Aldobrando di Gipi e Luigi Critone | Recensione

Pubblicato il 6 Novembre 2020 alle 15:15

Con Aldobrando, Gipi ci trascina nell’universo fantasy del suo Bruti insieme al disegnatore Luigi Critone per un racconto, quasi una fiaba, di formazione ma che ha un cuore di critica socio-politica.

Autori: Gipi (testi) Luigi Critone (disegni) Francesco Daniele e Claudia Palescandolo (colori)

Casa Editrice: Cononino Press

Genere: fantasy

Provenienza: Italia

Prezzo: € 24, 21.5 x 29, C., col., 208 pp.

Data di pubblicazione: 05 novembre 2020

Domenico Bottalico
Domenico Bottalico
2020-11-06T15:15:13+00:00
Domenico Bottalico

Con Aldobrando, Gipi ci trascina nell’universo fantasy del suo Bruti insieme al disegnatore Luigi Critone per un racconto, quasi una fiaba, di formazione ma che ha un cuore di critica socio-politica. Autori: Gipi (testi) Luigi Critone (disegni) Francesco Daniele e Claudia Palescandolo (colori) Casa Editrice: Cononino Press Genere: fantasy Provenienza: Italia Prezzo: € 24, 21.5 x 29, C., col., 208 pp. Data di pubblicazione: 05 novembre 2020

Aldobrando è il nuovo graphic novel fantasy firmato da Gipi, qui nella insolita veste di “semplice” sceneggiatore, e accompagnato ai disegni da Luigi Critone. Si tratta di una storia ambientata nello stesso universo del gioco di carte Bruti e che Coconino Press porta in Italia dopo l’ottimo riscontro di critica e pubblico avuto in Francia.

Aldobrando – correre il mondo

Il piccolo Aldobrando viene affidato ad uno strego poco prima di scendere nella Fossa per combattere la sua ultima battaglia contro un usurpatore. Il ragazzo cresce arrivando all’adolescenza senza praticamente aver mai visto il mondo ma tutto cambia repentinamente quando il suo Maestro, a causa del fallimento di una misteriosa pozione magica, lo invita a “correre il mondo” alla ricerca di una altrettanto misteriosa Erba di Lupo che ha proprietà curative.

Ma come detto Aldobrando è un ragazzo ingenuo e ben presto si trova immischiato in faccende molto più grandi di lui che lo porta a Due Fontane o meglio nelle segrete del palazzo del Re di Due Fontane.

Erroneamente accusato di aver attentato alla vita del principe, la sua permanenza in catene sarà scandita da alcuni incontri: dapprima con Boccamarcia, il capo torturatore, e poi con la Principessa fino a quello con il mastodontico Ucciditore.

Altrettanto rocambolesca però sarà la sua fuga, in una evasione tutt’altro che volontaria, che però lo porterà a rivalutare le sue priorità e rovesciare, in maniera clamorosa e anche qui tutt’altro che scontata, una congiura di palazzo e poter così ritornare dal suo Maestro sempre però senza la misteriosa Erba del Lupo…

Un racconto di formazione ma anche una “satira” politica

Gipi torna prepotentemente, seppur con una ambientazione per lui meno usuale, al racconto di formazione con Aldobrando. Quello del protagonista è senza ombra di dubbio il racconto del passaggio all’età adulta che coincide, come ogni fantasy nell’accezione più aperta del genere, con la separazione dall’ambiente sicuro rappresentato idealmente dalla casa.

Non è un caso che l’immagine della casa, anch’essa da intendersi nell’accezione più ampia del termine, ritorni forte quando il racconto di formazione si trasforma dapprima in satira politica e poi in vera e propria critica al potere inteso come enstablishment che crolla quando viene mostrata la vacuità delle sue stesse regole tanto rigide quanto ciniche.

In questo senso Aldobrando mutua tanto dal classico racconto di formazione quanto da capisaldi di una certa cinematografia italiana come L’armata Brancaleone di Monicelli o Non Ci Resta che Piangere.

La cifra del libro è questa delicata tensione quindi fra la crudeltà del mondo – vedasi il grandioso personaggio dell’Ucciditore – e l’ingenuità, purezza di cuore verrebbe da dire, del protagonista che, pur con braccine che sembrano “zampe di merlo”, riesce a trionfare grazie allo spirito di sacrificio e alla determinazione che si oppongono alla forza bruta.

Aldobrando è un eroe moderno perché non corrisponde alla kalosagathia tipica dell’eroe epico e non ne ha assolutamente i tratti distintivi anteponendo invece una positività assoluta e noncurante del cinismo che lo circonda.

I disegni di Luigi Critone

Luigi Critone è un elegante e solenne interprete della sceneggiatura e del mondo di costruito da Gipi. C’è subito da dire che, forse anche a causa della colorazione all’acquerello, il lavoro del disegnatore non si discosta molto da quello di alcuni lavori di Gipi a livello stilistico.

Ben diverso è però il tratto e la costruzione della tavola. Vi è senz’altro una maggiore ricerca del realismo nelle figure di Critone che però non rinunciano a quei tratti caricaturali a metà strada fra il fantasy e la fiaba né tantomeno alla espressività marcata e fondamentale per delineare sia la contrapposizione che “l’allineamento” dei personaggi recuperando quella tensione fra ingenuità e cinismo di cui sopra.

Limpidissimo è anche lo story-telling che media la costruzione della tavola di stampo franco-belga – molto ricca di riquadri – a quella della tradizione italiana – più imposta e asciutta. Il risultato è molto personale: la dimensione orizzontale viene spesso spezzata in riquadri verticali che, pur mantenendo la prospettiva molto cinematografica, permettendo anche di aumentare o diminuire il ritmo della narrazione soffermandosi in maniera puntuale sui personaggi e sui loro stati d’animo, vero cardine anche grafico del libro.

Magistrale la colorazione all’acquerello già citata poco sopra ad opera di Francesco Daniele e Claudia Palescandolo che dona quella patina di sospensione nel tempo tipica del fantasy al libro in una contrapposizione spesso netta fra toni caldi e toni freddi ma sempre alla ricerca anche qui di un realismo mai ridondante.

Il volume

Coconino Press confeziona un elegantissimo cartonato di grande formato (21.5×29) che esalta le tavole del disegnatore Luigi Critone. Ottima la rilegatura che permette una agevole lettura così come la scelta di carta porosa che si sposa benissimo con gli acquerelli della colorazione. Non ci sono extra di sorta a correndo del volume.

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In Breve

Storia

9.0

Disegni

9.0

Cura Editoriale

8.0

Sommario

La cifra di Aldobrando è questa delicata tensione quindi fra la crudeltà del mondo - vedasi il grandioso personaggio dell'Ucciditore - e l'ingenuità, purezza di cuore verrebbe da dire, del protagonista che, pur con braccine che sembrano "zampe di merlo", riesce a trionfare grazie allo spirito di sacrificio e alla determinazione che si oppongono alla forza bruta.

8.5

Punteggio Totale

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