazioni a Zelda è chiamata Impa; il suo nome deriva dalla parola impart.

Impa, Link e Zelda erano i guardiani della Triforza. Oggi, quando si pensa ai personaggi connessi con la Triforza, si pensa a Link, Zelda e Ganon, ma questo è iniziato con Ocarina of Time. In origine Ganon era soltanto un cattivo alla ricerca senza sosta della Triforza.

The Legend of Zelda, un tema musicale a tempo di record

In origine il tema di apertura di The Legend of Zelda avrebbe dovuto essere il Boléro di Maurice Ravel, ma poco prima che il gioco fosse terminato gli sviluppatori si accorsero che il pezzo non poteva essere utilizzato perché coperto da copyright per un altro mese.

Non potendo posticipare l’uscita, si decise di utilizzare un brano inedito: il maestro Koji Kondo compose in una sola notte quello che sarebbe diventato uno dei motivi musicali più iconici della storia dei videogiochi!

The Legend of Zelda 2…su Super Nintendo?

Una versione di The Adventure of Link, il sequel di The Legend of Zelda uscito nel 1987 in Giappone e nel 1988 in Occidente, avrebbe potuto vedere la luce sul Super Nintendo.

Lo sviluppo fu cancellato perché sembrava che i membri del team, impegnati anche su Star Fox 64, non avrebbero potuto completare il gioco prima del lancio del Nintendo 64.

The Legend of Zelda – Link’s Awakening, un test superato a pieni voti

The Legend of Zelda – Link’s Awakening (1993) non nacque inizialmente come progetto ufficiale, ma come un test per capire quanto della saga potesse essere ricreata sul piccolo, glorioso Game Boy.

Gli sviluppatori si riunivano fuori orario di lavoro per dedicarsi a questa sfida e si sentivano come i membri di un club scolastico; nel corso dello sviluppo vennero inserite battute autoreferenziali e citazioni da altri titoli, tanto che il direttore Takashi Tezuka affermò di sentirsi come se stessero realizzando una parodia della serie.

Tematiche e atmosfere del gioco provengono da più di uno sviluppatore: il concetto di essere in un sogno che potrebbe anche appartenere a qualcun altro è di Yoshiaki Koizumi; l’idea di un uovo gigante sulla sommità di una montagna che può causare la fine del mondo è di Kensuke Tanabe; Takashi Tezuka voleva ideare un mondo misterioso sulla scia del telefilm Twin Peaks.

The Legend of Zelda – Ocarina of Time, sul nome di Navi

Nel monumentale The Legend of Zelda – Ocarina of Time, uscito nel Novembre 1998 su Nintendo 64, Link è assistito dalla fatina Navi che lo accompagna dall’inizio alla fine della storia.

Nel corso dello sviluppo dello innovativo Z-Targeting, il design dell’indicatore fu cambiato da qualcosa di robotico a una fatina; il team iniziò a chiamarlo Fairy Navigation System e Osawa Toru, uno dei direttori del gioco, prese spunto da lì per chiamare la fatina Navi.

The Legend of Zelda – Skyward Sword e l’assenza del boomerang

Chiudo la carrellata di curiosità con The Legend of Zelda – Skyward Sword, visto che il gioco, pubblicato originariamente per Wii nel 2011 per i 25 anni della serie, verrà riproposto in una nuova edizione rimasterizzata in HD per Nintendo Switch.

Uno degli oggetti storici della serie è il boomerang, che però è assente in Skyward Sword.

Gli sviluppatori avevano pensato a un boomerang controllabile a distanza, la cui traiettoria poteva essere disegnata a piacimento dai giocatori e sul quale Link poteva saltare e poi gettarsi dove il giocatore voleva.

L’idea venne scartata perché il sistema avrebbe fatto perdere ai giocatori oggetti chiave e percorsi.

Successivamente fu proposto un Rocket Punch per afferrare gli oggetti, idea che è poi diventata il Beetle.

Aspettando The Legend of Zelda Breath of the Wild 2

Tutti noi fan della serie attendiamo novità sul sequel di The Legend of Zelda – Breath of the Wild, annunciato in occasione dell’E3 2019.

Nell’ultimo Nintendo Direct Eiji Aonuma, produttore della serie, ha affermato che lo sviluppo del gioco procede e che qualcosa di più verrà mostrato nel corso dell’anno.

Restiamo quindi in attesa, così come non vediamo l’ora di conoscere le iniziative e i progetti con cui Nintendo vorrà verosimilmente celebrare i 35 anni di una della sue serie più famose e amate.

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