Bedelia, la recensione del nuovo graphic novel di Leo Ortolani
Pubblicato il 2 Novembre 2020 alle 19:00
Leo Ortolani rimette mani al suo Venerdì 12 con Bedelia, graphic novel tutto incentrato sulla conturbante “antagonista” di quella saga.
Autori: Leo Ortolani (testi & Disegni)
Casa Editrice: BAO Publishing
Genere: umoristico
Provenienza: Italia
Prezzo: € 19, 17×24, pp. 176, b/n, C.
Data di uscita: 29 ottobre 2020
Bedelia è il nuovo graphic novel che Leo Ortolani realizza per BAO Publishing rimettendo mani a Venerdì 12 e approfondendo proprio “l’antagonista” di quella saga fra le più ironiche e personali da lui mai realizzate.
Chi è Bedelia?
Bedelia era “l’antagonista” di Venerdì 12 – QUI la nostra recensione della nuova edizione uscita poche settimane fa per BAO Publishing – una ragazza tanto bella quanto perfida, una mangiatrice di uomini che non contraccambiando l’amore del protagonista Aldo lo aveva costretto a sottostare ad una maledizione che lo aveva trasformato in un gobbo mostro ripugnante. Solo dopo molti anni Aldo si era ripreso, e ritrasformato, trovando il vero amore, forse, nella vicina di casa Dulcistella.
Bedelia, anche le Dee appassiscono?
Bedelia, il graphic novel, scopriamo presto essere ambientato molti anni dopo la fine delle vicende di Venerdì 12. Scopriamo anche che Bedelia di lavoro fa la modella ma il suo status, testimoniato dai cartelloni giganti che campeggiano in tutta la città, sta per crollare: Segreti, la marca di lingerie di cui è il volto e il corpo da anni, la sta sostituendo con una modella più giovane.
Bedelia entra in crisi. Rimanendo fedele alle sue scelte, e convinta che “l’ignoranza sia una benedizione”, Bedelia non riesce a capacitarsi di come le persone, e soprattutto gli uomini, riescano a dimenticarla così velocemente.
Abituata ad essere desiderata, adorata, servita e riverita, la protagonista deve ora affrontare la vacuità della sua vita accompagnata da Gaudio, il suo angelo custode, dapprima confrontandosi con la madre e poi con… Aldo. Le vite dei due sono state drasticamente differenti – l’eccesso di lei contro la normalità di lui – e in un incredibile intreccio fra presente e passato scopriremo il destino della Dea.
Bedelia – un sequel amarissimo
Così come accaduto con Rat-man con il graphic novel Cinzia, Leo Ortolani ha modo oggi, a distanza di anni e con un lucidità diversa, di rimettere mano ai suoi molti universi narrativi come quello di Venerdì 12 con questo Bedelia che ne è idealmente un sequel ma dal piglio decisamente meno umoristico e divertente, nel senso più diretto del termine.
In Bedelia permangono i tratti distintivi della scrittura di Ortolani ma l’umorismo si fa amara ironia e il citazionismo, soprattutto quello cinematografico, è fulminante quasi come le freddure, vero marchio di fabbrica della protagonista.
Inizialmente il racconto sembra far sussultare l’animo del lettore in una ipotetica “rivincita del nerd”. Bedelia è stata finalmente scalzata dal suo piedistallo: la sua vita si sgretola inesorabilmente mentre scaviamo nel suo traumatico passato.
Ma Ortolani non cede al richiamo di “umanizzare” una delle sue antagoniste meglio riuscite. Al contrario scava a fondo, mostra la vacuità – terribilmente consapevole – del personaggio fra ironia e scene anche forti – non tanto l’orgia equiparata ad un barbecue quanto l’incontro con il tassista che la invita a “non fare la preziosa” ora che la fama è un lontano ricordo – e con essa tutta quella della “società dello spettacolo” tanto per citare Guy Debord che privilegia l’apparire anziché l’essere.
Bedelia tuttavia rimane stoica e mentre questo apparire perde sempre più di significato, Gaudio è una irriverente “grillo parlante” che fa da contraltare alla disarmante normalità di Aldo che oramai vive la sua ossessione per Bedelia a distanza di anni con tenero distacco.
Il finale ad un certo punto del libro risulterà lapallisiano ma non meno efficace di quanto si possa pensare. Non si tratta di un lieto fine bensì un finale che conferma il carattere “iconico” della protagonista…
Bedelia – i disegni di Leo Ortolani
Dal punto di vista grafico, Bedelia conferma il livello di sintesi e il perfetto equilibro raggiunto dal Leo Ortolani disegnatore.
Con uno stile oramai ben codificato, in cui stilizzazione e caricaturismo convivono in anatomie e fisionomie stilisticamente autonome e riconoscibili, è evidente anche come l’autore abbia assorbito definitivamente il formato “libro” dal punto di vista della costruzione della pagina superando le tendenze alla “striscia”.
In tal senso la tavola è costruita in maniera regolare – praticamente sempre a 6 riquadri – dando un ritmo agile e leggibile che permette ad Ortolani di concedersi, mai come in questo libro, tavola a tutta pagina o doppia pagina che sono vere e proprie pin-up della protagonista.
Bedelia – il volume BAO Publishing
BAO Publishing confeziona un solidissimo volume cartonato formato 17×24, formato ormai standard per le pubblicazioni di Leo Ortolani. Il volume non presenta extra di sorta.
In Breve
Storia
8.0
Disegni
8.0
Cura Editoriale
8.0
Sommario
Con Bedelia, Leo Ortolani realizza un sequel amarissimo. Non è la rivincita che ci si potrebbe aspettare rispetto alla vicende di Venerdì 12 ma una riflessione tanto franca quanto inaspettatamente profonda e intima sulla vacuità della società dell'immagine.