The Alienist – Angel of Darkness, la recensione
Pubblicato il 27 Ottobre 2020 alle 15:30
La seconda stagione di The Alienist è finalmente disponibile su Netflix.
Basato su: The Alienist, The Angel of Darkness di Caleb Carr
Cast: Daniel Brühl, Luke Evans, Dakota Fanning
Paese di origine: Stati Uniti
Numero episodi: 8 (18 totali)
Distribuzione: Netflix
Data di uscita in Italia: 22 ottobre 2020
Durata singolo episodio: 42-53 minuti
La seconda stagione di The Alienist (qui trovate la mia recensione della prima), Angel of Darness, è una serie originale TNT composta da 8 episodi.
Caleb Carr, autore dei romanzi su cui si basano entrambe le stagioni di The Alienist, ha supervisionato anche questa volta la realizzazione della serie.
Tutti e 8 gli episodi che compongono Angel of Darkness (vi ricordo che invece la prima stagione di The Alienist consta di 10 puntate) è andata in onda per la prima volta negli Stati Uniti fra il 19 luglio e il 9 agosto del 2020. Qui in Italia, invece, è distribuita a partire dal 22 ottobre dalla piattaforma di streaming online in abbonamento Netflix:
The Alienist – Orgoglio e pregiudizio
Ambientata nel 1897, Angel of Darkness segue ancora una volta le indagini svolte dai tre protagonisti principali della narrazione: l’alienista (al tempo, la psichiatria non era ancora riconosciuta come una scienza e coloro che se ne occupavano venivano chiamati “alienisti” perché si riteneva erroneamente che gli individui affetti da disturbi psichiatrici fossero semplicemente “alienati” dalla loro vera personalità) Laszlo Kreizle (Daniel Brühl), il giornalista del New York Times John Schuyler Moore (Luke Evans) e Sara Howard (Dakota Fanning), ora divenuta una investigatrice privata.
Discriminazioni e pregiudizi nei confronti della figura emergente dell’alienista e delle donne in generale sono all’ordine del giorno nella serie e la caratterizzano fortemente insieme, però, al forte desiderio di riscatto. I pregiudizi rendono però molto più difficile per Lazlo e Sara in particolare svolgere il proprio lavoro, ma in questa seconda stagione le cose non andranno esattamente come nella prima: in una circostanza così complessa, la collaborazione fra persone che perseguono comunque un obiettivo comune potrebbe infatti essere la chiave per la risoluzione del caso.
The Alienist – Angel of death
Nella New York di fine ‘800 una donna viene condannata a morte per il presunto omicidio della sua piccola: ma dov’è il cadavere? E dove sono le prove e il movente? Sembrerebbe esserci molto di più dietro la sparizione della bimba ancora in fasce, ma la polizia locale sembra non essere d’accordo: la madre della bimba è il capro espiatorio perfetto, senza contare che dando un colpevole al reato (non importava certo che la donna fosse realmente colpevole) l’opinione pubblica si sarebbe placata e avrebbe elogiato il solerte operato delle forze dell’ordine; infine, condannare a morte la madre di una infante scomparsa è decisamente più semplice e rapido che svolgere delle indagini che accertino i fatti senza ombra di dubbio.
Ma il gruppo di “dissidenti” protagonista della serie ha un’etica del lavoro e un senso di giustizia tale da sovrastare la superficialità, la corruzione e i pregiudizi di un distretto di polizia composto da individui fortemente ancorati a un modo di intendere l’amministrazione della giustizia che stava per essere superato.
La situazione però si complica nel momento in cui scompare un altro infante: che ci sia in giro una sorta di “rapitore seriale” di bambini in fasce?
L’Angelo dell’oscurità agisce nell’ombra, e i suoi scopi sono avvolti dalla più fitta coltre di mistero: chi è? Perché rapisce dei bimbi così piccoli? Perché vuole ucciderli? Dove si nasconde? Quale maschera mostra al mondo per nascondere la sua vera personalità? Si tratta di un uomo o di una donna? Dove e con chi vive? C’è qualcuno che fa parte della sua vita che ne conosce i segreti più reconditi? Ha qualche complice o “lavora” in maniera completamente autonoma e indipendente da chiunque?
A queste e ad altre domande risponderà in maniera esaustiva Angel of Darkness, mettendo anche a nudo tutta la fallacia di un sistema giudiziario fallocentrico.
The Alienist – Conclusioni
The Alienist – Angel of Darkness è una buona serie nel suo complesso; tuttavia, è afflitta da diverse problematiche: la durata eccessiva degli episodi, che sovente si perdono in dialoghi decisamente poco interessanti e coinvolgenti e in dinamiche personali che esulano dalle indagini in sé e che possono essere più o meno di interesse per gli spettatori; a questa sorta di dilatazione temporale e superflua prolissità degli eventi si aggiungono le performance non sempre eccellenti in particolare di Dakota Fanning, decisamente sotto tono, nonostante il ruolo cruciale rivestito dal suo personaggio.
Costumi, ambientazione, regia e fotografia contribuiscono enormemente a creare un prodotto finale che sia visivamente appagante e realistico, e i diversi colpi di scena che animano il racconto sono ben costruiti e inseriti all’interno del loro contesto.
In Breve
Voto complessivo
7.0
Sommario
The Alienist - Angel of Darkness è una buona serie nel suo complesso; tuttavia, è afflitta da diverse problematiche: la durata eccessiva degli episodi, che sovente si perdono in dialoghi decisamente poco interessanti e coinvolgenti e in dinamiche personali che esulano dalle indagini in sé e che possono essere più o meno di interesse per gli spettatori; a questa sorta di dilatazione temporale e superflua prolissità degli eventi si aggiungono le performance non sempre eccellenti in particolare di Dakota Fanning, decisamente sotto tono, nonostante il ruolo cruciale rivestito dal suo personaggio.