Animosity Volume 6 – Re del Texas | Recensione
Pubblicato il 30 Gennaio 2021 alle 16:00
In Animosity Volume 6 – Re del Texas, il viaggio di Sandor, Jessie e dei loro compagni di viaggiofa tappa in Texas.
Autori: Marguerite Bennett (testi), Rafael de Latorre, Elton Thomasi (disegni) Rob Schwager, Juancho! (colori)
Casa Editrice: saldaPress
Genere: fantasy/avventura
Provenienza: USA
Prezzo: € 14.90, 16,8 x 25,6, B+al., 120 pp., col.
Data di pubblicazione: 28 gennaio 2021
Animosity Volume 6 – Re del Texas è il nuovo volume della saga post-apocalittica e animalista di Marguerite Bennett e segna un ideale punto di vista per la serie almeno per quanto riguarda il rapporto fra i due protagonisti Sandor e Jesse.
Animosity – dove eravamo rimasti
Per chi non seguisse regolarmente la serie, Animosity ha come protagonista Jesse una bimba che sta cercando di attraversare gli Stati Uniti dalla costa ovest a quella est per ricongiungersi con il fratello dopo il Risveglio ovvero l’evento che ha portato tutti gli animali a prendere coscienza di sé stessi oltre al dono della parola.
In una America radicalmente mutata da questo evento apocalittico, Jesse è accompagnata dal fido segugio Sandor che ha giurato di proteggerla come accaduto nel terzo volume – la nostra recensione QUI – in cui Jesse aveva scoperto che la lotta fra umani e animali si stava inasprendo e che non tutti gli animali sono buoni e indifesi. Sandor e Jesse si erano infatti dovuti separare dopo la furiosa battaglia combattuta in West Virginia dove una diga era stata trasformata in una gigantesco alveare. La ragazzina era stata quindi rapita dal misterioso Kyle abbagliato dalle voci di una misteriosa Città Fortezza.
Nel quarto volume – la nostra recensione QUI – il piano di Kyle era naufragato miseramente. Solo Jesse era riuscita ad entrare in città questo perché l’appellativo Fortezza non era casuale: la Direttrice è più una dittatrice, una fanatica convinta che solo l’uomo anzi le donne posso riportare l’equilibrio sulla Terra ed invertire il Risveglio.
Jesse aveva capito che anche gli umani posso essere sfruttati “intensivamente” come gli animali e aveva sobillato una rivolta corroborata dall’arrivo dei suoi amici capitanati da Sandor.
Nel quinto volume – la nostra recensione QUI – con la caduta della Città Fortezza, Jesse e Sandor posso riprendere il viaggio verso ovest, accodandosi a quella che è una vera e propria carovana di profughi, siamo in Georgia. Come ci si rapporta ad un mondo in cui l’uomo non è più la specie dominante?
Non sono solo gli esseri umani a farsi queste domande, anche gli animali cercano il significato più recondito e le cause del Risveglio. Jesse verrà perciò invitata a cercare le risposte non più nella scienza ma nella magia da una congrega di serpenti.
Il “viaggio” della bambina e di Sandor però fornisce poche risposte e molte domande mentre gli umani mostrano ancora una volta di non aver rispetto per nulla neanche di fronte all’apocalisse. Due loschi individui rapisco Ben – il lemure del gruppo – costringendo prima Sandor e agli altri a mettersi sulle sue tracce e poi anche Jesse contravvenendo alla promessa fatta al segugio. Direzione Texas.
Animosity Volume 6 – “live large in Texas”
Dalle Georgia osserviamo parallelamente il cammino che porta, e farà reincontrare, Jesse e Sandor in Texas anzi nel cuore del Sacro Impero del Texas.
Quello che era infatti il cuore dell’economia americana si è trasformato in uno stato chiuso in cui a dominare è la stessa brama di potere che fino a qualche anno prima dominava gli affari. Poco importa che siano animali o umani l’importante è concentrare il potere, e la ricchezza rappresentata ovviamente dal petrolio, nelle mani di pochi mentre il resto della popolazione viene intrattenuta da giochi gladiatori in cui gli animali vengono gettati nell’arena.
Drogati o consapevolmente trasformati in gladiatori in cambio di risorse, gli animali vivono in condizioni brutali. Per di salvare Ben, Sandor si getta nella mischia diventando uno dei favoriti del pubblico e dando sfogo alla sua natura.
