The Mandalorian Stagione 2 | Recensione

Pubblicato il 18 Dicembre 2020 alle 12:30

In The Mandalorian Stagione 2, il Mandaloriano viaggia alla ricerca di altre congreghe per poter riconsegnare il Bambino alla sua specie ma Moff Gideon e l’Impero sono sempre in agguato!

Numero Episodi: 8

Durata: 35/50 min ca.

Cast: Pedro Pascal, Carl Weathers, Gina Carano, Werner Herzog, Nick Nolte, Giancarlo Esposito

Produzione: Lucasfilm, Fairview Entertainment

Distribuzione: Disney+

Data di uscita: 30 ottobre 2020/18 dicembre 2020

Domenico Bottalico
Domenico Bottalico
2020-12-18T12:30:55+00:00
Domenico Bottalico

In The Mandalorian Stagione 2, il Mandaloriano viaggia alla ricerca di altre congreghe per poter riconsegnare il Bambino alla sua specie ma Moff Gideon e l’Impero sono sempre in agguato! Numero Episodi: 8 Durata: 35/50 min ca. Cast: Pedro Pascal, Carl Weathers, Gina Carano, Werner Herzog, Nick Nolte, Giancarlo Esposito Produzione: Lucasfilm, Fairview Entertainment Distribuzione: Disney+ Data di uscita: 30 ottobre 2020/18 dicembre 2020

The Mandalorian Stagione 2 si è appena conclusa su Disney+ mietendo consensi di pubblico e di critica.

Din Djarin sarà riuscito a riconsegnare alla sua specie Baby Yoda? Inoltre qual è il mistero dietro i Mandaloriani?

The Mandalorian – dove eravamo rimasti?

Le vicende di The Mandalorian si svolgono circa cinque anni dopo quelle de Il ritorno dello Jedi e 25 anni prima quelle de Il Risveglio della Forza ed hanno come protagonista Din Djarin, un cacciatore di taglie mandaloriano che opera oltre i confini della Nuova Repubblica. Din accetta di recuperare un bambino che sappiamo essere della stessa specie di Yoda, tant’è che in più di una occasione mostra un collegamento con la Forza. Dopo aver recuperato la taglia su Arvala-7, il Mandoloriano torna sul pianeta Nevarro per riconsegnarla al Cliente ovvero una cellula imperiale. Pentitosi poco dopo della scelta e decide di recuperarlo.

Grazie all’intervento degli altri mandaloriani, il Mandaloriano riesce a fuggire iniziando così la sua fuga insieme al Bambino per tutta la galassia braccati da altri spietati cacciatori. Il ritorno su Nevarro sembra l’unica soluzione così come prospettata dal suo contatto Greef Karga che gli suggerisce di usare il Bambino come esca e uccidere il Cliente. Tuttavia sia Karga che il Mandaloriano avevano sottovalutato la potenza dell’Impero, che aveva stretto d’assedio la città, capeggiata da Moff Gideon.

Lo scontro è drammatico e il Mandaloriano e il Bambino riesco a sfuggire per il rotto della cuffia e non senza pagare un prezzo altissimo in termini di vite. Perché Gideon vuole per forza mettere le mani sul Bambino?

The Mandalorian 2 – ci sono un Bambino e Mandoloriano che…

Alla fine della precedente stagione – la nostra recensione QUI – l’Armiera Mandaloriana aveva investito Din Djarin di un nuovo solenne compito: riportare il Bambino, o Baby Yoda se preferite, sano e salvo alla sua gente. The Mandalorian Stagione 2 inizia quindi con il Mandaloriano che intraprende un peregrinaggio con il suo giovane, e sempre affamato amico, alla ricerca di altre congreghe mandaloriane che possano assisterlo nella missione tutt’altro che semplice visto che alle loro calcagna c’è sempre Moff Gideon e quello che rimane dell’Impero.

Iniziano così una serie di tappe forzate in cerca di indizi e alleati. Da Tatooine (dove si recupera una corozza mandaloriana) passando per pianeti ghiaccianti si arriva fino alla luna di Trask dove Din Djarin incontra sì altri mandaloriani ma apprende che non tutti mantengono fede ai precetti della loro razza come fa lui (ovvero Bo-Katan Kryze alla ricerca della Dark Saber in mano a Moff Gideon).

