La disperazione della scimmia: recensione

Pubblicato il 22 Agosto 2012 alle 13:00

Peyraud e Alfred firmano un fumetto drammatico che racconta l’amore con intensità e credibilità, per una storia degna dei grandi classici della letteratura scritta.

Autore: Jean-Philippe Peyraud (sceneggiatura), Alfred (disegni), Delf (colori)

Editore: Tunuè

Provenienza: Francia, 2006-2011

Formato: 19,5×27, copertina a colori plastificata opaca, 160 pag., col.

Genere: drammatico, romantico

Prezzo: €  18,50

Anno di pubblicazione: 2012

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Josef Setznar, artista mancato, si appresta a lasciare clandestinamente il suo Paese insieme alla fidanzata Joliette, inseguendo la speranza di una vita migliore, lontano da un governo che esercita in modo sempre più aspro la repressione, e che sfrutta in modo incontrollato le risorse naturali, condannando la popolazione alla miseria.

Poco prima della fuga, l’incontro-scontro con la carismatica e decisa Vesperine, figura di spicco dell’opposizione al regime, fa vacillare i propositi e il cuore di Josef, che tuttavia viene esortato dalla donna a fuggire e a vivere la sua vita con Joliette.

In un avventuroso e drammatico viaggio alla ricerca della libertà e dell’amore perduto, maturano e si definiscono i sentimenti dei protagonisti, intrecciati in una relazione dai risvolti inattesi e dolorosi, che non sembra concedere nessun appiglio alla felicità, così come l’auracaria, l’albero chiamato comunemente“la disperazione della scimmia”, non concede alcun appiglio per essere scalato.

Dopo aver portato in Italia opere quali “Perché ho ucciso Pierre” e “Non morirò da preda”, Tunuè propone al suo pubblico un nuovo lavoro firmato da Alfred ai disegni e da Jean-Philippe Peyraud ai testi: “La disperazione della scimmia” (Le Désespoir du singe).

Sullo sfondo di una rivoluzione civile sanguinosa e dilaniante, Peyraud costruisce una trama drammatica, degna di un romanzo classico, eseguita magnificamente da Alfred, con il suo stile grafico chiaramente debitore alla scuola francese, ma arricchito da atmosfere grottesche alla Tim Burton.

Il risultato è una storia d’amore intensa che mette al centro le varie sfaccettature e possibili formule di questo sentimento così complesso, sviluppato e descritto tramite le vicende e le relazioni dei personaggi in scena.

Figure centrali della trama sono Josef e Vesperine, che paradossalmente appaiono poco in scena come coppia, cui si affiancano le storie di Edith e Lazlo e i sentimenti di Joliette, in un gioco di richiami e parallelismi che ricorda alcune costruzioni letterarie di Tolstoj.

Ciò che sicuramente colpisce è l’abilità degli autori nel dare vita ad un contesto ricco di dettagli, credibile in tutte le sue parti e sottotrame, e popolato di personaggi secondari ben pensati anche quando marginali, vivi quanto i protagonisti stessi, e che permettono a questi ultimi di assumere il loro ruolo di attori principali nel migliore dei modi (vedi il generale Komack e la signorina Lounia).

L’edizione curata da Tunuè è ben realizzata, per un volume consistente stampato interamente su carta lucida, che accorpa i tre tomi originari in cui la storia è stata ripartita per la prima pubblicazione sul mercato francese.

“La disperazione della scimmia” si dimostra pertanto davvero un buon fumetto, che sviluppa con coerenza il suo tema portante senza che questo risulti piatto o scontato. Una storia avvincente che nulla ha da invidiare alla letteratura scritta.


VOTO: 8

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