Wonder Woman 1984 | Recensione
Pubblicato il 10 Febbraio 2021 alle 00:10
Ritornano i grandi cinecomics grazie a Wonder Woman 1984, un film interessante, con un messaggio necessario.
Titolo originale: Wonder Woman 1984, 151′
Genere: supereroistico
Diretto da: Patty Jenkins
Scritto da: Patty Jenkins, Geoff Johns e David Callaham
Cast: Gal Gadot, Chris Pine, Pedro Pascal, Kristen Wiig
Distribuzione: Warner Bros.
Data di uscita: 12 febbraio 2021
Dopo tanta attesa anche in Italia è in uscita Wonder Woman 1984, e, diciamoci una cosa: ce n’era bisogno. L’uscita del film con Gal Gadot sa di lento ritorno alla normalità.
Purtroppo non è ancora possibile vedere i cinecomics nelle sale cinematografiche, ma il fatto di essere rimasti per un anno intero a corto di questi film sapeva di interruzione brusca di un qualcosa d’importante, come se lo scorrere regolare delle cose si fosse interrotto (ed in effetti è stato così).
Wonder Woman 1984 riconcilia un po’ con i cinecomics e con sé stessi, non è un film perfetto, ma è un lungometraggio di genere ben sviluppato, che rispetta i canoni di questo tipo di pellicole, ed ha un messaggio di fondo importante, ora più che mai.
Wonder Woman 1984: un cinecomics non perfetto, ma necessario
La storia mette al centro gli anni Ottanta, ed una Diana Prince collocata in questo arco temporale, ma che ancora porta con sé il ricordo di Steve Trevor. Il ritrovamento di una pietra antica la porta a interagire con la timida Barbara, una geologa che diventerà centrale per la storia.
Così come importante sarà il ruolo di Maxwell Lord, un uomo d’affari in fallimento, interessato alla pietra preziosa, e le cui ambizioni saranno capaci di diventare una grave minaccia a livello globale.
In tutto questo gioco di potere e ambizione si pone il ruolo di una Diana Prince aka Wonder Woman colta nel suo lato più umano e debole di sempre.
Sembra che Patty Jenkins per questo film abbia attinto a piene mani da Superman 2, il riuscitissimo film di Richard Donner, che si può considerare un po’ come il prototipo del cinecomics perfetto.
E di solito si dice che i secondi atti siano i più cupi ed oscuri, e, considerando che Wonder Woman avrà anche un terzo capitolo cinematografico, questo secondo film rispetta la regola.
Sembra di vivere però anche un “nostro” personale secondo atto. L’eco dell’era populista e trumpiana si avverte. Nonostante il film sia ambientato negli anni Ottanta, si tratta di un’epoca che ha un forte richiamo anche per i nostri tempi.
Fu in quegli anni che nacque quella forma di liberismo economico che ci trasciniamo tutt’ora, e fu in quel periodo che nacque quell’idea di capitalismo finanziario spinto, capace di generare lo yuppismo, e tutta una serie di figure che oggi appaiono più che artificiali (la cui crisi è stata ben incarnata in American Psycho).
Wonder Woman 1984: cast e regia azzeccati, Pedro Pascal sugli scudi
Gal Gadot, Chris Pine, Pedro Pascal e Kristen Wiig vengono ben calati in questa storia. Ognuno recita con attenzione e trasmettendo la giusta empatia.
Gal Gadot riesce ancora una volta a dimostrare di essere sia a livello di impatto visivo che empatico la persona giusta per indossare la divisa di Wonder Woman.
Kristen Wiig funziona nella parte del personaggio impacciato, il cui desiderio di riscatto la porta lentamente a corrodersi (anche se la sua transizione è un po’ netta).
Ma, soprattutto, Pedro Pascal (nonostante un look che nelle prime immagini sembrava non appropriato) è azzeccatissimo nella parte di Max Lord. Riesce a incarnare perfettamente la figura dell’insicuro alla ricerca del riscatto, e del potere. Ultimamente, sembra che tutto ciò che tocchi questo attore diventi oro.
Patty Jenkins ha offerto quel tanto che basta per far respirare un po’ di anni Ottanta, anche se non si tratta di un film nostalgico, ma che utilizza il contesto storico in maniera funzionale.
La sua regia è adeguata a quello che è lo standard da cinecomics, fatto di scene d’azione dinamiche ma non confusionarie, e di momenti drammatici intensi, ed in grado di catturare lo spettatore a livello emotivo.
Wonder Woman 1984 non è un film perfetto, ma è il cinecomics che serviva in questo momento, per provare a ripartire, e per ricordarci che si va avanti solo se i desideri personali convergono con il benessere comune.
Wonder Woman 1984 è quindi un film consigliato per gli appassionati di cinecomics, ed anche per chi è alla ricerca di un po’ d’intrattenimento, capace anche d’ispirare.
In Breve
Giudizio Globale
6.8
Sommario
Ritorna Wonder Woman con un film non perfetto, ma che rispetta le regole standard dei cinecomics, e che è anche in grado d'ispirare i giusti principi e valori umani in questi tempi difficili.