Devil e i Cavalieri Marvel n.7 – Recensione
Pubblicato il 27 Agosto 2012 alle 13:00
Speciale numero da 96 pagine per Devil e i Cavalieri Marvel, che ospita la seconda e ultima parte del crossover tra Daredevil e The Amazing Spider-Man: Il Diavolo nei dettagli. Proseguono inoltre il Punisher di Greg Rucka e il Ghost Rider al femminile di Rob Williams. Chicca finale: una storia inedita del Diavolo Rosso firmata da Denny O’Neil e David Mazzucchelli !
Devil e i Cavalieri Marvel n.7
Autori: Mark Waid, Kano, Greg Rucka, Micheal Lark, Rob Williams, Lee Garbett, Dalibor Talajic, Dennis O’Neil, David Mazzucchelli
Casa editrice: Panini Comics
Provenienza: Stati Uniti, 17×26, S., 96 pp., col.
Genere: Supereroistico
Prezzo: 4,00 euro
Anno di pubblicazione in Italia: 2012
In questo settimo numero di Devil e i Cavalieri Marvel troviamo la seconda e ultima parte de Il Diavolo nei dettagli, un crossover tra le testate The Amazing Spider-Man e Daredevil scritto da Mark Waid, attuale scrittore regolare del Cornetto ma anche membro ufficiale del team di autori che hanno dato vita al Brand New Day ragnesco (i cosiddetti “aracno-esperti” ).
Del resto, da uno scrittore così poliedrico e in confidenza coi due supereroi newyorkesi era facile aspettarsi prima o poi un “team-up”, anche se in realtà i protagonisti delle due serie s’incontrano quasi esclusivamente nella parte centrale del racconto, mentre il resto della trama di ogni puntata è incentrato soprattutto sul titolare della relativa testata. Altro denominatore comune di questa doppia storia (la cui prima parte è stata pubblicata qui in Italia su Amazing Spider-Man 584 ) è la sinuosa e ambigua Gatta Nera, che pare essere stata incastrata per un furto che in realtà non ha commesso… Toccherà a Spidey e al Diavolo Rosso risolvere il caso, anche se non sarà facile per loro resistere alle movenze feline della Gatta, visto che il primo è stato appena mollato dalla ragazza e il secondo è finalmente tornato nello spirito giusto per gettarsi in nuove avventure !
Come al solito Waid riesce a confezionare una storia brillante e divertente, con tanta azione e un buon ritmo, in perfetto Marvel-style classico. E questo si allinea in generale con tutta la sua gestione di Daredevil, una serie fresca e avvincente, che vuole dare un taglio al passato cupo e realistico inaugurato da Frank Miller e proseguito poi dagli autori successivi, e strizzare invece l’occhio agli esordi scanzonati e rocamboleschi dell’eroe, scritti dal mitico Stan Lee. Questa inversione di marcia a quanto pare ha sortito effetti più che positivi, visto che proprio quest’anno Waid si è aggiudicato ben due Eisner Awards: uno per la Miglior serie regolare e l’altro per la Miglior storia singola (pubblicata nello scorso numero di DEICM ).
Migliorano a vista d’occhio anche i disegni di Kano, autore ospite della serie, che per l’occasione pulisce maggiormente il suo tratto, rifacendosi soprattutto allo stile dinamico ed essenziale di Marcos Martin e mantenendo l’impronta fortemente classica richiesta per la testata.
Passiamo poi al Punitore di Greg Rucka, che prosegue la sua corsa anche lui con un penciler d’eccezione come Micheal Lark, che ricorderanno soprattutto i fan del Cornetto per la sua lunga collaborazione con Ed Brubaker al timone di Daredevil. Come avevo già detto in altre occasioni, Rucka è un ottimo scrittore noir e poliziesco, che privilegia spesso i comprimari piuttosto che i protagonisti, nonché i rapporti umani che si vengono a instaurare tra di loro, cercando di mantenere sempre un approccio concreto e realistico anche quando si parla di supereroi.