The Mandalorian Stagione 2 Bo-Katan

Il ritorno a Nevarro coincide con le riparazioni alla Razor Crest ma anche con l’eliminazione di una base imperiale dove si conducono strani esperimenti che sembrerebbero essere legati alla caccia a Baby Yoda scatenata da Moff Gideon intento a quanto pare a creare una razza di trooper perfetta.

Finalmente il Mandaloriano però ha ottenuto degli indizi concreti che lo mettono alla ricerca di una misteriosa Jedi di nome Ahsoka Tano sul pianeta Corvus. I due, che dovrebbero essere acerrimi nemici separati come sono dalle loro ideologie, stringono una alleanza per liberare la città Calodan. Tano rivela a Din non solo il nome di Baby Yoda, ovvero Grogu, ma anche il suo passato fatto di fughe, repressioni dei suoi poteri Jedi e paura.

La stessa Jedi è troppo spaventata da quel potere così instabile e invita i due a recarsi presso un pianeta vicino dove, grazie ad “pietra veggente”, Grogu sarebbe entrato in forte connessione con la Forza richiamando altri Jedi più esperti.

Mentre Grogu è connesso alla Forza tuttavia il Mandaloriano deve respingere l’attacco di Moff Gideon che aveva rintraccio i due grazie ad un segnalatore innestato sulla Razor Crest. Anche con l’aiuto della rediviva Fennec e del leggendario Boba Fett (alla ricerca della sua corazza che Din aveva ottenuto su Tatooine) però il Mandaloriano non riesce ad evitare che Grogu venga catturato.

Per salvare Grogu bisogna però prima rintracciare Moff Gideon. Mando chiede quindi aiuto a Cara Dune per liberare Migs Mayfeld e sfruttare il suo status di fuggitivo dalla truppe imperiali per avere accesso ad un terminale e ottenere le coordinate. Il gruppo quindi si infiltra in una base mineraria imperiale nascosta compiendo una spettacolare missione che si trasforma anche in un clamoroso sabotaggio.

A Din e ai suoi non resta quindi che assaltare la nave di Moff Gideon ma non senza prima aver reclutato Bo-Katan con la promessa di restituirle la Dark Saber. Il salvataggio sembra procedere al meglio ma una intera guarnigione di Dark Trooper può essere un avversario durissimo da fronteggiare.

E mentre Gideon sembra cedere anche troppo facilmente sotto i colpi del Mandaloriano, i cacciatori diventano prede. Gideon semina zizzania fra i nostri, grazie ad una rivelazione proprio sulla Dark Saber, e l’aiuto arriverà nell’ora più buia da una misteriosa figura.

È tempo per Grogu e Din di salutarsi? e cosa succederà ora a Bo-Katan, a Boba Fett e alla Dark Saber?

The Mandalorian Stagione 2 – quando il fanservice è tutto

Si potrebbe analizzare The Mandalorian Stagione 2 prendendo benissimo come esempio il settimo, e penultimo, episodio della stagione. Questo perché di fatto è l’unico episodio che si stacca agilmente dagli stilemi della prima stagione con personalità e profondità.

Tutti i restanti episodi, soprattutto i primi 6, sono una ripetizione di uno schema ben collaudato (Mando cerca indizi/aiuto, Mando risolve un problema per ottenere aiuto, recupera artefatto e/o stringe un’alleanza) e che sembra ricalcare quello di una certa ruolistica fantasy mentre il tutto viene infarcito o da scenette comico-tenere con Baby Yoda o da incredibili cammei di personaggi del fu Universo Espanso che, frettolosamente cancellato dalla Disney, sta mostrando invece tutta la sua incredibile ricchezza.

Si badi bene a sottolineare come sia la messa in scena che gli effetti speciali sono eccezionali anche in quegli episodi (il secondo soprattutto) che di fatto è un lussuoso riempitivo.

