Marvel Collection Special: L’Incredibile Hulk n. 1 – Recensione

Pubblicato il 23 Luglio 2012 alle 11:00

Panini Comics presenta le classiche avventure dell’Incredibile Hulk! Riscoprite la magia degli anni sessanta con gli episodi leggendari del Golia Verde scritti da Stan Lee e illustrati da autentici maestri del fumetto americano!

Marvel Collection Special – L’Incredibile Hulk n. 1

Autori: Stan Lee (testi), Jack Kirby, Bill Everett, John Buscema, Gil Kane, Marie Severin (disegni)

Casa Editrice: Panini Comics

Provenienza: USA

Genere: Supereroi

Prezzo: € 6,00, 17 x 26, pp. 144, col.

Data di pubblicazione: luglio 2012


Che Hulk sia uno dei personaggi più importanti del Marvel Universe è risaputo e l’immensa popolarità di cui gode è dovuta anche ai telefilm degli anni settanta e alle più recenti pellicole cinematografiche che l’hanno visto protagonista. Quando nel 1962 Stan Lee e Jack Kirby lo idearono pensarono a una specie di versione moderna del Dr. Jekyll e di Mr. Hyde. Ma non si resero conto della valenza rivoluzionaria del pelleverde. Fino a quel momento, infatti, i mostri dei comics erano sempre stati malvagi e non agivano da eroi. Di conseguenza, Hulk fu innovativo per gli standard fumettistici dell’epoca, al pari della Cosa dei Fantastici Quattro.

Per questo motivo, almeno all’inizio, la sua serie non ebbe successo, poiché i lettori scambiarono Hulk per uno dei tanti mostri presenti nei comic-book horror e sci-fi statunitensi, e chiuse dopo pochi mesi. Tuttavia, le ripetute apparizioni del Golia Verde in vari episodi di Fantastic Four e Avengers fecero capire ai fans che costui era parte integrante dell’Universo Marvel; perciò, quando Stan ricominciò a proporre avventure del tormentato character su Tales to Astonish (che presentava pure storie di Sub-Mariner) il successo arrivò.

Panini Comics sta pubblicando varie run d’annata di diversi personaggi Marvel e ora è il turno di Hulk, appunto. I lettori avranno quindi modo di scoprire (o riscoprire) le vicende sixties di Bruce Banner in una miniserie di quattro numeri della linea Marvel Collection Special. La prima uscita comprende episodi tratti dai nn. 80-93 di Tales to Astonish. Trattasi di materiale rilevante, sia per quanto riguarda gli avvenimenti narrati, sia per la qualità degli autori coinvolti.

Coloro che apprezzano le storie odierne di Hulk rimarranno stupiti, considerando che le atmosfere sono decisamente differenti, come è giusto che sia. Il mostro è sempre braccato dall’esercito americano, simboleggiato dal collerico generale Ross; e appaiono la figlia di costui, Betty, grande amore dell’alter ego umano di Hulk, Bruce Banner; il maggiore Glenn Talbot, innamorato della ragazza; e il fido Rick Jones, non ancora implicato nelle complesse vicissitudini di Capitan Marvel. Ma è in questi episodi che Stan Lee decide di modificare lo status quo del serial e sarà in questa sequenza che Ross, Betty e l’intera opinione pubblica scopriranno che Hulk e Bruce Banner sono la stessa persona, con conseguenze imprevedibili (in precedenza solo Rick era a conoscenza del segreto).

Lee, tuttavia, non rinuncia a divertirsi con ulteriori invenzioni. È in questi episodi che nasceranno villain minori come Boomerang, al soldo dell’Impero Segreto, e nemici fondamentali come il mostruoso Abominio. Per giunta, dimostrando per l’ennesima volta che il Marvel Universe era un mondo coeso, Stan ripesca da altre serie l’Uomo Talpa, Tyrannus, il bizzarro Straniero, e non rinuncia all’apparizione di una guest-star del calibro di Silver Surfer, in due episodi che anticipano la splendida serie del Surfista e che creano presupposti narrativi, in seguito usati da Roy Thomas e Steve Englehart, che porteranno alla nascita dei Difensori.

I testi di Lee possono risultare datati e ridondanti, benché alleggeriti dall’ironia; ma stiamo parlando di un fumetto degli anni sessanta, più semplice e, a conti fatti, più ingenuo e bisogna inserirlo nel contesto del periodo. Per quanto riguarda la parte grafica, i penciler sono da decenni entrati a pieno diritto nella leggenda. Bill Everett, creatore di Sub-Mariner e primo disegnatore di Devil, qui assistito dagli schizzi di Jack Kirby, svolge un lavoro impeccabile. C’è il grande John Buscema in una sequenza che precede la sua storica run di Avengers. In questo caso, il suo tratto risulta grezzo, a causa delle chine di John Tartaglione e Mickey Demeo, ma l’artista è comunque efficace con il suo Hulk monumentale e maestoso.

E le storie illustrate da Gil Kane che costituiscono il suo primo incarico Marvel sono da non perdere. Il suo stile era considerato inusuale per la Casa delle Idee (effettivamente Gil proveniva dalla DC) ma basta ragionare sulla sua maniera di visualizzare l’orripilante Abominio o lo stesso Hulk, qui in una delle interpretazioni più incisive della sua storia editoriale, nonché sulla costruzione inventiva del lay-out per intuire le immense capacità creative dell’artista. E non si deve trascurare l’apporto di una delle poche donne del comicdom, Marie Severin, colei che disegnerà il maggior numero di episodi dell’Hulk classico e che sarà identificata con il comic-book fino all’arrivo di Herb Trimpe. In questo numero potrete godervi il suo esordio, rappresentato dal mitico incontro/scontro tra Hulk e Silver Surfer, e va specificato che la versione del mostro impostata da Marie sarà per molto tempo considerata canonica. Se non erro, questo materiale era disponibile solo nei vecchi, introvabili albi Corno e bene ha fatto la Panini a recuperarlo. L’attuale edizione si distingue per la buona qualità di stampa e l’ottima resa dei colori. Se volete perciò sperimentare la magia dei sixties questa è un’ottima occasione.


Voto: 7 ½

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