Marvel Omnibus – The Amazing Spider-Man di David Michelinie & Todd McFarlane – Recensione

Pubblicato il 6 Agosto 2012 alle 10:00

Arriva l’edizione Omnibus di un classico moderno della Marvel! Scoprite le leggendarie storie dell’Uomo Ragno scritte da David Michelinie e disegnate dal rivoluzionario Todd McFarlane in un volume di quasi novecento pagine!

Marvel Omnibus – The Amazing Spider-Man di David Michelinie & Todd McFarlane

Autori: David Michelinie (testi), Todd McFarlane (disegni)

Casa Editrice: Panini Comics

Provenienza: USA

Genere: Supereroi

Prezzo: € 59,00, 18 x 28, pp. 856, col.

Data di pubblicazione: luglio 2012

 

 


Sin dal suo esordio la serie dell’Uomo Ragno fu caratterizzata da svariati elementi narrativi. Si trattava di un fumetto supereroico ma non mancavano influssi hard-boiled, noir e mystery e Stan Lee e Steve Ditko non ignorarono tali aspetti (basti pensare agli scontri con il terribile Goblin e con personaggi come il Grand’Uomo e il Signore del Crimine). Tuttavia, Peter Parker era dotato, persino nei momenti più drammatici, di uno spiccato senso dell’umorismo che influenzava le story-line. Di conseguenza, tanti episodi di Amazing Spider-Man erano ricchi di pathos e di tensione e nello stesso tempo divertenti.

Nel corso dei decenni, gli autori che si occuparono di Spidey enfatizzarono spesso uno di questi due dettagli. Se c’erano sceneggiatori che privilegiavano la comicità, altri, come Gerry Conway nei seventies e Peter David e J.M. De Matteis negli eighties, predilessero l’aspetto cupo e opprimente delle vicende ragnesche, realizzando storie considerate classici del fumetto statunitense. E il lato dark dell’Uomo Ragno raggiunse il culmine proprio con gli sceneggiatori citati in un periodo in cui il fumetto americano era contrassegnato dalla cosiddetta tendenza ‘morte e disperazione’, simboleggiata dagli X-Men di Chris Claremont.

Ma nei primi anni novanta giunse al timone di Amazing Spider-Man, la testata principale del Ragno, David Michelinie che comunque aveva avuto modo di occuparsi del Tessiragnatele in precedenza. Lo scrittore era conosciuto per la serie di Iron Man e in quel caso le tragedie non erano mancate, specialmente nella storica sequenza dell’alcolismo di Tony Stark. Si era messo in luce pure alla DC con Aquaman, descrivendo lutti e disgrazie che avevano sconvolto i fan di Arthur Curry. Perciò, tutti si aspettarono storie dell’Uomo Ragno dalle atmosfere simili.

Spiazzando i lettori, invece, Michelinie delineò story-lines divertenti e godibili, con dialoghi ironici e leggeri; malgrado non mancassero, naturalmente, momenti problematici, lo Spidey di Michelinie era un eroe allegro, sicuro di sé, felicemente sposato con la splendida Mary Jane, all’epoca attrice di soap opera, e nel complesso se la passava bene. Certo, fu Michelinie a introdurre il mostruoso Venom che si rivelò un villain temibile al pari di Goblin o dello Sciacallo. E utilizzò l’infido e psicopatico Jonathan Caesar che provocò preoccupanti grattacapi alla stupenda moglie del signor Parker. Ma, ripeto, in linea generale The Amazing Spider-Man divenne un comic-book scanzonato.

Nessuno, però, avrebbe potuto prevedere che questi episodi, pur di buona fattura ma comunque non innovativi dal punto di vista testuale, sarebbero entrati nella storia dei comics. E ciò avvenne grazie agli incredibili disegni di Todd McFarlane.
Il futuro fondatore (insieme ad altri artisti) della Image e creatore di Spawn, all’epoca aveva illustrato alcuni numeri di Batman e di Infinity Inc. e alla Marvel si era fatto notare con una run di Incredible Hulk. Il tratto di McFarlane rompeva con la tradizione della Casa delle Idee e le sue interpretazioni visive dei personaggi non lasciavano indifferente nessuno (pensiamo al suo Hulk grigio che assomigliava a una immensa massa di cemento).

Quando giunse sulla serie del Ragno, nel giro di un paio di mesi rivoluzionò radicalmente l’aspetto grafico del mensile. Spidey, fondamentalmente, era legato ai canoni di John Romita Sr. Todd, invece, concepì un eroe dalle pose contorte, anatomicamente impossibili ma suggestive, che rimandavano alla postura di un aracnide. La ragnatela, che fino a quel momento sembrava una rete da pesca, si trasformò in una serie di fili intrecciati a mo’ di spaghetti. Nella sua identità civile, Peter aveva un aspetto cartoonesco e Mary Jane possedeva una fisicità prorompente mai vista prima.

La rivoluzione grafica non risparmiò nemmeno i villains: Lizard, per esempio, assomigliava a una vera e propria lucertola e non a un essere umano; Magneto era sgraziato; la deliziosa Gatta Nera pareva uscita da un cartone animato della Warner Bros. Per non parlare poi del ributtante e sbavante Venom. Anzi, si può affermare che costui ottenne successo grazie allo sconvolgente look ideato da McFarlane. Ogni tavola, inoltre, presentava un’invenzione o una costruzione particolare e, con un tipico vezzo d’autore, Todd inserì sovente il gatto Felix a mo’ di firma. Bisognerebbe inoltre analizzare i geniali giochi d’ombra, le prospettive inusuali e gli sfondi urbani tipicamente gotici. Insomma, l’arte di Todd trasformò una manciata di storie in fondo convenzionali in autentici gioielli pop, al punto che le vendite di Amazing Spider-Man, già di per sé elevate, raggiunsero livelli impensabili (spingendo poi la Marvel a varare il mensile Spider-Man e affidandolo a Todd che si occupò anche dei testi).

Questo materiale è disponibile in un volume Omnibus. Potrete così scoprire (o riscoprire) un momento cruciale non solo della storia della Marvel e del suo personaggio di punta ma del fumetto a stelle e strisce. Secondo molti, infatti, furono queste storie, insieme a quelle degli X-Men disegnate da Jim Lee e della X-Force realizzate da Rob Liefield, a dare il via ufficialmente ai comics degli anni novanta e a uno stile che nel bene e nel male è stato significativo.

L’edizione Panini Comics è valida sia dal punto di vista della cura editoriale che da quello della qualità di stampa e, malgrado il prezzo non alla portata di tutte le tasche, va tenuta d’occhio.


Voto: 8

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