La scelta di affidare a lui un antieroe urbano e violento come il Punitore era sicuramente azzeccata e infatti Rucka mette in scena diversi elementi interessanti: una sparatoria che si trasforma in carneficina durante un matrimonio, una sposa che sopravvive miracolosamente e che vive quindi un trauma simile a quello di Frank Castle, due detective a caccia del Punitore con particolari storie e vicissitudini alle spalle. Il problema sostanziale, però, è che anche Rucka si è adeguato al cosiddetto “stile Bendis”, ovvero diluire il più possibile una storia, con buona pace di chi segue la serie mensilmente e non in tp e che spesso si trova a spendere soldi per albi in cui non succede praticamente niente, infarciti da dialoghi infiniti o dettagli inutili.
Non so se si tratti di una precisa politica imposta dalla Marvel per pubblicare più numeri o semplicemente una generale mancanza di idee che porta gli autori ad allungare il brodo il più possibile, fatto sta che anche un valido scrittore come Rucka ha approfittato di questo escamotage e per adesso il suo Punisher procede molto a rilento….
Sempre a questo proposito, è piuttosto illuminante leggere e fare un confronto con l’inedito di Daredevil pubblicato in appendice a questo numero di DEICM, risalente al 1984 e realizzato da due mostri sacri del fumetto come Dennis O’Neil e David Mazzucchelli. Siamo in piena “era Miller”, poco prima che lui e lo stesso Mazzucchelli ci raccontassero la gloriosa Rinascita di Devil, ma in questo periodo di pausa per lo scrittore i testi furono affidati alle sapienti mani di Dennis O’Neil, che visti i suoi trascorsi con il Cavaliere Oscuro si trovava perfettamente a suo agio con un personaggio cupo e tormentato come il Cornetto di allora. In sole ventidue pagine, infatti, riesce a raccontarci una storia completa, drammatica e intensa, che riporta in scena il terribile assassino dell’IRA chiamato Gael e svela alcuni retroscena sulla rossa Glorianna O’Breen, ex fiamma di Matt Murdock. Le matite eleganti e realistiche di Mazzucchelli impreziosiscono ancora di più questo racconto, che realizzato adesso sarebbe stato suddiviso come minimo in tre parti…! Ed è piuttosto palese che non sono certo le due pagine in meno a fare la differenza tra la sostanza di questa storia e quella del Punitore sopra citata….
Concludiamo con l’altro comprimario di questo nuovo mensile Panini: Ghost Rider. Dopo un avvio decisamente scarso, caratterizzato da storie insulse infilate forzatamente nel contesto di Fear Itself, ma che con l’evento avevano davvero poco a che fare, lo scrittore Rob Williams tenta di riprendersi con avventure più in linea con il personaggio. Dopo essere diventata il nuovo Ghost Rider, la giovane Alejandra si lascia guidare dal demone Zarathos per cercare di scoprire qualcosa in più riguardo il suo passato e su stessa; si troverà quindi faccia a faccia con suo padre e con un’inquietante comunità sperduta in Louisiana.
Finalmente le atmosfere diventano più horror e oscure e iniziamo a conoscere meglio questo nuovo Teschio Fiammeggiante e le sue abilità. Benchè vada riconosciuto a Williams un certo coraggio nell’aver proposto un Ghost Rider al femminile, con armi diverse dalla solita catena infernale, va anche detto però che la nuova protagonista non ha il carisma necessario per reggere da sola una testata e che quindi si è trattato in fin dei conti di una scelta piuttosto azzardata. Non a caso il pubblico americano ha bocciato senza mezzi termini questa nuova serie, che ha chiuso i battenti dopo pochi numeri.
Nel complesso, comunque, questo nuovo antologico della Panini continua ad offrire contenuti interessanti che meritano di essere seguiti, anche perché il sommario è molto vario e propone chicche dal passato, più o meno recenti, finora inedite in Italia.