Jon Favreau lavora quindi “al minimo sindacale”. Le sceneggiature sono esili, i dialoghi spesso sono meri riempitivi mentre i registi alternano prove molto convincenti (Bryce Dallas Howard) con alcune svogliate (Robert Rodriguez) in cui l’influenza di Sergio Leone (nel primo episodio) e prima di lui Akira Kurosawa (Dave Filoni, nel quinto) non sono più gustosi rimandi cinematografici ma veri e propri “sfondi” in cui i movimenti di macchina e le inquadrature vengono pedissequamente ricalcati.

The Mandalorian Stagione 2 Tano

Ma il canovaccio funziona e funziona bene. Poco importa se i personaggi, eccetto qualche raro caso, vengano presentati frettolosamente generando quell’entusiasmo nel fan duro e puro che invece nello spettatore magari più giovane o inesperto non può andare oltre la semplice curiosità. La speranza è quella di alimentare allora un circolo in cui si vada a ritroso e si recuperi la fortunatissima serie animata The Clone Wars che dimostra, insieme a Rogue One citato clamorosamente proprio negli ultimi due episodi, di essere l’unico vero prodotto di spicco del franchise sin dalla trilogia originale.

In tal senso tutta quella serie di ottimi spunti accennati nella prima stagione di fatto subiscono una brusca battuta d’arresto in The Mandalorian Stagione 2.

Non ci si sforza neanche di cambiare la successione degli eventi. Se la prima stagione aveva avuto un bell’arco narrativo sulla scoperta dell’identità e del nome di Mando e su chi fossero i Mandaloriani in questa seconda stagione l’arco narrativo viene ripetuto con Baby Yoda alias Grogu ma in maniera superficiale e altrettanto frettolosa.

Superficiale si rivela poi anche il villain Moff Gideon con un Giancarlo Esposito che ce la mette tutta ma cade nel cliché del “cattivo sogghignante” umiliato nel penultimo episodio anche da un semplice ufficiale imperiale molto, molto più minaccioso in un paio di semplici battute.

Perché poi Gideon abbia bisogno del sangue di Grogu per mettere a punto i Dark Trooper è un mistero che non viene risolto ma anche questo ha poca importanza perché il tutto viene offuscato dall’ultimo incredibile (in tutti i sensi) cammeo dell’episodio finale.

The Mandalorian Stagione 2 ha trovato quindi altri mezzi per confermare il suo livello qualitativo superiore rispetto alla media delle altre produzioni attuali con un approccio essenziale, sia in termini di plot che registico, e soprattutto sfoderando quell’arma che nella passata stagione era stata solo marginalmente utilizzata: il fanservice.

The Mandalorian Stagione 2 – e ora?

The Mandalorian ha aperto la strada ad una nuova epoca per il franchise basti vedere i roboanti annunci di qualche giorno fa – cliccate QUI per i dettagli. E questo è un merito innegabile.

Ma come prodotto in sé, rispetto alle ottime premesse della prima stagione, The Mandalorian Stagione 2 è stato in parte una delusione abbandonando qualsiasi velleità di sviluppo autonomo, pur avendo introdotto personaggi solidi e credibili, preferendo invece il gioco dei rimandi e delle citazioni e assomigliando ad un gigantesco backdoor pilot.

Un gioco asfissiante, puntiglioso, stupefacente nella messa in scena ma che rappresenta un passo indietro richiamando purtroppo alla mente la sciagurata ultima trilogia cinematografica.

The Mandalorian Stagione 2 si chiude infatti in maniera un po’ anticlimatica, ricorrendo ad un ingombrante deus ex-machina e ad una altrettanto insospettabile scena post-titoli di coda che dimostra purtroppo come il franchise riesca solo in casi eccezionali a divincolarsi dall’ombra della visione e dei personaggi originali partoriti dalla mente di George Lucas.

The Mandalorian Stagione 3 debutterà il 25 dicembre 2021 e per i fan è già iniziato il conto alla rovescia.

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In Breve

Giudizio Globale

7.0

Sommario

The Mandalorian Stagione 2 ha trovato altri mezzi per confermare il suo livello qualitativo superiore rispetto alla media delle altre produzioni attuali con un approccio essenziale, sia in termini di plot che registico, e soprattutto sfoderando quell'arma che nella passata stagione era stata solo marginalmente utilizzata: il fanservice.

7

Punteggio Totale

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