Marvel Collection Special – La Cosa e Quasar: Il Progetto Pegasus – Recensione
Pubblicato il 1 Agosto 2012 alle 10:30
Panini Comics ripropone una delle saghe più acclamate della Marvel anni settanta: Il Progetto Pegasus con protagonisti la Cosa, Quasar e altri affascinanti personaggi della Casa delle Idee, illustrata da maestri del calibro di John Byrne e George Perez!
Marvel Collection Special – La Cosa e Quasar: Il Progetto Pegasus
Autori: Ralph Macchio, Mark Gruenwald (testi), Sal Buscema, John Byrne, George Perez (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Genere: Supereroi
Prezzo: € 6,00, 17 x 26, pp. 144, col.
Data di pubblicazione: giugno 2012
I fan del genere supereroico sanno che è caratterizzato da elementi peculiari come la continuity, i crossover e così via. Ma c’è un altro dettaglio fondamentale: i team-up, cioè le alleanze dei giustizieri in calzamaglia che a più riprese hanno ottenuto il gradimento dei lettori. Negli anni settanta la Marvel decise di varare un mensile dedicato proprio a questa tematica: Marvel Team-Up, appunto.
Il comic-book era imperniato sull’Uomo Ragno (e nei primi tempi, con minore frequenza, sulla Torcia Umana) che mese dopo mese viveva un’avventura insieme a un supereroe sempre diverso. La serie ebbe un buon successo e in seguito l’etichetta statunitense pubblicò un serial analogo, stavolta incentrato sulla Cosa, dal titolo Marvel Two-In-One.
Sin dall’esordio, i Fantastici Quattro suscitarono l’entusiasmo dei lettori; ma la Torcia Umana e la Cosa erano senz’altro i personaggi più amati, tanto che Johnny Storm visse avventure in solitario sulla gloriosa Strange Tales e verso la conclusione del serial Ben Grimm ne divenne il co-protagonista. Di conseguenza, l’idea di un albo sul mostro arancione non era una novità. Come nel caso analogo di Marvel Team-Up, in Marvel Two-In-One la Cosa combatteva insieme a vari supereroi, alcuni famosissimi, altri meno. La serie in sé non è mai stata reputata una pietra miliare ma ci furono momenti interessanti e nel complesso vendette bene fino a quando, negli anni ottanta, chiuse per essere sostituita da The Thing.
Panini Comics, nella linea Marvel Collection Special, ripropone una sequenza che all’epoca fu accolta con favore, conosciuta con il titolo Il Progetto Pegasus. Il prologo apparve su Marvel Two-In-One nn. 42-43 e si dipanò poi nei nn. 53-58. La story-line nacque casualmente. Ralph Macchio, allora all’inizio della sua carriera, fu chiamato a sostituire all’ultimo momento lo scrittore regolare Roger Slifer. Macchio, quindi, decise di coinvolgere Ben negli intrighi del Progetto Pegasus, immenso complesso sotterraneo che custodisce alcuni villains, gestito da uno staff di scienziati che compiono svariate ricerche.
Nel progetto Pegasus si trova anche il misterioso Wundarr, essere potentissimo e con il cervello di un bambino che aveva già avuto a che fare con Ben. Ma le sinistre macchinazioni di un misterioso gruppo sovversivo rendono la situazione pericolosa e la Cosa deve presto affrontare minacce non di poco conto. Quando la trama incominciò a svilupparsi pienamente, Macchio fu affiancato dal compianto Mark Gruenwald e i due autori giocarono ampiamente con il Marvel Universe, utilizzando personaggi di primo piano e altri di secondaria rilevanza ma non per questo poco validi.
I fan più nerd della Casa delle Idee troveranno Capitan America, Quasar (qui in una delle sue prime apparizioni e Gruenwald si sentirà talmente intrigato dal character da renderlo protagonista un decennio più tardi di un comic-book apprezzato da molti), l’Uomo Cosa, Giant-Man (alias Bill Foster, l’ex Golia Nero che in queste storie cambia nome di battaglia), il cyborg Deathlock e l’aggressiva Thundra. Peraltro, in tale sequenza le vicende di Wundarr che si trascinavano da parecchio giungono a conclusione con la nascita dell’enigmatico Aquarian. E non mancano noti cattivi come Klaw e Solarr e altri quasi dimenticati come gli Entropisti e le Amazzoni (tra i loro ranghi vedrete una futura componente dei Thunderbolts).
I testi di Macchio e Gruenwald, tuttavia, pur efficaci, sono ridondanti, verbosi e retorici e gli episodi, anche se di buona fattura, non reggono il passare del tempo, a differenza di altri prodotti Marvel, magari più datati, ma ancora coinvolgenti. Di conseguenza, è la parte grafica il dettaglio più interessante dell’albo. Sal Buscema, che illustra il primo episodio, ha fatto meglio in altre occasioni. Ma c’è il grande John Byrne che realizza belle versioni della Cosa, di Capitan America e di Quasar, benché il suo tratto risulti più classico di quello di altre sue opere poiché le matite sono rifinite dal tradizionale Joe Sinnott, leggendario inchiostratore del Re Kirby. Da non perdere i numeri disegnati dall’immenso George Perez che, valorizzato dalle chine di Gene Day, ci dona una splendida interpretazione di Thundra e ci ammalia con tavole caratterizzate da un lay-out inventivo.
Perciò il volume può a mio avviso suscitare curiosità più dal punto di vista grafico che da quello narrativo. Ma costituisce in ogni caso un momento importante della lunga e complessa storiografia del Marvel Universe.