6 cose di Ritorno al Futuro che (forse) non sai
Pubblicato il 26 Ottobre 2020 alle 10:10
Il 26 ottobre del 1985, Emmett “Doc” Brown tornava dal futuro per avvisare il giovane Marty del suo incombente futuro. Inizia così il grande epilogo della saga, che si concluderà poi, con il terzo film diretto da Robert Zemeckis, nel Far West.
35 anni dopo, per celebrare uno dei cult più famosi di sempre, ecco alcune cose che (forse) non sai di Ritorno al Futuro.
George McFly non è lo stesso nei 3 film
Il padre di Marty, nel primo film, è interpretato da Crispin Glover. L’attore, dopo il grande successo di Ritorno al Futuro 1, ha deciso di chiedere un aumento di salario e un parere per l’approvazione delle sceneggiature. Rifiutate le sue proposte dalla produzione, Glover, ha lasciato il cast. È stato poi compito dello staff cercare un nuovo volto per la parte e farlo somigliare in tutto e per tutto a Glover. Figura trovata in Jeffrey Weissman, che fu fortemente truccato per somigliare all’attore newyorkese. Il ruolo di George McFly fu drasticamente ridotto, diminuendolo alle comparse del primo film.
Ben Stiller era in corsa per il ruolo di Marty McFly
Ben Stiller, l’attore protagonista film come Una Notte al Museo, Zoolander e Ti Presento i Miei, era in corsa per ottenere il ruolo di Marty McFly in Ritorno al Futuro, nel 1983 all’età di 17 anni. A svelarlo è stato Entertainment Tonight, condividendo su Instagram un provino in cui l’attore si prestava per la scena di Marty e Lorraine prima dell’arrivo al ballo Incanto Sotto il Mare.
Einstein sarebbe dovuto essere uno scimpanzé
Proprio così, il fidato compagno di avventure di Doc sarebbe dovuto essere uno scimpanzé. L’idea è stata poi scartata da Sid Sheinberg, che ha dopo annunciato:
“Nessun film con uno scimpanzé ha mai generato profitti di alcun tipo”
Sid ci aveva visto giusto, Einstein è stato amato dal pubblico e il film ha incassato 350.6 milioni di dollari.
La macchina del tempo sarebbe dovuta essere un frigorifero
Inizialmente si pensava ad un frigorifero come mezzo di “trasporto”, che grazie ad una reazione nucleare riusciva a viaggiare nel tempo. Spielberg però temeva che i bambini a casa potessero tentare a imitare la scena, dunque l’idea si spense. La scelta dell’automobile avvenne grazie alle regole di Herbert Wells, secondo cui una macchina nel tempo non potesse anche riuscire a muoversi nello spazio. Unendo il concetto di auto alla macchina i ragazzi di Bob Gale sono riusciti a far quadrare il motivo per cui si potesse muovere nel tempo e nello spazio. I produttori scelsero invece la DeLorean per il modo con cui i suoi portelli si aprivano, sostenendo che le donassero un’aria aliena.
Ritorno al Futuro non si sarebbe dovuto chiamare Ritorno al Futuro
Sid Sheinberg aveva proposto l’idea di cambiare nome al progetto. Secondo lui nessuno nel 1985 sarebbe mai andato a vedere un film che includesse “Futuro” nel nome. Steven Spielberg non intuì che il capo di Universal stesse seriamente valutando di cambiare nome e pensò che invece si trattasse di uno scherzo e la conversazione finì in una grassa risata.
I riferimenti all’epilogo della trilogia in Ritorno al Futuro 1
Nel primo capitolo della trilogia possiamo trovare vari riferimenti all’epilogo, dunque ai 2 film conclusivi, di Ritorno al Futuro. Il primo riferimento è un intero set stile Far West. Si intravede quando Marty, in ritardo, si avvia verso la propria scuola attraccato al pickup. Chiaro riferimento al terzo film. Il secondo riferimento è invece una frase detta da “Doc“, secondo il quale, in presenza di Marty, prima dell’esperimento finale, nella concitazione generale al Two Pines Mall, si sarebbe potuta utilizzare la macchina del tempo per piazzare qualche scommessa. Fatto poi accaduto nel secondo film, azione non eseguita dai protagonisti, ma bensì da Biff.
Queste erano 6 curiosità su Ritorno al Futuro che (forse) non conoscevi. Le sapevi tutte? Diccelo nei commenti!
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