Dopo aver mostrato la sua vera natura nell’arena anche a Jesse e rimasto gravemente ferito, la gerenuk Eloise si prende cura di lui. Il bloodhound inizia così a raccontare cosa è davvero successo ai genitori della bambina nei primi giorni del Risveglio a New York.
Dopo aver sobillato una rivolta per propiziare la loro fuga, la distanza che separa Jesse dalla California, e da suo fratello, si è notevolmente accorciata mentre quella fra lei e Sandor sembra oramai incolmabile.
Chiude il volume una storia autoconclusiva, dal tono leggero e ironico, dedicata ad una introversa biologa marina ed al suo romantico pesce rosso.
Animosity Volume 6 – back in the saddle
Marguerite Bennett prosegue la narrazione più “intima” inaugurata nel precedente volume concentrandosi maggiormente in Animosity Volume 6 – Re del Texas su Sandor e soprattutto fornendo nuovi importanti dettagli sull’inizio della storia e sulla fuga di Jesse da New York.
La scrittrice ha sin da subito tratteggiato Sandor come un co-protagonista carico di dubbi e rimorsi e ora le rivelazioni spiegano bene il perché in una drammatica concatenazioni di sequenze in analessi forse più efficaci del plot legato al Sacro Impero Texano che si muove sicuro fra gli stilemi tipici della narrazione post-apocalittica e quelli inediti del peplum.
La presenza meno “invadente” di Jesse inoltre giova alla narrazione. La ragazzina da punto di vista privilegiato nelle vicende diventa qui mero testimone in una presa di coscienza sulla natura del fido Sandor ma anche su sé stessa, forte del rapporto con altri umani sopravvissuti, che cambiano drasticamente gli equilibri e i rapporti dei personaggi.
Dopo qualche passaggio meno brillante rispetto agli inizi, Marguerite Bennett, rimescolando in maniera decisa le proverbiali carte in tavola, riporta la narrazione di Animosity su territori decisamente interessanti. Più intimi e meno legati necessariamente agli stilemi survivalistici ma ideali per affrontare idealmente l’inizio della fine della serie e portare a compimento le varie trame.
I disegni
Dal punto di vista grafico purtroppo Animosity Volume 6 – Re del Texas conferma la sensazione avuta già nel precedente volume. Il disegnatore Elton Thomasi non riesce a trovare il giusto ritmo sia dal punto di vista del tratto che della costruzione della tavola per confezionare una prova del tutto convincente.
Thomasi opta per un tratto stilizzato e spigoloso che dovrebbe compensare con una certa dinamicità e immediatezza la mancanza di dettagli e attenzione ai particolari. Il tutto in realtà si traduce in anatomie e figure spesso approssimative in cui manca volume, una legnosa espressività dei personaggi ed una composizione delle singole vignette in cui il disegnatore dimostra tutte le sue lacune nella prospettiva e nel posizionamento dei corpi nello spazio.
Non giova neanche l’utilizzo di una orizzontalità che cercando richiami cinematografici, con doppie splash page, costringe il lettore in uno story-telling nervoso dove la costruzione della tavola è approssimativa e legata al semplice posizionamento dei riquadri su due pagine senza una consequenzialità iconica che giustifichi di fatto l’utilizzo della impostazione.
Sottotono anche il lavoro ai colori di Rob Schwager coadiuvato da Juancho!. I due optano per una paletta dai toni brulli e ben interpretano gli ambienti aridi e desertici del Texas ma a differenza dei volumi precedenti non riescono a donare la giusta profondità a tavole già di per sé carenti dal punto di vista della prospettiva e della divisione dei piani.
Il volume saldaPress
Ottima come sempre la cura carto-tecnica di saldaPress per il classico brossurato con alette adattato e tradotto in maniera discreta. Il volume è arricchito da una introduzione firmata dal colorista Marcelo Maiolo e da una interessante sezione di extra rappresentata da alcune pagine di sceneggiatura originale con relative in bianco e nero e poi a colori finali.
In Breve
Storia
7.5
Disegni
5.0
Cura Editoriale
7.0
Sommario
Dopo qualche passaggio meno brillante rispetto agli inizi, Marguerite Bennett, rimescolando in maniera decisa le proverbiali carte in tavola, riporta la narrazione di Animosity su territori decisamente interessanti. Più intimi e meno legati necessariamente agli stilemi survivalistici ma ideali per affrontare idealmente l'inizio della fine della serie e portare a compimento le varie trame.