La Luna e i Falò di Marino Magliani e Marco D’Aponte | Recensione
Pubblicato il 26 Febbraio 2021 alle 16:00
In La Luna e i Falò, Anguilla all’indomani della Liberazione, torna al suo paese nelle Langhe dopo molti anni trascorsi in America e, in compagnia dell’amico Nuto, ripercorre i luoghi dell’infanzia e dell’adolescenza in un viaggio nel tempo alla ricerca di antiche e sofferte radici.
Autori: Marino Magliani (testi), Marco D’Aponte (disegni)
Genere: romanzo
Casa Editrice: Tunué
Formato: 17,4 x 24,5 cm, cartonato, 152 pp.
Prezzo: 19,90 €
Data di pubblicazione: 4 febbraio 2021
Una fotografia acquerellata del dopoguerra rivestito da una copertina cartonata: Tunué pubblica La Luna e i Falò, una trasposizione a fumetti dell’ultimo storico romanzo dello scrittore piemontese Cesare Pavese.
Gli autori Marino Magliani e Marco D’Aponte riportano a fumetti la storia di Anguilla, tornato in Italia dall’America dopo la Liberazione (Anguilla è solo un soprannome, ma durante tutto il racconto non scopriremo mai come si chiama davvero).
Anguilla scende alla stazione del paesino di Santo Stefano Belbo e ripercorre il sentiero dei ricordi: dall’infanzia all’adolescenza, recuperando gli anni mancanti grazie alla memoria storica di Nuto, un suo caro amico d’infanzia rimasto in quelle terre a lavorare come falegname.
Nuto è un vero e proprio gazzettino: lo mette al corrente dei cambiamenti intercorsi negli anni, dei padroni nuovi delle terre e delle donne che prima c’erano e ora non più. I racconti si intrecciano con le storie d’America di Anguilla, mentre quest’ultimo va a trovare il nuovo proprietario, Valino, delle terre che furono di colui che lo adottò, il Padrino.
La luna e i Falò per rinnovare le aridità del cuore
La coppia Magliani – D’Aponte è al suo quarto graphic novel insieme.
Tra questi il primo, pubblicato sempre per Tunué, è la trasposizione a fumetti di Sostiene Pereira, di Antonio Tabucchi. Queste opere offrono uno spaccato di storia romanzata che attraversa il Novecento nei momenti più cupi: i conflitti mondiali, ciò che ha portato le Nazioni a combattere tra di loro e le conseguenze delle devastazioni.
Lo scrittore e sceneggiatore Magliani intervalla il racconto di Anguilla con momenti della vita di Pavese, facendo parlare i due personaggi che tanto si somigliano e che tanto condividono. Il mondo reale si esprime con una bicromia bianco/nero spento, le pagine somigliano ai quotidiani ed esprimono la vacuità del reale; quest’ultimo è contrapposto ai colori caldi e vivi dei paesaggi delle Langhe, dei colori vivaci delle vesti delle figlie di Matteo, dei falò in riva ai campi.
Dall’altra parte D’Aponte illumina le colline piemontesi, i campi ancora verdi e acerbi, e fa parlare il colore in pagine in cui i testi non sono abbastanza per descrivere cosa ha passato nei campi americani (spenti e spesso bui).
La Luna e i Falò si contraddistingue per la presenza di un grande numero di splash page: alcune ricordano quei quadri colmi di personaggi che portano su di loro la loro storia; in altri c’è solo Anguilla, in religiosa ammirazione e silenzioso dialogo con il paesaggio che lo circonda. Il rumore forte dei suoi pensieri si disperde nella tavola, come una didascalia raminga alla ricerca di un posto dove stare.
La Luna e i Falò è un romanzo (grafico e non) scritto dalle mani di un innamorato dei luoghi dov’è ambientato. Nelle 152 pagine, traspare tutto l’amore che Pavese aveva nei confronti del suo paese d’origine, Santo Stefano Belbo, e delle colline che lo circondano a perdita d’occhio. L’autore stesso si “traveste” da Cinto, un ragazzo con un problema motorio dalla nascita che ancora non conosce il mondo al di fuori dei confini del paese.
Ed è con quegli occhi, con quella lettura del suo mondo che Pavese ci vuole lasciare la sua eredità in forma scritta, fuggendo a suo modo dal grigiore che circondava la sua quotidianità. Grazie a Magliani e D’Aponte, quei paesaggi e quelle fotografie d’altri tempi non solo hanno una forma ma hanno anche colore, carichi e intensi come l’odore di un falò che si è appena spento.
In Breve
Storia
7
Disegni
7.5
Colori
8
Cura Editoriale
8
Sommario
Tutte le immagini potentissime di questo libro, la luna, il fuoco, il sangue, le donne imprendibili, la terra, la violenza fisica, i vigneti, i campi, il tradimento, Cinto che è l’infanzia e Nuto che è la saggezza – sconfitta, ma impavida – prendono vita in modo straordinario in questo magnifico graphic novel dai colori vividissimi, in cui tra il verde apparentemente dolce delle colline quasi sempre appare un tocco di rosso sangue che è insieme profezia e avvertimento di ciò che è già successo, e che trasforma una pianura americana sotto una luna rossiccia in un ricordo di Anguilla in un angoscioso deserto di sangue.