The Boys Stagione 2 – la recensione!

Pubblicato il 9 Ottobre 2020 alle 16:00

La seconda stagione di The Boys si conclude col botto, ma si lascia dietro un percorso altalenante.

Genere: fumettistico, sci-fi, drammatico, azione

Cast: Karl Urban, Jack Quaid, Antony Starr, Erin Moriarty, Dominique McElligott, Jessie T. Usher, Laz Alonso, Chace Crawford, Tomer Kapon, Karen Fukuhara, Nathan Mitchell, Shantel VanSanten

Distribuzione: Amazon Prime Video

Durata: 8 episodi di 50-60 min. ca.

Messa in onda: dal 4 settembre 2020 i primi tre episodi poi uno a settimana

Federico Vascotto
Federico Vascotto
2020-10-09T16:00:49+00:00
Federico Vascotto

La seconda stagione di The Boys si conclude col botto, ma si lascia dietro un percorso altalenante. Genere: fumettistico, sci-fi, drammatico, azione Cast: Karl Urban, Jack Quaid, Antony Starr, Erin Moriarty, Dominique McElligott, Jessie T. Usher, Laz Alonso, Chace Crawford, Tomer Kapon, Karen Fukuhara, Nathan Mitchell, Shantel VanSanten Distribuzione: Amazon Prime Video Durata: 8 episodi di 50-60 min. ca. Messa in onda: dal 4 settembre 2020 i primi tre episodi poi uno a settimana

Facciamo il punto alla fine di The Boys Stagione 2, dopo avervi presentato i primi tre episodi. Come sarà andata la seconda stagione della serie Amazon Prime Video?

The Boys Stagione 2 – esperimento per Amazon – è stata pubblicata con i primi tre episodi tutti insieme e poi uno a settimana fino al 9 ottobre. Un esperimento riuscito solo in parte perché la stagione non era stata scritta per questo tipo di messa in onda. Una messa in onda che strizza l’occhio al “vecchio modo” di fare tv (e soprattutto di godersela) ma che ha risentito della struttura altalenante della stagione, che sarebbe sembrata meno altalenante se fosse stata pubblicata tutta insieme, costringendo gli spettatori al binge watching e alla visione senza soluzione di continuità.

L’articolo può contenere spoiler per chi non ha visto The Boys Stagione 2.

The Boys Stagione 2 – un’annata altalenante

Questo perché un episodio come il quinto, ad esempio, in cui la narrazione orizzontale si ferma per dedicarsi alle relazioni fra i personaggi, anche e soprattutto amorose, è una puntata che in tempi di tv solo generalista sarebbe stata additata come “filler” e quindi “inutile” ai fini della trama. C’è una grande rivelazione sulla new entry Stormfront ma poteva accadere tranquillamente in un’altra puntata ed era anche abbastanza prevedibile. Pur se i tempi sono cambiati, su solamente 8 episodi totali di una stagione non ha davvero senso inserirne uno di “pausa”.

La narrazione procede così tra alti e bassi e con meno cattiveria e momenti topici come era stata la prima folgorante stagione (tra le migliori nuove serie tv del 2019). Con i due episodi finali, però, la situazione torna ad essere scoppiettante e a proporre momenti splatter, iconici e WTF.

La settima puntata vede da parte degli autori un iniziare a riordinare le fila delle varie trame aperte ad inizio stagione. E la new entry Stormfront (una formidabile Aya Cash, promossa a pieni voti) rende ancora una volta la serie estremamente legata all’attualità. Se ad inizio stagione il suo personaggio sembrava utilizzasse i social media come strumento di “protezione” da Patriota e dalla Vought, scopriamo ben presto che è lei stessa a utilizzarli come strumento di potere e di controllo sulle persone, sulla base della white supremacy.

The Boys Stagione 2 - Stormfront

The Boys Stagione 2 – la paura dei super-terroristi

Quasi un messaggio in stile Black Mirror e sull’uso pericoloso, se mal indirizzato, della tecnologia. L’arco narrativo di Stormfront compie un perfetto cerchio e la sua parabola diviene manifesto della paura dello straniero: viene così affrontato il tema dell’immigrazione attraverso i super-terroristi, già presentati nella prima stagione ma ora maggiormente di rilievo (anche attraverso i personaggi di Femmina/Kimiko e quello che abbiamo scoperto essere il fratello). Super-terroristi da fermare e come perfetto pretesto per chiudere i confini degli Stati Uniti e rivendicare i “diritti” dei supereroi bianchi.

La serie affronta da un angolatura inedita, autoironica e dissacrante anche il tema del femminismo imperante, mostrando nuovamente una cruda critica della società americana contemporanea.

Parallelamente The Boys Stagione 2 presenta la “setta” della Chiesa del Collettivo, di cui entra a far parte Abisso (uno spesso sottovalutato Chace Crawford) nel suo percorso di redenzione e autocoscienza. Un parallelismo interessante e speculare a quanto accade a Stormfront e all’uso della comunicazione da parte della Chiesa – che fa il verso a Scientology per i VIP – per inglobare supereroi in rovina dal disperato bisogno di fama e ricchezza.

The Boys Stagione 2 – conclusioni

Rispetto al finale del ciclo inaugurale, incentrato sulla non-speranza per i Boys del titolo e sulla supremazia dei Supes e dei Sette, questa volta si punta a un “messaggio di speranza” ma non senza perdite dolorose. Allo stesso tempo però quella scena già iconica delle teste che esplodono in tribunale nel settimo episodio e l’interrogativo messo in testa allo spettatore sul colpevole pongono basi interessanti per la terza stagione, sempre nella dicotomia umani-supereroi. Una stagione in cui tra le altre cose arriverà Jensen Ackles, che con il creatore Eric Kripke ha già lavorato in Supernatural per dodici stagioni.

The Boys Stagione 2 è quindi da apprezzare per l’esperimento della messa in onda settimanale, che speriamo venga replicato per altri originali Amazon, ma che allo stesso tempo avrà bisogno (se la struttura verrà riproposta) di una sceneggiatura adeguata alla pubblicazione. La stagione ha però vari momenti da antologia, tra cui l’inizio e soprattutto gli ultimi due episodi, con un finale col botto che getta ottime premessa per la (già confermata) stagione 3.

Leggete anche:

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In Breve

Giudizio Globale

7.5

7.5

Punteggio Totale

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