La Mano Nera di Onofrio Catacchio | Recensione
Pubblicato il 23 Novembre 2020 alle 15:30
La Mano Nera di Onofrio Catacchio è il racconto a fumetti di una biografia esemplare, quella del poliziotto italo-americano Joe Petrosino, sullo sfondo di una New York selvaggia e spietata.
Autori: Onofrio Catacchio (testi & disegni) Aldo Di Gennaro (copertina)
Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore
Genere: procedural
Provenienza: Italia
Prezzo: € 20, 22×31, 128 pp., b/n, C.
Data di pubblicazione: 26 novembre 2020
La Mano Nera di Onofrio Catacchio era originariamente apparso sulla collana Le Storie, precisamente nel numero 54, riscuotendo un notevole riscontro di critica e pubblico tanto che oggi Sergio Bonelli Editore lo ripropone in uno volume deluxe cartonato.
La Mano Nera – le indagini di Joe Petrosino
In La Mano Nera ci troviamo a New York, precisamente il 10 novembre 1907. Davide Orsi è un giovane giornalista che giunge negli Stati Uniti su una nave di immigrati dall’Italia. Il suo compito è quello di fare un cronaca del viaggio ma anche delle condizioni di vita dei suoi connazionali in quella che da molti è vista, giustamente, come la terra promessa.
Il primo impatto con gli Stati Uniti però non è dei migliori. Il giovane Davide infatti assiste ad un brusco arresto e viene scambiando per un complice, un affiliato alla organizzazione denominata Mano Nera che gestisce i traffici illeciti a Little Italy soprattutto estorsioni e prostituzione.
Per fortuna Davide riesce a chiarire la sua posizione complice anche la buona volontà di un giovane tenente italo-americano: Joe Petrosino. Il Tenente Petrosino guida un reparto speciale denominato Italian Branch – che oltre a mantenere l’ordine a Little Italy bracca da vicino proprio la Mano Nera – ed invita Davide ad unirsi alle sue indagini per poter dare un resoconto “vivo” delle condizioni in cui vivono gli immigranti italiani e le insidie a cui vanno incontro.
Ben presto la caccia alla Mano Nera entra nel vivo perché questa volta l’estorsione è ai danni del mitico Maestro Caruso, il tenore. Contemporaneamente all’Italian Branch viene affidato lo spinoso caso dello Scotennatore, un omicida che prende di mira ragazze sole per ucciderle e scalparle.
I due casi verranno brillantemente risolti mostrando come la cifra dell’America di inizio XX secolo era ancora la violenza, quella brutale e soverchiante non solo fisicamente ma anche psicologicamente.
La Mano Nera – precisione e ritmo
Onofrio Catacchio è un autore forse poco celebrato del fumetto italiano sia dal punto di vista della scrittura che del tratto e questo La Mano Nera lo dimostra in maniera inequivocabile.
La Mano Nera è un volume che per concezione, sviluppo ed esecuzione dovrebbe essere utilizzato come manuale di testo in qualsiasi scuola di fumetto.
L’autore di origini baresi è cosciente di aver scelto un personaggio ostico per il suo lavoro non solo per le sue molte declinazioni (narrative e televisive) ma anche per l’illustre precedente fumettistico (la serie pubblicata sul Corriere dei Ragazzi nel 1972 e firmata da Mino Milani e Sergio Toppi) ma questo non lo scoraggia anzi.
Con piglio sicuro e forte di una ricerca documentale puntuale tratteggia un personaggio, Joe Petrosino, giusto con i giusti ma implacabile e determinato nella sua ricerca della giustizia. Catacchio con un protagonista solidissimo e un “punto di vista” credibile – quello del cronista – può costruire un procedural tosto e molto televisivo per ritmo che non disdegna né l’azione né tirare in ballo personaggi realmente esistiti o uno dei grandi misteri della criminologia mondiale (Jack Lo Squartatore).
La barra però è ben dritta grazie ad un approccio basato sulla credibilità delle vicende, approccio che si respira sin dalla prima tavola che fa idealmente da prologo a tutto, e che trova ragion d’essere nella risoluzione dei casi di Petrosino seguiti dal giovane cronista in cui la cifra è la spietatezza, nel suo più ampio del termine, del Nuovo Mondo.
La Mano Nera – poche linee… bastano
La chiarezza nell’esposizione di Onofrio Catacchio è disarmante. Uno story-telling preciso e pulito perfettamente sincronizzato con la costruzione della tavola di tradizionale stampo bonelliano.
Ma è la linea l’elemento in cui si cristallizza lo stile grafico dell’autore. È la linea continua, sicura, precisa di Catacchio che detta i volumi mentre il nero viene utilizzato con parsimonia. Le espressioni e le anatomie allora diventano chiare, immediate riconoscibili in un esercizio complesso ma estremamente appagante sia nel disegnatore ma soprattutto nel lettore ricordando in certi frangenti il Magnus meno esageratamente grottesco.
Grande attenzione al dettaglio sia degli ambienti che del vestiario dei personaggi ad esempio, tutto rientra in puntigliosa ricostruzione storicamente verosimile della storia. Questo permette all’autore di entrare nei particolari ma sempre con grande semplicità del tratto.
Anche dal punto di vista quindi c’è tanto da imparare da La Mano Nero di Onofrio Catacchio, semplificando si potrebbe dire che il suo sia un lavoro di “sottrazione”: meno elementi ma più chiari e decisi.
La Mano Nera – il volume
Sergio Bonelli Editore (ri)confeziona La Mano Nera in un elegante e snello volume cartonato dalla impeccabile cura carto-tecnica. Il volume si distingue anche per la breve introduzione firmata da Mauro Marcheselli ma soprattutto per la corposa post-fazione firmata dallo stesso Onofrio Catacchio in cui si ripercorre la genesi del fumetto anche attraverso eccellenti bozzetti preparatori.
In Breve
Storia
8.0
Disegni
9.0
Cura Editoriale
8.0
Sommario
Con piglio sicuro e forte di una ricerca documentale puntuale tratteggia un personaggio, Joe Petrosino, giusto con i giusti ma implacabile e determinato nella sua ricerca della giustizia. Catacchio con un protagonista solidissimo e un "punto di vista" credibile - quello del cronista - può costruire un procedural tosto e molto televisivo per ritmo che non disdegna né l'azione né tirare in ballo personaggi realmente esistiti o uno dei grandi misteri della criminologia mondiale (Jack Lo Squartatore).